Vicinanza ma anche aiuto concreto della Chiesa mazarese alle famiglie. Il Vescovo della Diocesi, mons. Domenico Mogavero ha incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, i familiari dei 18 marittimi che si trovano ancora in stato di fermo in Libia, dopo che i loro motopescherecci – “Antartide” e “Medinea” sono stati fermati dalle milizie del generale Haftar. Le famiglie dei pescatori (mazaresi e tunisini) da tre giorni occupano l’aula consiliare del Comune di Mazara del Vallo, con l’intento di non far scemare l’attenzione sulla questione che vede coinvolti i loro cari.
La preoccupazione maggiore dei familiari è ora quella di sapere le condizioni di salute dei marittimi: “Da 16 giorni non abbiamo la possibilità di poterli sentire al telefono – hanno detto al Vescovo – a noi basta anche che parli uno solo a nome di tutti e ci dicano che stanno bene”. “La risoluzione della vicenda non dipende da noi. Abbiamo notizia che la Farnesina è impegnata nella trattativa, della quale non conosciamo i particolari”, ha detto Mogavero. Il Vescovo è in contatto con un funzionario del Ministero degli Esteri.
Durante l’incontro – presente il Presidente del Consiglio comunale Vito Gancitano – il Vescovo alle famiglie ha assicurato la vicinanza della Chiesa locale, anche con segni concreti laddove c’è la necessità. Monsignor Mogavero ha chiarito che la Chiesa è disponibile anche al pagamento di utenze: “Nessuno lo consideri come un’intrusione nella vita privata, ma solo come l’offerta di disponibilità per la soluzione di eventuali difficoltà. Noi vogliamo essere al vostro fianco sino a quando i nostri fratelli marittimi non torneranno a Mazara del Vallo”, ha detto Mogavero.
(in foto copertina un momento dell’incontro tra il Vescovo Mogavero ed i familiari dei marittimi detenuti da 33 giorni a Bengasi). L’incontro si è concluso con un minuto di silenzio, una modalità per ognuno dei presenti, cristiani e musulmani, di fare una preghiera secondo il proprio credo religioso.