La “scottante” variante richiesta dalla Sarco srl per lo stoccaggio rifiuti contenenti amianto.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
01 Febbraio 2016 17:29
La “scottante” variante richiesta dalla Sarco srl per lo stoccaggio rifiuti contenenti amianto.

Dopo domani il Consiglio comunale di Marsala torna in aula. Fra i 23 punti all’ordine del giorno, vi è un punto, il n.5, rimasto però in sospeso. Esso riguarda il parere sulla variante per la realizzazione e la gestione di una nuova piattaforma polifunzionale per le operazioni di smaltimento e di recupero di rifiuti speciali, quali l'amianto, nell'impianto della Ditta Sarco già esistente in contrada Ponte Fiumarella.

Ecco il punto all’ordine del giorno in sospeso: “Parere, su autorizzazione unica, ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. N.152/06 e ss.mm.ii. per la realizzazione e la gestione di una piattaforma polifunzionale per le operazioni di smaltimento D15 di cui all’allegato “B” alla parte IV del D. Lgs. N.152/2006 e per le operazioni di recupero R3, R4, R5, R13 di cui all’allegato “C” alla parte IV del D.Lgs. n.152/2006 da svolgere presso l’impianto già esistente nel territorio del Comune di Marsala in C.da Ponte Fiumarella n.82/B identificato in catasto nel F.M.266 partt. – Ditta SARCO s.r.l.”.

Il punto era stato già oggetto di un acceso dibattito nella seduta del Consiglio comunale del 28 gennaio, infine, era rimasto in sospeso in attesa di chiarimenti che dovrà dare la Conferenza di Servizi regionale.

Nel corso di quella stessa seduta era stato approvata a maggioranza (14 voti favorevoli, 2 contrari, 6 astenuti), una nota indirizzata al Sindaco Alberto Di Girolamo con l'invito al primo cittadino a “porre in essere tutte le iniziative affinchè i soggetti coinvolti nel procedimento possano esprimere le valutazioni di competenza alla luce della presenza al confine del Canile Municipale”.

Si legge nel dettaglio nel testo della proposta di deliberazione inviata al Sindaco:

“Il Consiglio Comunale, dopo ampia discussione sull’argomento all’ordine del giorno, ritiene che il progetto sottoposto all’esame di quest’Organo sia palesemente non rappresentativo della realtà dei luoghi, in particolare non è evidenziata la presenza della Struttura sanitaria (Canile comunale) a confine con la struttura che si intende realizzare. Tale palese omissione progettuale, in considerazione delle caratteristiche dell’iniziativa e delle implicazioni di varia natura che la stessa comporta, fa si che il Consiglio comunale non possa assumere, in assenza di chiarimenti riguardo a quanto esposto, la decisione di propria competenza nell’esprimere il parere.

Per tali ragioni, si invita l’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco, a porre in essere ogni iniziativa utile a rappresentare quanto emerso nel corso dell’esame della proposta di deliberazione e all’Assessorato regionale di competenza, in particolare al Dirigente responsabile della Conferenza di Servizi, per chiarire se la medesima Conferenza di servizi è a conoscenza di quanto rilevato, le eventuali determinazioni consequenziali, nonché, in caso di assenza di attuali determinazioni, le eventuali iniziative che intende assumere per far si che tale organismo nonché tutti i soggetti coinvolti nel procedimento possano esprimere le valutazioni di competenza avendo una reale e corretta rappresentazione dei luoghi dove l’iniziativa dovrebbe realizzarsi.

Per quanto sopra esposto in attesa dei chiarimenti richiesti, il Consiglio Comunale delibera: 1) di sospendere la trattazione dell’atto; 2) di trasmettere la presente proposta di deliberazione al Sindaco, con l’invito a rappresentare il contenuto della stessa all’Assessorato Regionale competente”.

In precedenza, sempre a maggioranza, il Consiglio aveva respinto (12 favorevoli, 3 contrari, 9 astenuti) l'emendamento presentato dal consigliere indipendente Michele Gandolfo tendente a conoscere “se le criticità evidenziate dall'Arpa nel parere espresso nel maggio del 2015 fossero ancora ancora valide. Abbiamo contattato lo stesso il quale ha ribadito: “Ci sono molte criticità, sollevate anche dall’Arpa, intanto a circa 300 metri dall’area in questione vi sono dei pozzi comunali; poi –ha aggiunto Gandolfo- il discorso relativo alla troppa vicinanza al centro abitato del nascituro impianto di lavorazione dell’amianto; insomma diversi punti critici”.

La Sarco srl ricordiamo è un’azienda (vedi foto n.1 ingresso e n.2 dall'alto) che si occupa di servizi ambientali: raccolta differenziata, lavorazione vetro pronto forno, trasporto rifiuti pericolosi, servizi alle navi, smaltimento e bonifica da amianto, trasporto. In pratica l’Azienda vorrebbe riconvertire (ecco la richiesta di variante al Prg) parte della sua proprietà, circa 200 metri quadrati, in un’area ad hoc dove potere stoccare amianto e materiali inerti, insomma rifiuti speciali; l’azienda così risponderebbe ad una forte richiesta di mercato, accorciando la filiera.

La richiesta di variante era stata già affrontata in Commissione Urbanistica di Sala delle Lapidi e molte perplessità erano state sollevate dai consiglieri componenti circa presunte incompletezze del progetto, a partire da alcuni pareri tecnici vincolanti. Così il presidente della stessa Commissione, Angelo Di Girolamo (Pd), e gli altri componenti, si era astenuti dal dare un parere sulla richiesta in attesa, appunto, di pareri tecnici. “Come se non bastasse –ci ha detto al telefono lo stesso Di Girolamo- abbiamo appreso dal consigliere Aldo Rodriguez (M5S) della presenza nelle immediate vicinanze dell’impianto di una struttura sanitaria per cani, questo ha ci ha convinti ancor più ad astenerci da un parere”.

Insomma, prima ancora di giungere in aula per la sua trattazione ed eventuale approvazione, i consiglieri comunali avevano già deciso che quel punto doveva essere sospeso, troppe cose poco chiare e molti interrogativi: il nuovo impianto che impatto ambientale avrebbe ricadendo in un’area sottoposta a vincoli idrogeologici (vicino ad una falda acquifera) e di interesse faunistico? Inoltre l’area ricade in una zona molto vicina a nuclei abitativi (anche questo tema meriterebbe una trattazione specifica), quindi sollevati anche rischi per la lavorazione dell’amianto; ricordiamo che già in un recente passato la Sarco è stata al centro delle preoccupazioni di cittadini residenti nelle vicinanze che accusavano la stessa ditta di emettere dei fastidiosi rumori, anche notturni, nel trattamento del vetro; ma la ditta aveva continuato la sua attività forte del fatto di ricadere in un’area industriale.

Un’altra problematica sollevata in Consiglio comunale lo scorso 28 ottobre ha riguardato -come dicevamo- l’immediata vicinanza dell’area oggetto della contesa della variante di un rifugio sanitario per cani; sarà alla fine la presenza del canile ad indurre chi detiene la decisione finale a far desistere la ditta dal suo proposito?

Francesco Mezzapelle

01-02-2016 18,15

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