Fondi Pac: Roma batte cassa e Crocetta risponde, la Sicilia perde mezzo miliardo di euro

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
17 Dicembre 2014 10:47
Fondi Pac: Roma batte cassa e Crocetta risponde, la Sicilia perde mezzo miliardo di euro

La Sicilia 'bancomat' del governo centrale. Va in fumo mezzo miliardo di euro dei Fondi del Piano azione e coesione (Pac) destinati alla Sicilia nel 2012 e ancora non spesi. Uno scippo confezionato a danno dei siciliani nel totale silenzio dell'esecutivo regionale e dei parlamentari del PD, partito che governa con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, la Sicilia.

Quei soldi serviranno per finanziare gli sgravi fiscali per le aziendeÈ successo di tutto pur di defraudare l'Isola delle risorse. Prima il Governo Renzi ha inserito la norma, si tratta dell'articolo 12, nella legge di stabilità in discussione in questi giorni al parlamento. Poi alla Camera dei deputati, qualche giorno fa, gli emendamenti presentati in Commissione bilancio, che provavano a "salvare" i fondi Pac, sono stati respinti dall'esecutivo nazionale. Oggi è successa la stessa cosa anche a Palazzo Madama dove gli emendamenti salva risorse Pac sono stati bocciati dalla maggioranza Pd in commissione bilancio al Senato.

La Sicilia sull'orlo del baratro, alle prese con il tentativo del Governatore Crocetta di accendere un mutuo di 2 miliardi di euro per quadrare i conti sulle spalle per i prossimi 30 anni dei siciliani, registra la perdita netta e senza alcuna forma di protesta di 500 milioni di euro.

La Sicilia scippata dal Governo amico, da quel Pd che amministra in Sicilia come a Roma e che ha deciso di utilizzare la Regione siciliana come Bancomat nel servile silenzio della deputazione siciliana pidiessina e del presidente Crocetta.Quello dei 500 milioni di euro di fondi Pac, lo ripetiamo, è un autentico scippo del Pd che con una mano dichiara sostegno e con l'altra sottrae risorse indispensabili per il già magrissimo bilancio corrente della Sicilia.

La Sicilia del Pd e del 'rivoluzionario' Crocetta, quindi, vittima annunciata – dato il chiaro servilismo verso Roma alimentato da un disarmante sudditanza verso il potere centrale – di un Governa nazionale diventato, in così poco tempo, carnefice dell'Isola.

Partito democratico, lo ricordiamo, che oggi governa insieme a Crocetta la Sicilia, saccheggiata nelle risorse e mortificata nel tentativo di risalire la china per reagire alla crisi strutturale che l'ha posta al primo posto tra gli indicatori negativi: il più alto tasso di disoccupazione, il più alto numero di Neet, il più alto tasso di povertà, etc.

Non è un caso, difatti, che a quindici giorni dalla fine dell'anno il presidente Crocetta si mostri ancora una volta impreparato e incapace rispetto alla presentazione all'Ars delle n orme fondamentali per la chiusura dell'esercizio finanziario 2014.

Siamo al 16 dicembre e non si sa nulla ancora del Documento economico e finanziario (Def), del disegno di legge di bilancio, del disegno di legge dell'esercizio provvisorio e della proposta di legge per i precari siciliani.E non è un caso che i documenti finanziari non siano ancora entrati a Palazzo dei Normanni, si aspetta l'ufficialità dello scippo romano e poi, magari, si potrà metter in scena la barzelletta dell'esercizio provvisorio che rallenterà ulteriormente i flussi di denaro in uscita, mentre tutti i settori dell'economia sono allo stremo.

Fonte: Peppe Messina-Sicilia on Press 

17-12-2014 11,45

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