Conclusa la prima edizione di “Greening the Island Italia”

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
02 Giugno 2016 16:22
Conclusa la prima edizione di “Greening the Island Italia”

Si è conclusa la prima edizione di “Greening the Island Italia”, organizzata in collaborazione con ANCIM, che si è tenuta a La Maddalena il 28 e 29 maggio scorsi. Oltre 80 partecipanti e la presenza di istituzioni, amministrazioni locali delle piccole isole e aziende, hanno reso l’evento il contesto ideale per fare network e gettare le basi di una collaborazione sinergica tra i diversi stakeholder coinvolti nello sviluppo sostenibile delle isole minori italiane.

I temi al centro della due giorni: energia, acqua, gestione dei rifiuti e mobilità elettrica.In questo contesto è stata sottoscritta La Carta de La Maddalena che dà il via a un processo di rinnovamento normativo anche al fine di ridurre la burocrazia, spesso ostacolo alla realizzazione di progetti innovativi per le isole.

Obiettivo della Carta è infatti creare un nuovo modello di sviluppo dell’economia delle isole che punti a valorizzare il connubio pubblico-privato, partendo da quelle che sono le potenzialità delle isole, quali il turismo, la cultura, l’ambiente, l’agricoltura e non ultimo la green economy. La sinergia di questi settori dovrà essere il motore del rilancio delle isole minori italiane che oggi registrano un evidente ritardo nello sviluppo della propria economia, soprattutto in chiave sostenibile.Tra i primi firmatari della Carta i Comuni di La Maddalena, Sant’Antioco, Porto Torres, Ustica, Favignana, Ischia, Capri, Regione Sicilia, Enea, Ancim, Uniem, Conaf, e Greenig the Islands.

Il documento sarà sottoposto a tutti gli “stakeholder” delle isole che saranno chiamati a impegnarsi in tal senso.L’evento Greening The Isalnds Italia è stato certificato carbon neutral da CRX, Climate Resources Exchange. Il progetto di azzeramento delle emissioni ha previsto la compensazione di 92 tonnellate di CO2, calcolate in base ai partecipanti, al mix energetico dell’isola e a tutte le attività connesse all’organizzazione dell’evento (trasporti da e per la conferenza, elettricità utilizzata, materiale cartaceo utilizzato durante l’evento, soggiorni degli ospiti, pasti, ecc.) attraverso crediti di emissione in particolare legati a un impianto eolico.L’evento è stato realizzato con il sostegno di Uniem, CRX, Gewiss, Marnavi, Protecno, Sea, Winaico, Sesto Autoveicoli, Ascot, Cellula e Termogamma.

ANNUNCIATO IL MANIFESTO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE NELLE ISOLE MINORI ITALIANELa Maddalena, 28 maggio 2016 – Presentato il progetto: “Favignana a emissioni zero”Le Isole minori italiane fanno network e danno vita a “La Carta de La Maddalena”, il manifesto per lo sviluppo sostenibile delle isole minori italiane. È quanto è stato annunciato nel corso della conferenza “Greening The Islands Italia”, in collaborazione con ANCIM, in corso in Sardegna a La Maddalena ieri e oggi.Sono 36 i Comuni - disseminati in sette Regioni Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana - interessati al manifesto e che insieme rappresentano un’estensione di circa 1.000 kmq con circa 220mila abitanti.

Obiettivo della Carta è creare un nuovo modello di sviluppo dell’economia delle isole che punti a valorizzare il connubio pubblico-privato, partendo da quelle che sono le potenzialità delle isole, quali il turismo, la cultura, l’ambiente, l’agricoltura e non ultimo la green economy. La sinergia di questi settori dovrà essere il motore del rilancio delle isole minori italiane che oggi registrano un evidente ritardo nello sviluppo della propria economia, soprattutto in chiave sostenibile.Istituzioni e aziende che sottoscriveranno La Carta si impegnano a trovare e sperimentare soluzioni appropriate, tenendo conto delle caratteristiche che ogni isola esprime, ed elaborare una procedura autorizzativa semplificata per lo sviluppo di progetti strategici integrati tra i vari settori, oltre che favorire il concorso finanziario dei soggetti privati e ricercare le sinergie utili per realizzare un’economia smart.“Il modello di sviluppo fondato su beni culturali, energia, acqua, rifiuti e mobilità può costituire il presupposto per la sperimentazione di un’economia locale che vede in questi fattori il rilancio delle isole, sempre tenendo in considerazione quelle che sono le loro specificità”, ha commentato Mario Corongiu Presidente ANCIM.“Con questa prima edizione di Greening The Islands Italia abbiamo messo le basi per un appuntamento che si ripeterà annualmente con l’intento di monitorare l’evoluzione nel tempo de La Carta de La Maddalena e l’attuazione del nuovo modello di sviluppo di cui le isole si vogliono dotare”, ha detto Gianni Chianetta, Direttore e Coordinatore Scientifico di Greening The Islands.Tra i temi maggiormente dibattuti il tanto atteso “Decreto ministeriale Isole Minori”, ad oggi ancora sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico in attesa di essere firmato.

“Il coordinamento tra Autorità e Ministero è assicurato anche in questa fase finale di approvazione del decreto”, ha detto Guido Bortoni Presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico, “Il decreto introduce una novità in merito agli incentivi alle fonti rinnovabili, poiché questi saranno riconosciuti sulla base del costo evitato dell’energia prodotta dalle rinnovabili rispetto agli impianti a olio combustibile. Il ruolo dell’Autorità sarà quindi quello di promuovere l’efficienza nel sistema di generazione elettrica e individuare i costi standard di riferimento.” 

Durante la due giorni sarda è stato presentato anche il progetto “Favignana isola a emissioni zero”, promosso dalla SEA, Società elettrica di Favignana spa. L’intervento prevede la realizzazione di una nuova centrale ad alta efficienza energetica e a minor impatto ambientale in sostituzione di quella attuale e un impianto fotovoltaico da 700 MWh/anno che permetterà un risparmio di emissioni di CO2 in atmosfera per oltre 500 tonnellate.

L’impianto fotovoltaico alimenterà le nuove colonnine previste per la ricarica di veicoli elettrici. Nell’ottica di soddisfare la domanda di elettricità dell’isola e utilizzare sempre meno gasolio per la produzione elettrica, la SEA si fa promotrice della realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici dell’isola per una potenza installabile teorica massima di circa 11 MW e la realizzazione di un sistema di accumulo e smart grid, con un investimento di circa 25 milioni di euro. 

L’evento Greening The Isalnds Italia è carbon neutral ed è stato certificato da CRX, Climate Resources Exchange. Il progetto di azzeramento delle emissioni prevede la compensazione di 92 tonnellate di CO2, calcolate in base ai partecipanti, al mix energetico dell’isola e a tutte le attività connesse all’organizzazione dell’evento (trasporti da e per la conferenza, elettricità utilizzata, materiale cartaceo utilizzato durante l’evento, soggiorni degli ospiti, pasti, ecc.) attraverso crediti di emissione in particolare legati a un impianto eolico.

DALLE ISOLE PARTE IL RINNOVAMENTO NORMATIVO PER LO SVILUPPO IN CHIAVE SOSTENIBILELa Maddalena, 31 maggio 2016- La necessità di un rinnovamento normativo che agevoli le isole nello sviluppo di progetti innovativi e nell’applicazione di nuove tecnologie sostenibili è stato il tema centrale di “Greening The Islands Italia”, il primo appuntamento nazionale dedicato alle isole minori italiane e organizzato in collaborazione con ANCIM, che  si è tenuto il 27 e 28 maggio in Sardegna, a La Maddalena.Durante la due giorni è stata sottoscritta La Carta di La Maddalena che dà il via a un processo di rinnovamento normativo anche al fine di ridurre la burocrazia, spesso ostacolo alla realizzazione di progetti innovativi per le isole.

Tra i primi firmatari della Carta i Comuni di La Maddalena, Sant’Antioco, Porto Torres, Ustica, Favignana, Ischia, Capri, Regione Sicilia, Enea, Ancim, Uniem, Conaf, e Greenig the Islands. Il documento sarà sottoposto a tutti gli “stakeholder” delle isole che saranno chiamati a impegnarsi in tal senso.“Il manifesto di La Maddalena costituisce la sintesi di un linguaggio comune che si parla in tutte le isole, e non solo.

Un linguaggio sullo sviluppo sostenibile che non conosce i confini nazionali, questo vuol dire sviluppo”, ha detto Luca Montella, sindaco di La Maddalena.Le isole minori soffrono della fragilità del loro ecosistema e si trovano ad affrontare quotidianamente problematiche legate alla gestione delle risorse, al flusso dei turisti e ora anche dei migranti. Tuttavia sono anche le realtà deputate a divenire i laboratori naturali per la sperimentazione di nuove tecnologie per la soluzione dei loro problemi e diventare così esempi replicabili in tutto il pianeta.

Tra i temi di maggior interesse che le isole devono affrontare - dibattuti nella seconda giornata di lavori - c’è la gestione delle risorse idriche, oggi e nel futuro. I flussi turistici e quelli dei migranti - solo dall’africa i paesi del mediterraneo dovranno gestire un esodo che da qui al 2020 sarà tra i 75 e i 250 milioni di persone - coinvolgono le isole minori in prima battuta, con un conseguente stress idricoelevato.La normativa in materia idrica, in questo contesto rappresenta un punto centrale per lo sviluppo di politiche attente a una gestione efficiente dell’acqua sulle isole che spesso registrano perdite sulla rete di distribuzione prossime al 50%, ha spiegato Mario Rosario Mazzola, Ordinario di gestione delle risorse idriche dell’Università di Palermo ed espertodella Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il professor Mazzola ha poi posto l’accento sui sistemi di depurazione soprattutto in quelle situazioni dove si registrano picchi di aumento della popolazione in periodi particolarmente concentrati.

La costruzione di nuovi depuratori non può che essere abbinata, in taluni casi, alla costruzione o al rifacimento delle reti fognarie più obsolete, in particolare nei centri urbani. Ci sono, infatti, situazioni di centri urbani di Comuni dove non esiste la rete fognaria ma ci sono fosse settiche ad uso privato, spesso limitrofe a cisterne di acqua potabile con rischi di contaminazioni.“Nelle isole c’è molta energia, ci sono buone idee per sviluppare una gestione sostenibile, c’è la consapevolezza delle isole di essere veramente le prime sentinelle di allerta per i rischi ambientali e da quelli derivati dai cambiamenti climatici.

Politiche dinamiche, che includano riforma e rinnovamenti normativi, saranno cruciali per il positivo decollo di questi programmi a scala locale”, ha detto Michela Miletto, Deputy Coordinator United Nations World Water Assessment Programme.In tema di rifiuti le isole oggi si trovano a dover affrontare un problema non indifferente, soprattutto legato al flusso turistico. Enea sta sviluppando nelle Egadi un progetto, presentato durante l’evento da Roberto Morabito (Direttore Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’Enea), che punta su prevenzione, trattamento evalorizzazione dei rifiuti in loco (compost di qualità) così da attuare un modello economicamente e ambientalmente sostenibile, da replicare poi sulle altre isole.

Nello specifico il progetto ha consentito di realizzare a Favignana un impianto di compostaggio per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti da raccolta differenziata in fertilizzante per il terreno; il trattamento e riuso delle acque reflue e l’installazione di una ‘casa dell’acqua’, alimentata con pannelli fotovoltaici, per ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica.

In 14 mesi sono stati erogati oltre 200mila litri di acqua ed evitate oltre 5 tonnellate di rifiuti di plastica, il peso equivalente a quasi 140mila bottiglie da 1,5 litri.Il problema delle isole minori non è solo la gestione dei rifiuti prodotti localmente da residenti e turisti, ma anche quello di arginare i rifiuti che arrivano dal mare. “La lotta al marine litter richiede sforzi comuni.

Il messaggio portato da Greening the Island deve raggiungere i Ministeri e le autorità competenti. Proprio dalle isole minori può partire unnuovo modello di sviluppo per i territori a vocazione turistica”, ha detto Roberto Cavallo vice presidente del comitato scientifico per l’implementazione e lo sviluppo del Programma nazionale di Prevenzione dei Rifiuti del ministero dell’Ambiente.L’evento, che ha registrato un buon successo di pubblico con circa ottanta partecipanti, è stato realizzato con il sostegno di Uniem, CRX, Gewiss, Marnavi, Protecno, Sea, Winaico, Sesto Autoveicoli, Ascot, Cellula e Termogamma.

MANIFESTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE NELLE ISOLE MINORI ITALIANE:PREMESSO• che le isole minori italiane rappresentano una realtà geografica istituzionale particolare non solo nel contesto nazionale, ma anche internazionale;• che i 36 Comuni disseminati in sette Regioni (Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana) rappresentano un’estensione di circa 1.000 kmq con circa 220 mila abitanti;• che le isole minori italiane hanno fatto dei principi comunitari il fondamento del loro agire;• che la sussidiarietà costituisce la garanzia di attivazione del livello geografico più opportuno, del livello territoriale più adeguato e della partecipazione delle forze economiche come co-decisori delle scelte per lo sviluppo;• che la coesione non è solo il mezzo per ridurre gli squilibri, ma anche per contribuire ad eliminare le ineguaglianze e promuovere la parità dei diritti e della tutela ambientale;• che compatibilità e coerenza sono i requisiti per individuare le misure di sviluppo e gli interventi più idonei per il territorio e per valutare la corrispondenza tra gli obiettivi da conseguire ed i progetti posti in essere e per valorizzare le diversità ambientali, paesaggistiche, geomorfologiche e sociali;• che il modello di sviluppo fondato sulle culture, sui beni culturali e sul paesaggio può costituire il presupposto per la sperimentazione di una economia locale attraverso l’adozione di misure territoriali differenziate e la valorizzazione delle specificità.

CONSIDERATO• che si deve attivare un cambiamento sia istituzionale che sociale ed un uso più flessibile degli strumenti in linea con documenti comunitari in tema di discriminazione positiva e della legge 662/96 e successive norme;• che va recuperato il ritardo delle aree insulari anche attraverso un’azione integrata tra soggetti pubblici e privati, una finanza integrata e progetti integrati;• che le potenzialità locali vanno rafforzate con iniziative di tipo partecipativo e coordinate;• che un’economia a basse emissioni di carbonio, l’uso efficiente delle risorse e una politica di trasporto sostenibile sono gli interventi complementari delle missioni principali: lavoro, qualità della vita e inclusione sociale, istruzione, formazione e salute;• che i temi dell’energia, dell’acqua, dei rifiuti e della mobilità non sono obiettivi a sé stanti, ma costituiscono un’azione integrata e strategica per uno sviluppo fondato sulla valorizzazione dei beni culturali, ambiente e paesaggio;• che l’ambiente, la sua tutela e fruizione possono contribuire a creare nuova occupazione.• che è necessario un nuovo modello di sviluppo, che coinvolga i cittadini, che stimoli le istituzioni nel loro operare, che incoraggi il turismo e che possa essere d’esempio per altre realtà insulari.

I SOTTOSCRITTORI SI IMPEGNANO• a trovare e sperimentare soluzioni appropriate, tenendo conto delle caratteristiche fisiche e geomorfologiche che ogni isola esprime;• ad elaborare una procedura autorizzativa semplificata, anche in deroga alle normative vigenti ed in attuazione dell’art. 174 e ss. del Trattato di Lisbona;• a predisporre progetti strategici integrati tra i vari settori, ma in correlazione con il progetto strategico più generale di un nuovo modello di sviluppo, incentrato sulla valorizzazione di beni culturali, tradizioni e paesaggio;• a favorire il concorso finanziario dei soggetti privati;• a ricercare le sinergie utili per realizzare una economia ‘smart’ in tutte le sue accezioni.

Comunicato stampa

02/06/2016

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