“D’amore in Sicilia”: l’amore in Sicilia dal ‘500 al ‘900 raccontato da Antonino Cangemi

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
18 Dicembre 2015 17:46
“D’amore in Sicilia”: l’amore in Sicilia dal ‘500 al ‘900 raccontato da Antonino Cangemi

Le storie d’amore hanno sempre interessato e continuano a interessare i lettori. Le loro trame avvolgenti, che toccano i sentimenti più profondi ed esplorano l’intimo delle passioni, seducono. Quelle raccontate da Antonino Cangemi in “D’amore in Sicilia”, l’ultimo suo libro edito da D.Flaccovio, appassionano perché hanno come protagonisti siciliani noti, personaggi della storia, letterati, artisti. Le loro vicende sentimentali sono ricostruite, attraverso una meticolosa ricerca da varie fonti, mettendo in primo piano il contesto storico-sociale in cui sono maturate.

Sicché il libro si rivela anche un viaggio nel tempo, che parte dal Cinquecento, in cui sono ambientate le storie della baronessa di Carini e di Ludovico Vernagallo e quella del viceré Marcantonio Colonna ed Eufrosina Valdaura, si addentra nel Settecento, con la singolare relazione di Cagliostro con Lorenza Feliciani, si sofferma sulla Belle Ėpoque, con la storia di Ignazio e Franca Florio e di Giulia Trigona e Vincenzo Paternò, fa sosta sul finire dell’Ottocento con l’amore extraconiugale di De Roberto e Renata Valle, sino a giungere al Novecento.

Sono tante le storie d’amore che rivivono nel libro di Cangemi, e tutte intriganti per ragioni diverse: alcune per l’intrecciarsi con vicende politiche o con interessi economici camuffati nell’idillio sentimentale, altre perché si rivelano autentici gialli ancor oggi irrisolti, altre per i legami con la letteratura e l’arte, altre ancora perché contengono carteggi ardenti e talvolta ricchi di afflato lirico.

In questo libro, che si segnala per la scrittura scorrevole e accattivante e per la delicatezza con cui sono presentati tutti i protagonisti (assente ogni forma di moralismo), Agrigento e l’Agrigentino sono presenti, e in primo piano.A cominciare dalla prefazione, affidata alla penna autorevolissima di Matteo Collura, le cui osservazioni sulle origini della “fuitina”, legate al mito di Persefone e a ciò che ne consegue nella considerazione dell’amore in Sicilia, sono acute e profonde.

Per continuare con Pirandello, che compare nelle storie d’amore che hanno segnato la sua travagliata esistenza. Quella con la moglie Antonietta Portulano, un legame combinato dalle famiglie ma che, malgrado le mancanze di affinità tra i due, sarà saldo per la calamita dell’attrazione fisica sino a che la follia non s’impadronirà della fragile donna rendendo la vita del drammaturgo un inferno. Quella con Marta Abba, che risveglierà i sentimenti di un Pirandello appesantito dal fardello degli anni per nulla mitigato dalla conquista della celebrità letteraria: un amore platonico in cui Marta assurge a musa ispiratrice per il letterato di Girgenti, e l’attrice s’immerge nell’identità dei personaggi teatrali cucitele ad hoc oscurando la sua personalità e rinunciando ad una sua autonoma vita sentimentale.

Altre pagine di “D’amore in Sicilia” sono dedicate agli amori infelici di Rosa Balistreri: la vita della straordinaria folk singer di Licata, piena di uomini sbagliati, più di uno violenti e prevaricatori, è costellata di avvenimenti drammatici che acuiscono la sua sensibilità che trova espressione nella sua voce rauca, potente e ribelle ma anche pervasa di malinconica dolcezza.

“D’amore in Sicilia” è un libro che suscita emozioni, che scava sull’amore e sulla Sicilia, con taglio tuttavia dilettevole: un ottimo regalo in prossimità delle vacanze natalizie.

 

18-12-2015 18,45

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