Mazara, cimitero comunale, ancora un anziano ferito a causa rottura di una scala movibile in ferro

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
09 Giugno 2020 07:33
Mazara, cimitero comunale, ancora un anziano ferito a causa rottura di una scala movibile in ferro

Un incidente simile a quello accaduto lo scorso 4 gennaio, si è verificato ieri, prima dell’ora di pranzo, nel cimitero comunale di Mazara del Vallo. In entrambi i casi a cedere è stato il pianale di una delle scale in ferro movibile in dotazione al cimitero, scale ormai obsolete e in cattivo stato di manutenzione. Quella volta a rimanere ferita riportando un trauma cranico, fu una sessantenne mazarese. La donna si rivolse al locale Comando della compagnia dei carabinieri per denunciare il Comune per quanto accaduto.

Scattarono le indagini, la scala movibile dalla quale caduta la signora fu messa sotto sequestro. Questa volta invece a pagare le conseguenze è stato un uomo di 66 anni, anche lui finito a terra, da un’altezza di circa due metri, mentre metteva dei fiori davanti la lapide di un proprio caro; il pianale sul quale si trovava si è piegato improvvisamente a causa di una rottura dei supporti (in foto copertina: la scala movibile piegata). L’anziano a causa della brusca caduta ha riportato diverse contusioni, probabile anche qualche frattura; è stato immediatamente soccorso e trasportato con autoambulanza del 118 nel vicino nosocomio mazarese per gli esami diagnostici e le relative cure.

Ricordiamo che nel cimitero ad oggi sono usufruibili una trentina di scale a palco movibili in ferro, troppo poche per un cimitero esteso come quello mazarese; così spesso una scala viene spostata anche di alcune centinaia di metri ogni volta che utilizzata. Infatti un’altra ventina di scale furono messe da parte, “sigillate” da un nastro nel viale laterale alla camera mortuaria, all’indomani dell’incidente del 4 gennaio scorso dall’ex direttore del cimitero, il geom. Alberto Gancitano, perché considerate pericolose a causa del cattivo stato di manutenzione; alcune furono rimesse in funzione dopo la manutenzione.

Lo scorso 20 febbraio chiedemmo all’assessore ai Servizi alla Città, Michele Reina, se avviata un’azione da parte dell’Amministrazione comunale al fine di dotare il cimitero di un numero necessario di scale movibili per agevolare quanti si recano al cimitero per portare dei fiori ai loro cari e per  pulire le lapidi collocate davanti ai loculi più alti. “Ci stiamo muovendo. Da una parte –spiegò l’Assessore- stiamo verificando la possibilità di recuperare, attraverso una manutenzione, alcune delle scale ferme; ovviamente poi bisognerà renderle operative con relativa autorizzazione.

Dall’altra stiamo anche valutando l’acquisto di alcune scale di nuova concezione attraverso la piattaforma elettronica MePA”. L’assessore Reina non fornì però una tempistica circa la risoluzione della questione. Successivamente, ai primi di marzo a causa dell’emergenza covid-19 il cimitero fu chiuso al pubblico e lo rimase per circa due mesi; alla riapertura, nel frattempo era cambiato il direttore dei lavori, la questione delle scale movibili non fu più affrontata, chissà che a “distogliere l’attenzione”  non siano stati i fatti di cronaca avvenuti all’interno del camposanto: un furto, la reiterata manomissione dell’alzaferetri (risistemato dopo un lungo periodo), l’incendio appiccato agli uffici amministrativi con il danneggiamento di alcuni pc, e perfino l’auto del direttore pro-tempore, Giovanni Pantaleo, andata stranamente in fiamme).

Adesso sembra che l’Amministrazione da alcuni giorni abbia designato un nuovo direttore del cimitero; all’arduo compito è stato chiamato l’esperto ragioniere del Comune, Antonino Ingargiola. A questi fra le altre criticità del cimitero (vedi l’acquisizione di nuovi loculi e la loro vendita, la mancanza di personale e la mancata digitalizzazione dei dati), toccherà farsi carico della risistemazione di quelle scale movibili ancora parcheggiate; da verificare anche se le stesse le scale già fruibili siano munite di certificato di collaudo.

Francesco Mezzapelle  

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