Clean Up the Med alle Egadi- L’Area marina protetta e Legambiente ripuliscono Cala Tramontana a Levanzo

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
26 Maggio 2015 08:01
Clean Up the Med alle Egadi- L’Area marina protetta e Legambiente ripuliscono Cala Tramontana a Levanzo

Si è svolta domenica 24 maggio, in occasione della Giornata Europea dei Parchi, con il coordinamento dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, l’edizione egadina della campagna internazionale di volontariato ambientale “Clean up the Med”, promossa da Legambiente e MedPan (la rete delle Aree marine

protette del Mediterraneo) per la pulizia di spiagge e fondali lungo le coste del Mediterraneo.

 

Quest’anno si è svolta nella splendida cornice della spiaggia di Cala Tramontana, una delle più suggestive e remote cale dell’isola di Levanzo. Volontari di Legambiente, operatori dell’Area marina protetta, turisti e giovani abitanti dell’isola hanno passato al setaccio la spiaggia, particolarmente esposta alle mareggiate invernali, dove si accumulano ingenti quantitativi di rifiuti provenienti dal mare. La stessa spiaggia è accessibile solo attraverso un ripido sentiero ed è quindi un luogo assai difficile da ripulire.

Al termine di diverse ore di intenso lavoro, i trecento metri di costa della splendida cala apparivano di nuovo immacolati, con un colpo d’occhio da cartolina. Recuperati oltre 40 sacchi di (200 litri ciascuno) di materiali plastici, oltre a rifiuti ingombranti vari (un piccolo frigorifero, il motore di una vespa, resti di imbarcazioni, reti da pesca, rottami ferrosi, fusti e taniche). I rifiuti sono stati accumulati in un punto sicuro della spiaggia, fuori dalla portata delle mareggiate, da dove saranno recuperati, nei primi giorni di bonaccia, dalle barche dei diving e degli operatori locali.

 

“Il marine litter, cioè il rifiuto galleggiante proveniente dal mare - spiega il Direttore dell’AMP Stefano Donati, presente all’iniziativa – è costituito all’80% da materiali plastici: bottiglie, polistirolo, scarpe e indumenti. Li abbiamo ritrovati su una spiaggia esposta ai venti da nord e nord-ovest, e quindi provengono da aree dell’altro lato del Mediterraneo, confluite alle Egadi per effetto delle correnti, forse viaggiando in mare per anni. Si spiaggiano, si frantumano ed entrano nella catena alimentare, con effetti tossici per la fauna marina e, in cima alla piramide alimentare, per l’uomo. Queste giornate hanno un valore simbolico ma raggiungono anche un risultato concreto. Gli stati che si affacciano sul Mediterraneo – conclude Donati - dovrebbero adottare politiche di sistema per ridurre il marine litter, che nelle piccole isole diventa un problema locale difficilmente gestibile”.

 

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