CUSTONACI – Presentata interrogazione alla Commissione europea per la tutela del «bacino marmifero di Custonaci»

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
18 Maggio 2016 09:09
CUSTONACI – Presentata interrogazione alla Commissione europea per la tutela del «bacino marmifero di Custonaci»

A seguito della presentazione della ristampa del volume «L’industria marmifera nella provincia di Trapani» edito nel 1963 del Prof. Angelo Bellanca e curata dall’Ing. Gioacchino Poma (avvenuta a Custonaci nello scorso mese di aprile) l’europarlamentare Salvo Pogliese ha presentato un’interrogazione (con richiesta di risposta scritta E-003729/2016) alla Commissione europea per salvaguardare migliaia di posti di lavoro.

«Tutelare il «bacino marmifero di Custonaci», primo bacino marmifero della Sicilia, secondo in Italia e in Europa, e salvaguardare un’attività che dà lavoro a più di 2 mila addetti. Le attività estrattive del marmo che si svolgono a Custonaci in provincia di Trapani - spiega l’europarlamentare - permettono di realizzare un giro d’affari medio annuo di oltre 90 milioni di euro, una parte consistente riguarda l’export verso il Medio Oriente, fornendo possibilità di lavoro a migliaia di persone tra lavoratori diretti ed indotto.

Ora l’attività estrattiva a Custonaci è messa in pericolo dalle Direttive europee ‘Habitat’ ed ‘Uccelli’ che, ponendo dei pesanti vincoli all’interno del bacino marmifero, hanno provocato notevoli problematiche di programmazione dell’attività estrattiva. Per scongiurare gravi danni economici al territorio di Custonaci ho chiesto nella mia interrogazione alla Commissione europea che sia valutata la possibilità di applicare le deroghe previste dalle Direttive ‘Habitat’ e ‘Uccelli’ per motivi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, escludendo così il bacino marmifero dalle zone dove individuare aree naturalistiche.

Mi auguro che la Commissione Europea possa dare parere positivo alla mia richiesta - conclude Pogliese - così da permettere la sopravvivenza del «bacino marmifero di Custonaci» fondamentale per l’economia di una grande parte della Sicilia.

I vertici del «Centro Studi Dino Grammatico», nel ringraziare l’on. Pogliese per la sensibilità con cui ha voluto riprendere la proposta avanzata durante la presentazione del volume «L’industria marmifera nella provincia di Trapani», auspicano che a seguito di questa interrogazione alla Commissione europea si possano finalmente individuare delle valide soluzioni alla problematica dei vincoli ricadenti sul bacino estrattivo».

Si allega copia dell’interrogazione:

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-003729/2016alla CommissioneArticolo 130 del regolamentoSalvatore Domenico Pogliese (PPE)Oggetto: Bacino marmifero di Custonaci e vincoli UELa città di Custonaci è il primo bacino marmifero della Sicilia, il secondo in Italia e in Europa. Le attività che si svolgono al suo interno permettono di realizzare un giro d'affari medio/annuo di oltre 90 milioni di euro (una parte consistente riguarda le esportazioni verso il Medio Oriente), fornendo possibilità di lavoro a più di 2 000 addetti.

Sul territorio di Custonaci, che già presenta un'importante area naturalistica con la Riserva naturale orientata del Monte Cofano, ricadono zone di interesse comunitario, SIC (ITA010029) e ZPS (ITA010016-ITA010017), istituite a norma della direttiva "Habitat" (92/43/CEE) e della direttiva "Uccelli" (2009/147/CE). L'identificazione di queste aree protette all'interno del bacino marmifero ha provocato notevoli problematiche di programmazione dell'attività estrattiva. L'articolo 16 della direttiva "Habitat" afferma che: "(...) gli Stati membri possono derogare alle disposizioni previste dagli articoli 12, 13, 14 e 15 (...) nell'interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica".Premesso ciò, si chiede alla Commissione:1.

se ritiene che il bacino marmifero di Custonaci possa rientrare nelle deroghe previste all'articolo 16 della direttiva "Habitat";2. nel caso di risposta affermativa, quali misure dovrebbero essere adottate dalla Repubblica italiana, e in particolare dalla Regione Siciliana, al fine di rendere operativa la deroga.

Comunicto stampa

18/05/2016

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