Vacilla il racconto della segretaria che ha accusato l’avvocato nel cui studio lavorava di averle mostrato i genitali. Per il legale, il 44enne Andrea Baldassare Guglielmo Lentini, il reato dal quale deve difendersi è violenza privata.
Ma nell’ultima udienza sono emersi elementi a suo favore. Nessuna telefonata, infatti, avrebbe fatto la segretaria al suo fidanzato subito dopo il denunciato gesto osceno (e ciò appare alquanto strano). Inoltre, un testimone ascoltato nel processo che si svolge davanti al giudice Saladino ha dichiarato che qualche giorno prima la segretaria era stata rimproverata dall’avvocato Lentini dopo essere stata sorpresa ad “origliare” dietro una porta dello studio legale.
Sull’esame dei tabulati telefonici ha riferito il maresciallo dei carabinieri Agnese Saracino, che ha affermato che quel pomeriggio “non risultano” telefonate da parte della segretaria al suo fidanzato subito dopo le 18 (l’orario in cui sarebbe stato commesso il gesto osceno). E questo appare un po’ strano. E’ stato il fidanzato, invece, a chiamarla alle 18.39. “Una conversazione di 42 secondi – dice il sottufficiale – Alle 18.41, poi, è la segretaria a chiamare il fidanzato.
In questo caso, la conversazione è di 7 secondi”. Angelo Di Girolamo, presidente della locale confederazione sindacale “La Nuova Tutela del cittadino”, ha dichiarato, invece, che in quel periodo era “ogni giorno” nello studio di Lentini e “il pomeriggio del 25 o 26 marzo Lentini si accorse che la segretaria origliava dietro la porta socchiusa. Andò, quindi, verso la porta e le disse: ‘Non è la prima volta che ti becco a origliare!”.
A.P.
25/01/2016
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