Multa alla Lega Navale di Mazara, sentiti testi al processo all’ispettore di polizia accusato di abuso d’ufficio

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
11 Marzo 2016 09:32
Multa alla Lega Navale di Mazara, sentiti testi al processo all’ispettore di polizia accusato di abuso d’ufficio

Tra il presidente della Lega Navale di Mazara, Giovanni Rocca, e l’ispettore di polizia Giuseppe Rifiorito, di 55 anni, socio dello stesso circolo, processato in Tribunale, a Marsala, per abuso d’ufficio, c’erano dei “dissapori”.

A confermarlo, nell’ultima udienza del processo al poliziotto, sono stati due testi di parte civile, Stefano Pisciotta e Angelo Ditta, che hanno detto di aver assistito a delle discussioni tra i due protagonisti della vicenda (l’indagine e il processo sono scaturiti dalla denuncia di Rocca).

Secondo l’accusa, Rifiorito avrebbe fatto eseguire ai suoi colleghi controlli alla Lega Navale, sfociati in una multa per mancanza di un’autorizzazione amministrativa (per una serata con musica), proprio per ripicca contro il presidente del circolo. Rocca si è costituito parte civile. Ad assisterlo è l’avvocato Antonio Carmicio.

In una precedente udienza, una testimonianza in favore di Rifiorito è stata resa dall’ispettore di polizia Salvatore Pipitone, che seppur teste citato dall’accusa ha sostanzialmente affermato che nell’operato del collega non ha intravisto irregolarità. La multa a Rocca fu fatta perché per quella serata di intrattenimento, ha spiegato Pipitone, non fu chiesta l’autorizzazione alla Questura, ma vi era stata una semplice comunicazione al Commissariato di Mazara. “Secondo me – ha detto Pipitone – per questo genere di serate era necessaria la licenza del questore”.

A Rifiorito si contesta, inoltre, di aver fatto intervenire la Volante alla Lega Navale in un periodo in cui non era in servizio (in quei giorni era in ferie). Anche in questo caso, l’ispettore Pipitone ha difeso il collega dicendo che i regolamenti della polizia prevedono che anche quando non si è in servizio, se si tratta del proprio ambito di competenza (e Rifiorito si occupava di pubblici spettacoli), è possibile e lecito intervenire.

L’imputato è difeso dall’avvocato Gianni Caracci, che afferma: “Secondo l’accusa, Rifiorito avrebbe abusato dei suoi poteri per fare qualcosa di illegittimo. Noi, invece, riteniamo, e lo proveremo in giudizio, che si tratta di infrazioni contestate perché sussistevano davvero. In casi analoghi, poi, il commissariato aveva sanzionato anche altre associazioni”.

A.P.

11-03-2016 10,15

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