C’è davvero vita su Marte. L’atterraggio di Perseverance, il rover NASA

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
19 Febbraio 2021 18:54
C’è davvero vita su Marte. L’atterraggio di Perseverance, il rover NASA

«Questa è la Torre di Controllo al Maggiore Tom, Ce l'hai fatta veramente ed i giornali vogliono sapere adesso che magliette indossi Adesso è tempo di lasciare la tua capsula, se ne hai il coraggio Questo è il Maggiore Tom alla Torre di Controllo, Sto uscendo fuori dalla porta e sto fluttuando nel più particolare dei modi e le stelle appaiono molto diverse oggi viste da qui Sono seduto in una lattina ben lontano dal mondo Il pianeta terra è blu e non c'è molto che io possa fare Nonostante mi trovi ad oltre cento mila miglia mi sento molto stabile e penso che la mia astronave sappia in che verso andare dite a mia moglie che la amo più di quanto lei sappia...» cantava David Bowie ben 52 anni fa in una delle sue più celebri canzoni, ''Space Oddity'' (stranezza spaziale).

Un testo decisamente visionario e bizzarro, ispirato al primo allunaggio della storia, quello che vide protagonista Neil Armstrong con il programma NASA Apollo 11, nel luglio del 1969. Per la prima volta, il mondo della musica abbracciava quello della scienza, anzi della quasi ''fantascienza'', disegnando un immaginario ai limiti dell'impossibilità (almeno per quel periodo storico): astronavi, pianeti lontanissimi e misteriosi, uomini ''lunari'' e possibili presenze aliene. Nessuno, quasi sicuramente, avrebbe immaginato che ben 52 anni dopo, la ''stranezza spaziale'' tanto amata e decantata da Bowie, sarebbe diventata realtà.

É atterrato, o meglio ''ammartato'' ieri sera, infatti, il rover ''Perseverance''. L'ultra moderna creazione spaziale della Nasa, ha alle spalle circa 8 anni di dedicati studi ed impeccabile progettazione ed è la quinta – dopo Sojourner (arrivato nel 1997 con la missione Mars Pathfinder che funzionò meno di tre mesi), i rover gemelli Spirit e Opportunity, della missione Mars Exploration (arrivati nel gennaio 2014 e attivi rispettivamente per sei e quasi 15 anni) e Curiosity (arrivato con la missione Mars Science Laboratory il 6 agosto 2012 e ancora attivo) – a muovere le sue ruote su Marte.

Spedito in orbita il 30 giugno dello scorso anno, il rover ha percorso quasi 3,9 milioni di chilometri in poco più sette mesi ed è il terzo ad aver raggiunto Marte nell’arco di dieci giorni, dopo la missione Hope degli Emirati Arabi e la Tianwen-1 della Cina. La missione, che ha una durata prevista di due anni, sarà impegnata nelle operazioni di setacciamento del suolo marziano, al fine di poter raccogliere quanti più campioni che possano poi essere destinati a studi da compiersi sulla Terra.

La missione Mars 2020 segna infatti l’avvio del programma Mars Sample Return (Msr), di NASA e Agenzia Spaziale Europea (Esa) alla quale l’industria italiana contribuisce con il gruppo Leonardo. I campioni raccolti da Perseverance, grazie a un trapano installato, saranno inseriti in contenitori e depositati in luoghi precisi; il recupero è affidato alla missione prevista nel 2026 e nel 2031 un’altra missione dovrà portarli a Terra. Perseverance possiede un intero set di strumenti scientifici nuovi – dai microfoni, che ci permetteranno per la prima volta di ascoltare i suoni di Marte, al primo elicottero marziano, Ingenuity – tra cui uno strumento italiano: il microriflettore LaRA (Laser Retroreflector Array), realizzato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana.

LaRA consentirà di aggiungere tasselli importanti alla conoscenza della struttura interna del pianeta. A bordo del rover anche alcuni dispositivi dimostrativi, le cui tecnologie sono state ideate nella prospettiva della futura esplorazione umana di Marte. “Ciò che più al mondo è importante, è poter risalire ad eventuali tracce di vita su Marte, motivo per cui il Rover Perseverance è stato creato.'' ha affermato la ricercatrice dell'Inaf di Firenze, Teresa Fornaro.

'' Il mio ruolo sarà aiutare nell’interpretazione dei dati degli strumenti a bordo del rover e di comprendere se ci sono i ‘segnali’ di vita. É molto plausibile che si siano sviluppate forme di vita unicellulari su Marte come avvenuto, durante lo stesso periodo, sulla Terra. Non ci aspettiamo che queste forme di vita si siano evolute come accaduto sulla Terra perché Marte si è rapidamente spento e la radiazione ha spazzato via tutto, ma speriamo comunque di riuscire a rivelarne una presenza''.

– ha infine concluso la Fornaro. Grande la commozione tra i vari scienziati, progettisti e programmatori della NASA, i quali hanno celebrato l'ammartaggio con una diretta streaming intervallata da interventi di personaggi del mondo dello spettacolo vicini al tema delle esplorazioni spaziali. E, quasi a voler dimostrare a Bowie che davvero c'è vita su Marte, le note di una sua altra celebre hit, ''Life on Mars'' hanno risuonato sul pianeta rosso, nella versione portata in scena dal cantautore britannico Dominc Harrison, meglio conosciuto come Yungblud.

In allegato, il video integrale della Missione e dell'esibizione. https://www.youtube.com/watch?v=6A_j8X2Wgoo&ab_channel=PBSNewsHour MARIA GIOVANNA ODDO

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