Marsala, Processione Giovedì Santo: “mortificati, umiliati ed alla fine…”. Il racconto di uno dei protagonisti

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
02 Aprile 2015 17:26
Marsala, Processione Giovedì Santo: “mortificati, umiliati ed alla fine…”. Il racconto di uno dei protagonisti

Vi racconto la verità su quello che è successo oggi durante la processione del Giovedì Santo. Così come tutti gli anni, da diversi secoli ad oggi, si è tenuta a Marsala la Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo. Ho partecipato, così come già altre volte, interpretando il ruolo di Pietro nel gruppo degli Apostoli con Gesù. Tutto si stava svolgendo secondo copione, faticosamente preparato già da mesi con sacrificio e rinunce personali.

Unica variante, se così si può chiamare, a quanto preparato per l'evento, la recitazione del Padre Nostro, preghiera che accomuna tutta l'umanità cristiana e parola di Nostro Signore Gesù Cristo.

Dopo la recitazione il nostro gruppo è stato raggiunto dal Segretario della Confraternita (un ragazzino poco più che ventenne) che, con atteggiamento minaccioso come se avessimo appena interpretato una ovazione sacrilega, ci ha urlato in faccia: "la processione non è la vostra, la processione la dirigo io e voi fate quello che dico io altrimenti vi faccio ritirare".Al che noi tutti ci siamo guardati in faccia e, sentendoci mortificati difronte al pubblico che ascoltava incredulo alle esternazioni di quel ragazzino in giacca blu, abbiamo deciso di continuare nella nostra recitazione.

In via Giovanni Amendola verso Porta Mazara, veniamo raggiunti dal parroco di Sant'Anna il quale ci ordina di non continuare con la recitazione.Diversamente, così ha detto inizialmente, ci saremmo assunti le nostre responsabilità nei confronti della confraternita.Di comune accordo abbiamo comunicato a don Tommaso che avremmo continuato la recitazione consapevoli delle nostre responsabilità (e anche del fatto che la processione è dei marsalesi e di nessun altro).

Per tutta risposta il parroco ribatte dicendoci che potevamo farne a meno di continuare la processione e potevamo rientrare a Sant'Anna per ritirare i nostri effetti personali e tornarcene a casa. All'altezza di via Lazzara due confrati ci hanno sbarrato il cammino indicandoci di prendere la strada verso San Matteo e proseguire per Sant'Anna.Tutto ciò difronte ad un pubblico incredulo e basito che ha iniziato a protestare anche ad alta voce. Poche volte nella mia vita mi ero sentito così umiliato, ma nello stesso tempo orgoglioso di avere difeso la mia cristianità, il folcklore e le tradizioni della Città che amo.Mi sentivo in dovere di avvisare tutti quelli che conoscevo.

Nino Ienna (pubblicato sul suo profilo facebook)

02-04-2015 19,20

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