“Macron non conosce il suo popolo…”. Il racconto di una nostra lettrice da una Parigi in fiamme

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
09 Dicembre 2018 13:56
“Macron non conosce il suo popolo…”. Il racconto di una nostra lettrice da una Parigi in fiamme

Il caro-carburanti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ed il motivo iniziale delle manifestazioni che in pochi giorni si sono estese in tutta la Francia. Così è venuto alla ribalta il movimento dei “gilet gialli” del quale nelle ultime ore si parla sempre più nei media italiani adesso che la protesta dalla periferia è arrivata a Parigi. Secondo l’Institut d’Etudes Marketing et Opinion, il movimento è appoggiato dal 62% degli operai, dal 56% dei disoccupati, mentre un’altra quota consistente è costituita da pensionati. Sono pochi invece i quadri e i professionisti che indossano il gilet giallo: meno di uno su tre.

Recentemente si sono invece uniti alla protesta anche gli studenti. Il problema è la “politica elitaria” del giovane presidente Emmanuel Macron che fin dal suo insediamento ha acuito le difficoltà economiche delle fasce deboli. Sono aumentate le differenze tra coloro che vivono nei grandi centri, e in particolare Parigi, e chi invece abita nelle zone “peri-urbane” se non addirittura di campagna. L’elenco delle rivendicazioni dei “gilet jaune” è piuttosto lungo e variegato, vanno dalla richiesta di  maggiori servizi sociali a quella di nuovi strumenti di sostegno al reddito.

I grandi media italiani hanno iniziato soltanto nelle scorse ore ad approfondire la questione francese che sembra potersi estendere anche fuori dai confini, fino a Bruxelles dove si registrano scontri davanti alla sede del Parlamento Europeo ove schierati centinaia di poliziotti antisommossa. Ma ritorniamo in Francia, ed in particolare a Parigi per comprendere meglio la situazione e l’atmosfera che si respira in queste ore convulse per il destino politico politico di Macron le cui concessioni sulla questione carburante non sono bastate a calmare i manifestanti.

Pertanto abbiamo contattato una nostra cara lettrice, è italiana, originaria del sud e che dopo essersi laureata all’Università di Bologna ha deciso di trasferirsi a Parigi ove vive e lavora occupandosi di arte. Le abbiamo chiesto quale sia la situazione attualmente nella capitale francese, così ci ha riferito: “Adesso la situazione è più calma rispetto a sabato scorso. Però si respira un'aria di rivoluzione. Il popolo é stanco. Vi sono barricate in strade” Ma il problema è il Governo Macron diffusamente considerato protettivo delle classi più agiate? “Si, vogliono che si dimetta.

Tutto é partito dall’aumento del carburante. Ma vi è un malcontento generale, la storia non é nuova. Gli argomenti sono sempre gli stessi: si chiede un taglio sulle tasse, l’aumento del potere d'acquisto. Le “riforme” di Macron sono lontane dai bisogni della gente. Ha pure eliminato le tasse sulle grandi fortune  Così i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più disperati". (Le entrate dell’Isf erano pari a circa 4 miliardi, si sono ridotte a 850mila euro, un gap da colmare con altre tasse...).

Ma questo Governo doveva portare maggiore welfare  evitando il rischio di far cadere il Paese nella rete della destra ultranazionalista? “A chi ha portato maggiore welfare? Ha pure promesso un assegno per l'energia per le persone più povere, e adesso promette il congelamento delle bollette, ma la gente non è stupida". La protesta è diffusa in tutta la città o soltanto negli arrondissement centrali? “Negli arrondissement principali.

La tensione sta nuovamente aumentando. Si iniziano a vedere immagini poco rassicuranti: iniziano a bruciare macchine. Per strada é pericoloso. Quando sono uscita l’altra mattina sembrava una guerra. La situazione può sfuggire di mano”. (proprio nel corso del colloquio la nostra lettrice ci invia uno screenshot, vedi foto di copertina, di una diretta tv in merito ad un’auto bruciata proprio davanti l’Eliseo, residente del Presidente della Repubblica) I cittadini parigini si sono uniti a loro oppure stanno in casa per paura? “Molti sono in casa.

Ieri le disposizioni di sicurezza hanno seminato il panico. Tutti i negozi, i musei, i cinema sono chiusi. Tutti i negozi murati per il rischio di assalti. Nei quartieri caldi è tutto chiuso. Tutto sigillato con pannelli in legno. Hanno triplicato il numero di poliziotti. Vi sono 8.000 poliziotti, lo stesso numero stimato per i manifestanti” (nel foto n.2 alcune immagini, in collage, scattate durante nelle strade di Parigi nelle scorse ore) Vi è rischio di infiltrazioni? Dei  black bloc? “Si certo, per adesso non si vedono, forse non sono ancora arrivati”. Si teme un golpe militare? “No, non credo ma c’è guerriglia urbana.

Meno delirio di sabato scorso. Oggi al centro è tutto chiuso Abbiamo dovuto nascondere tutto. Una sensazione strana . Abbiamo preso i pc e portati a casa. La Polizia carica per disperdere manifestanti”. Secondo te come finirà? Qual è l’opinione pubblica? “Sinceramente non lo so. Non è ancora chiaro. Aspettiamo che il Governo si esprima. Questi non mollano, è sicuro. Emmanuel non conosce il suo popolo anche questo è sicuro”. Pertanto si aspetta le sorti di “Macron, l’eroe dei ricchi”, questo l’appellativo affibbiatogli già qualche anno fa dal quotidiano Libération. Da allora, per la stampa francese, così come per i suoi principali oppositori, il capo dello Stato è diventato il “presidente dei miliardari”, lo “sceriffo di Nottingham” e via elencando.

Macron paga pure il suo curriculum, in cui figurano i quattro anni in cui lavorò per la Banca Rothschild prima di diventare Vice segretario generale della presidenza della repubblica e poi Ministro dell’Economia e delle Finanze di François Hollande. La stessa Martine Aubry, ex ministra e sindaca socialista di Lilla dal 2001, di solita moderata nei termini, l’ha chiamato “reaganiano” e “tatcheriano”. La piazza parigina, che storicamente non ha pietà nei confronti dei governanti considerati contro il popolo, potrebbe dare un ultimo colpo alla poltrona di un Presidente della Repubblica lontano dai bisogni della gente, distaccato dalla vita reale.

Non è detto che l’ipotesi di elezioni anticipate, che secondo Macron potrebbe cogliere di sorpresa gli avversari politici (i socialisti di Melenchon e la destra di Le Pen), possa salvarlo da una “morte politica” quasi annunciata… Francesco Mezzapelle

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