Mazara, Salviamo “Quarara” dall’inciviltà. Appello a tutti i volontari e ambientalisti (veri) per la pulizia del bel tratto di costa rocciosa

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
06 Giugno 2020 11:23
Mazara, Salviamo “Quarara” dall’inciviltà. Appello a tutti i volontari e ambientalisti (veri) per la pulizia del bel tratto di costa rocciosa

Dopo l’emergenza covid-19 vi è da parte dei cittadini la voglia di passare più tempo all’aria aperta, soprattutto per riacquistare quell’equilibrio psico-fisico messo a serio rischio con il cosiddetto “lockdown”. Molti mazaresi hanno pertanto optato per delle lunghe corse o camminate veloci con la possibilità di ammirare il mare. A tal fine un percorso abbastanza frequentato è quello che va dal lungomare San Vito, a partire dalla “passeggiata” fino alla zona di Boccarena e proseguendo per “Quarara”, un bel tratto di costa roccioso attraversato dalla riqualificata SP38 Mazara-Torretta.

Purtroppo in molti si sono accorti che in questo tratto, dopo aver superato il ponte sul fiume Arena la vista del mare viene offuscata dalla presenza “continuativa” nella costa rocciosa, caratterizzata da bellissime calette, di rifiuti di ogni genere: plastica (serbatoi, bottiglie, bidoni, sacchetti, piatti etc.), cime da pesca anche di svariata lunghezza, reti, bottiglie di vetro e tanto altro ancora. Molti di questi rifiuti sono stati portati dal mare a terra (frutto dell’inciviltà di quanti attraversano questo tratto di Canale di Sicilia, per lavoro o per altro).

Ai rifiuti, presumibilmente portati dal mare (ma sempre prodotti dall’uomo) si aggiungono quelli che sono stati depositati nello stesso tratto di costa dai cittadini, vedi anche l’abbandono di piccoli elettrodomestici, coperture di vario materiale; qualcuno ha pensato ignobilmente di abbandonare anche delle coppe e dei trofei (vedi fotocollage di copertina). Come se non bastasse in un piccolo tratto della stessa costa, camminando sempre sul nuovo, e fin troppo invasivo, marciapiedi, un centinaio di metri dopo il lido-ristorante “Golden Beach” in direzione Torretta, scorgiamo i resti di una recinzione in ferro, ormai arrugginita: uno spettacolo indecoroso.

La recinzione sarebbe stata collocata nel 2007 dalla Capitaneria di Porto a seguito del crollo in mare di una parte rocciosa; purtroppo, come spesso succede dalle nostre parti, non solo la Regione non è intervenuta per mettere in sicurezza l’area ma ha lasciato quel tratto in uno stato di grande degrado. Tornando alle condizioni pietose dell’intera costa di Boccarena e Quarara, vogliamo lanciare un appello a tutte le associazioni ambientalistiche, agli stessi volontari che in questi medi di emergenza covid-19 si sono molto prodigati per la comunità mazarese, vedi ad esempio l’associazione Fedelambiente che collabora con la Protezione civile comunale.

E’ ora che questo grande senso civico e “comunitario” (parola molto utilizzata in questi mesi) possa essere veicolato per liberare questo bel tratto di costa dai rifiuti e dai prodotti dell’inciviltà. Ci riferiamo anche ai volontari di quelle Associazioni cittadine che avevano aderito al progetto dell’Amministrazione intitolato “Mazara Pulita” (del quale non conosciamo gli sviluppi); dovevano fare gli osservatori e “segnalatori” degli abbandoni dei rifiuti nelle diverse zone della Città, ma visto i risultati crediamo che neanche questo sia stato fatto.

No vogliamo certamente far polemica, adesso però serve un intervento concreto che dovrebbe vedere in prima linea anche tutti i residenti lungo il tratto di costa in questione; pensate ognuno di loro nel collaborare alla pulizia del tratto di costa antistante le loro case. Da sottolineare che l’usufruibilità di questa lunga costa potrebbe rivelarsi importante ancor più con la necessità di rispetto delle regole di “distanziamento sociale” imposte dall’emergenza covid-19. Un grande supporto, con mezzi e risorse, potrebbe essere fornito da quella rete di aziende che si erano molto prodigate nel corso dell’emergenza covid-19; lanciamo un appello anche a loro ed ovviamente all’Amministrazione comunale affinchè “patrocini concretamente” l’iniziativa magari coinvolgendo la nuova Ati Multiecoplast-EcoBurgus che dovrebbe fornire (almeno queste le notizie fornite dallo stesso assessore al ramo Caterina Agate) anche un servizio straordinario di pulizia del territorio.

Infine auspichiamo la partecipazione della molto attività neonata associazione “Libera la solidarietà” che domenica 31 maggio è stata protagonista di un’iniziativa simbolica, volta a sensibilizzare la cittadinanza, con la rimozione di circa 30 sacchi di rifiuti dall’area di Capo Feto, riconosciuta nel 1976 come Oasi di Protezione e Rifugio, nel 2000 come Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), nel 2011 come zona umida d’importanza internazionale (convenzione RAMSAR) e nel 2017 come Zona Speciale di Conservazione (ZSC).

La costa di Quarara non ha certamente gli stessi “riconoscimenti” di Capo Feto, e nemmeno le stesse attenzioni “politiche” (sulla carta), ma rappresenta anch’essa un patrimonio del territorio che va certamente salvaguardato, da tutti. La nostra redazione intende promuovere pertanto la sua riqualificazione a partire dalla pulizia del litorale. Per eventuali proposte e idee su iniziative da intraprendere, in tempi immediati, considerata l’approssimarsi della stagione estiva, potete contattarci.

Francesco Mezzapelle  

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