Duplice omicidio dei tunisini Rafik El Mabrouk e Alì Essid. Arrestato dai carabinieri il 40enne pastore marsalese Domenico Centonze

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
08 Luglio 2015 11:25
Duplice omicidio dei tunisini Rafik El Mabrouk e Alì Essid. Arrestato dai carabinieri il 40enne pastore marsalese Domenico Centonze

Sarebbe il 40enne pastore marsalese Domenico Centonze, abitante a Strasatti, l’autore del duplice omicidio commesso la notte del 3 giugno scorso in contrada Samperi. Ad essere freddati, con due colpi di fucile esplosi in rapida successione, furono Rafik El Mabrouk, di 31 anni, e Alì Essid, di 34 (quest’ultimo, in passato, arrestato dai carabinieri per rapina).

L’agguato scattò di fronte l’ex distilleria Concasio, in uno spiazzale ridotto a discarica abusiva che di giorno vede spesso stazionare, in attesa di clienti, prostitute africane. A rendere subito difficili le indagini, hanno spiegato gli inquirenti nella conferenza stampa tenuta alla Procura di Marsala, sono state le bocche chiuse delle numerose persone interrogate.

La svolta è stata il ritrovamento nelle tasche dei pantaloni di uno degli uccisi dei biglietti d’ingresso di un night club di Mazara (“Las Vegas”). Qui, infatti, i due nordafricani avrebbero trascorso le loro ultime ore di vita. Dall’indagine dei carabinieri, coordinati dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Anna Cecilia Sessa, è emerso che proprio in quel locale, quella notte, Rafik El Mabrouk ebbe un violento diverbio con Domenico Centonze. E questo perché il tunisino, spinto fuori dal locale, si era intrattenuto, scambiando anche il numero di telefono, con una ballerina straniera (pare di un Paese dell’Est europeo) arrivata al “Las Vegas” con il Centonze.

Quest’ultimo, secondo l’accusa, insieme a un complice avrebbe, poi, inseguito i due nordafricani fino a contrada Samperi, dove, mentre questi viaggiavano su un vecchio ciclomotore, gli avrebbe esploso contro due colpi di fucile. Il complice del presunto assassino (l’uomo alla guida dell’auto) è indagato a piede libero. Per lui (che è parente dell’arrestato) il gip Amato non ha convalidato il fermo.

Domenico Centonze (in foto n.2) è imparentato con la famiglia mafiosa dei Bonafede, ma non ha precedenti per associazione mafiosa. Solo qualche modesto precedente di polizia (truffa). A tenere la conferenza stampa in Procura, oltre al procuratore Di Pisa e al sostituto Sessa, sono stati anche due ufficiali dei carabinieri, il maggiore Merola, del Comando provinciale di Trapani, e il tenente Minicucci della Compagnia di Marsala (vedi foto n.1).

Il Procuratore ha detto che i due tunisini sono stati trovati morti a terra “abbracciati”. Il primo a rinvenire i cadaveri è stato un metronotte. “Nell’abitazione del Centonze – ha invece spiegato il pm Sessa – sono state trovate cartucce di fucile di caccia compatibili, della stessa marca, con quelle utilizzate per il duplice omicidio. I due tunisini viaggiavano su un vecchio scooter quando sono stati raggiunti dai colpi di fucile. Non hanno avuto possibilità di fuga. Si suppone che siano stati seguiti fino al luogo dell’uccisione”.

Il maggiore Merola ha, poi, sottolineato la “scarsissima collaborazione” delle persone interrogate. I clienti del night club mazarese hanno detto di non avere notato la violenta discussione che ci sarebbe stata, intorno alle 2 di notte, tra Centonze e Rafik. Il fatto che quest’ultimo abbia scambiato il proprio numero di telefono con la ballerina è confermato da uno squillo che la ragazza ha fatto al cellulare del 31enne tunisino. E la cosa avrebbe fatto andare Domenico Centonze su tutte le furie. A difendere l’arrestato, rinchiuso nel carcere di Trapani, sono gli avvocati Diego Tranchida e Raffaele Bonsignore.

Francesco Mezzapelle

08-07-2015 13,15

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