#mazarasipuò… Risolvere il problema del randagismo in città e periferia

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
05 Giugno 2019 11:03
#mazarasipuò… Risolvere il problema del randagismo in città e periferia

In questa nuova puntata della rubrica #mazarasipuò ci occupiamo dell’annoso fenomeno del randagismo che negli ultimi anni imperversa nella Città di Mazara. Non vogliamo certamente ripartire dalla frase “anche i cani sono cittadini mazaresi” pronunciata qualche anno da qualche ex amministratore forse per sminuire il problema e non affrontarlo. Il problema randagismo pero esiste ed evidente, diffuso in tutte le zone della Città: dal centro storico alla periferia orde di cani gironzano, vagano, vagano, alla ricerca di cibo, spesso attratti dai rifiuti lasciati all’interno dei cassonetti dei mastelli che i cittadini mettono fuori casa al fine di essere prelevati dalla società di gestione della raccolta rifiuti.

Non è vero che non costituiscono un pericolo per i cittadini, in generale no, in alcuni casi invece si. Abbiamo ad esempio ricevuto la lamentela di un cittadino che approfittando finalmente di queste belle giornate è uscito in bici con i propri figli e che invece ad un tratto si è trovato a difenderli dalla rincorsa di alcuni cani randagi. Altra situazione è lamentata dal proprietario del lido “La Spiaggetta”, nel litorale di Boccarena, che quotidianamente si vede il lido invaso (vedi foto di copertina), con tutte le problematiche inerenti alla sua attività, da cani randagi che -così come accade in altre parti della città- si sono accoppiati con la nascita di cuccioli che spesso finiscono sotto qualche mezzo transitante per la trafficata SP38 Mazara-Torretta o aggrediti da cani più grandi.

La situazione è davvero grave se si pensa ai recenti casi di avvelenamento di cani randagi avvenuti nel territorio da parte di alcuni cittadini criminali; nel quartiere di Santa Maria nel giro di tre anni ne sono stati avvelenati una ventina. Negli ultimi anni si è assistito anche all’assalto di cani randagi nei vari ovili presenti nel territorio con l’uccisione di numerosi ovini. Sulla questione vogliamo “suggerire” qualche soluzione alla nuova Amministrazione comunale, premettendo che al momento gran parte della cittadinanza si sta dimostrando paziente ed è fiduciosa circa la soluzione del problema.

Sulla questione randagismo e sulle problematiche ad essa legate (non ultimo la gestione del rifugio sanitario per cani di C/da Affacciata) abbiamo più volte interpellato una cittadina, Elena Visani, una volontaria di strada appassionata di cani. “Al di là dei gesti criminali –ha detto Elena Visani- vi sono anche responsabilità delle istituzioni comunali. In questi anni non si è provveduto ad una seria attività di sterilizzazione per far diminuire il fenomeno del randagismo. nell’ultimo anno i cani sterilizzati sono stati soltanto un centinaio, troppo poco rispetto all’esigenze del territorio.

Inoltre –ha sottolineato- manca un adeguato sistema di videosorveglianza, vi sono pochissime telecamere solo nel centro storico e pertanto risulta impossibile individuare chi ha compie un gesto inumano, crudele e criminale come l’avvelenamento dei cani”. Così ha concluso: “spero che la nuova Amministrazione della Città, al contrario di quella che ha governato negli ultimi anni, possa seriamente affrontare la problematica randagismo in tutte le sue sfaccettature”. Infine vogliamo ricordare, per chi non lo sapesse, che avvelenare animali è un reato.  Avvelenare un animale è un reato ai sensi dell’art.

544-bis del codice penale, cioè uccisione di animali. Inoltre l’ art. 146 T.U. Leggi Sanitarie proibisce e punisce la distribuzione di sostanze velenose e prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e un’ammenda da € 51,65 fino a € 516,46. Per la denuncia, che ovviamente deve contenere le prove dell’avvelenamento dell’animale (a questo proposito è importante allegare tutti i referti veterinari), ci si può rivolgere a qualsiasi organo di polizia giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Municipale, Polizia Provinciale), presentando di persona il proprio esposto o denuncia (anche contro ignoti) in forma scritta.

Francesco Mezzapelle

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