Il 25 novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ancora molto da fare…  

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
23 Novembre 2020 15:00
Il 25 novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ancora molto da fare…  

Mercoledì 25 novembre  si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il 25 novembre non è una data scelta a caso. E' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente. Non sempre, non ovunque, le cose sono cambiate da quel giorno: basti pensare alle bambine dell'India che quasi ogni giorno vengono stuprate e uccise, ma anche a casa nostra, dove la violenza contro le donne è spesso nascosta in ambito domestico.

La Giornata è stata istituita dall'Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne. E la stessa Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale Onu parla di violenza contro le donne come di "uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini". In tema di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, il 19 luglio 2019 è stato approvato il Ddl.

n.69 cosiddetto “Codice Rosso” che prevede alcune modifiche al codice di procedura penale per velocizzare le procedure e le indagini che si attivano successivamente alle denunce delle vittime. Si tratta sicuramente di un’importante svolta a livello legislativo, poiché ha preso in considerazione anche l’evoluzione dei tipi di reato che vengono commessi contro le donne. Con il “Codice Rosso”, alla vittima è stato garantito il diritto di essere ascoltata dal Pubblico Ministero entro 3 giorni dall’iscrizione della notizia di reato.

L’obbligo di urgenza non è a discrezione di chi raccoglie la denuncia. I tempi per intervenire si accorciano, mentre si allungano quelli concessi alle donne - 12 mesi al posto di 6 - per denunciare un episodio di violenza sessuale. In più, la nuova legge inasprisce le pene previste dal codice penale per reati specifici come lo stalking, per cui la reclusione passa dall’ attuale “da sei mesi a cinque anni” a “da 1 anno a 6 anni e 6 mesi”; o i maltrattamenti in famiglia, per cui la detenzione da “due a sei anni” passa a “da tre a sette anni”.

Inoltre, le pene sono state aggravate anche per i casi di violenza sessuale e “revenge porn” (diffusione di foto e video a contenuto sessuale senza il consenso della vittima per vendicarsi della fine della relazione) con un’attenzione particolare alla tutela di donne disabili o in gravidanza. Speriamo che la velocizzazione dei procedimenti contro i maltrattamenti incentivi le donne vittime di violenza a denunciare e le rassicuri sul fatto che non dovranno denunciare diverse volte per poi essere uccise (come è d’altronde successo in passato).

Rimangono dei dubbi sulla funzionalità del “Codice Rosso”: se non aumentano il budget e l’organico formato, come verrà applicato? Se lo chiedono in molti. Rimane ancora molto da fare sul piano culturale, vera radice della relazione di potere asimmetrica tra uomo e donna. Sono 2 milioni di donne nel mondo che nel corso del 2020 hanno subito violenze. Ogni 60 ore in Italia viene uccisa una donna. Nel primo semestre del 2020 sono state 62 le donne uccise in Italia. Francesco Mezzapelle

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