Dichiarato fallito il Gruppo 6 Gdo. Il giudice dichiara inammissibile l’accordo per la cessione del ramo di azienda

Redazione Prima Pagina Marsala
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11 Giugno 2014 19:33
Dichiarato fallito il Gruppo 6 Gdo. Il giudice dichiara inammissibile l’accordo per la cessione del ramo di azienda

Il Gruppo 6 Gdo è stato dichiarato fallito.

 

Il giudice del tribunale di Marsala ha ritenuto inammissibile l'accordo - proposto dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – che prevedeva la cessione del ramo di azienda, relativo ai punti vendita, del Gruppo 6 Gdo alla società Esse Emme Srl.

A renderlo noto sono la Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la Uiltucs Uil di Trapani che hanno espresso "forte preoccupazione per un dissenso che avrà serie ripercussioni sul futuro occupazionale di circa 400 lavoratori dei punti vendita direttamente e indirettamente collegati all'azienda castelvetranese della grande distribuzione, confiscata al mafioso Giuseppe Grigoli".

L'accordo avrebbe, infatti, consentito la ricollocazione della quasi totalità dei lavoratori con l'avvio immediato dell'attività. A essere esclusi dall'accordo era, invece, il Cedi - Centro di distribuzione - per cui l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati stava valutando un percorso alternativo.

Tra le motivazioni del decreto il giudice ha contestato alcuni vizi di forma che inficerebbero la valenza del concordato preventivo.

Inoltre, il giudice ha ritenuto carente la solvibilità della subentrante Esse Emme, società che riunisce tre aziende e che opera nel settore da diversi anni.

Per i segretari della Filcams Cgil Anselmo Gandolfo, della Fisascat Cisl Franco Lo Sciuto e della Uiltucs Uil Mario D'Angelo "il decreto pone un freno a quella che sembrava essere la soluzione per la ricollocazione dei lavoratori"."Auspichiamo – hanno detto i tre segretari - che questa non sarà una delle tante occasione mancate a fronte di numerose aziende confiscate alla mafia ma, successivamente, dichiarate fallite. Crediamo – hanno concluso - che ci siano ancora le condizioni affinché il Gruppo 6 Gdo possa diventare l'esempio di un'azienda confiscata e ricollocata sul mercato".

Il Sindaco della città di Castelvetrano Selinunte, Avv. Felice Errante, in merito alla sentenza del Giudice del Tribunale di Marsala, che ha ritenuto inammissibile l'accordo proposto dall'Agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che prevedeva la cessione del ramo di azienda, relativo ai punti vendita, del Gruppo 6GDO alla società Esse Emme Srl, dichiarandone il fallimento, è basito:

"Un Sindaco non può e non deve interpretare le sentenze della magistratura, anche quando queste azzerano mesi di duro lavoro posto in essere dall'Agenzia dei beni confiscati alla mafia, di concerto con i sindacati e con le Istituzioni locali-afferma Errante- Tuttavia le stesse possono essere impugnate ove si rivelino erronei i presupposti che hanno fatto maturare nel giudicante il convincimento , cristallizzato poi nel dictum giudiziale. Devo dare atto dell'ottimo lavoro messo in campo dall'Agenzia e dal Governo, anche nelle sue proiezioni territoriali, tendente alla risoluzione della problematica che riguarda un numero elevatissimo di lavoratori di Castelvetrano e dell'intero hinterland provinciale -continua il Sindaco- Un plauso va fatto anche ai sindacati per la competenza e la grande responsabilità dimostrata sul campo.

Voglio tuttavia rendere noto ai lavoratori della gruppo 6gdo che la partita, per ciò che mi riguarda, non è assolutamente chiusa".

Contattato telefonicamente dalla nostra Redazione il Vescovo della Diocesi di Mazara, mons. Domenico Mogavero, ha espresso la propria grande amarezza circa la notizia resa nota dai sindacati Cgil Cisl e Uil del serio rischio di fallimento del Gruppo 6 Gdo.

Mons. Mogavero era intervenuto lo scorso 5 marzo ad un incontro promosso dall'onorevole Sonia Alfano tra dipendenti, amministratori giudiziari, Agenzia nazionale dei beni confiscati, sindacati, e Amministrazione comunale, ed al quale presenti anche l'onorevole Beppe Lumia e Antonio Ingroia, commissario della Provincia Regionale di Trapani."Se le cose stanno così –ha spiegato mons. Mogavero- ci sarà stato un problema: o non si sono fatti tutti i passi necessari per la sua soluzione, oppure la questione è talmente complessa da non potersi risolvere.

E' una grossa sconfitta per tutti. Le Istituzioni -ha detto- non sono riuscite a trovare una soluzione onorevole ed alla fine a pagare sono sempre loro, i più deboli, gli ultimi della catena, in questo caso i lavoratori con alle spalle le loro famiglie.

La burocrazia –ha sottolineato Mogavero- è come quel grande dio della mitologia che mangia i propri figli, la burocrazia, a tutti i livelli, uccide e non guarda i bisogni di nessuno. Spero che in extremis si possa trovare una soluzione per dare dignità ai lavoratori e preservare il ritorno dell'azienda alla legalità".

11/06/14  20,30

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