Pallaccanestro Trapani, i “numeri” di Biella

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
29 Marzo 2019 13:15
Pallaccanestro Trapani, i “numeri” di Biella

Ambiente sempre carico, i vari giovani del vivaio che crescono, quel basket aggressivo e veloce che è ormai un riconosciuto marchio di fabbrica. Insomma, gli ingredienti per disputare la post season ci sono tutti, nonostante la prima fase di stagione non è stata sempre a mille, ma il trend è più che incoraggiante. In corsa le rotazioni sono state allungate con elementi di prim’ordine, così le ambizioni dell’Edilnol si sono consolidate, forti già del talento della coppia U.S.A. e dell’energia dei giovani in organico.

L’ottimo coach Michele Carrea ben riesce poi a coniugare bel basket e risultati, gestendo al meglio i singoli componenti del roster. Nel perimetro il giocatore più pericoloso è la guardia americana, due anni fa a Siena, K.T. Harrell (1992) che è il classico all-around capace di far male sia con il tiro che attaccando il ferro in uno contro uno. Atletismo ed attitudine difensiva fan si che possa giocare anche da “tre”, risultando quindi prezioso anche per la sua versatilità tattica. Bene fino a questo momento, più volte ha firmato il “ventello”.

Le sue medie: 16 p.ti, 4.2 falli subiti, 3.2 rimbalzi e 2.5 assist a match. Discontinuo invece da fuori (30% da tre), arma che usa di frequente (quasi 6 tentativi a match), ed anche dalla media le percentuali non brillano (43% da due). Le redini della squadra sono invece affidate al talentuoso playmaker Lorenzo Saccaggi (1992), altro ex Siena, che garantisce fosforo ed imprevedibilità. Le sue potenzialità realizzative lo rendono particolarmente pericoloso nei finali di gara dove fa valere anche il suo carattere da combattente puro.

I suoi numeri: 12 p.ti, 3.6 falli subiti, 2.5 rimbalzi e ben 3.6 assist per gara. Dal campo tira con un eccellente 57% da due ed un impressionante 41% da tre. L’ala britannica Carl Wheatle (1998) è innanzitutto un atleta formidabile nonché uno dei giovani più interessanti del panorama europeo e, quest’anno, dopo un percorso graduale, si sta lanciando definitivamente, per la prima volta nello starting five, con minutaggio da americano. Fisicità ed agonismo non mancano di certo ma, bisogna dargliene merito, ha lavorato molto sulle percentuali da fuori, migliorandole esponenzialmente.

Rimbalzista nato! Finora viaggia con 9.8 p.ti, 2.4 falli subiti, 7.1 rimbalzi che la dicono lunga sulle sue capacità di salto. Il 51% da due è per lui naturale, mentre il 30% da tre non è ancora il massimo ma, di certo, una piacevole novità che dimostra come si stia “completando” come esterno. Da appena tre giornate è arrivata l’ala grande Michele Antonutti (1986) che di stagioni nella massima serie ne ha vissute tante (Reggio Emilia, Caserta, Pistoia e, da ultimo, Treviso) e, negli anni, si è sempre più “trasformato” da “tre” a chirurgico “quattro” tattico che punisce i più lenti pariruolo con il suo micidiale tiro dalla distanza.

Nelle prime uscite subito impatto in doppia cifra: 11.3 p.ti, 2 falli subiti e 4.4 rimbalzi di media. Mani celestiali, come dimostrano il 69% da due, il 30% da tre (destinato a lievitare!), nonché l’87% ai liberi. L’altra ala forte è, l’ex Agrigento, Albano Chiarastella (1985) che riveste alla perfezione il ruolo di “quattro” atipico, prediligendo anch’egli il gioco fronte a canestro. Così facendo, porta i lunghi avversari lontano dall’area colorata, in terre a loro meno congeniali.

Non è certo un intimidatore d’area ma fa valere con astuzia le sue doti tecniche da esterno puro. Le sue cifre sono però in calo (4.7 p.ti), soprattutto alla voce percentuali (48% da due, 26% da tre), mentre la presenza a rimbalzo è innata (6.1 di media). Preziosa poi la sua abilità nel fornire assist ai compagni, che spesso lo “trasformano” nel ruolo di regista occulto della squadra (2 ad uscita). Il centro della squadra è Deshawn Sims (1988) che, dopo aver girato letteralmente il mondo, ha dimostrato di essere uno dei migliori “cinque” di A2 nelle scorse stagioni a Rieti e Roma, sponda Eurobasket.

Sprigiona tutto il suo atletismo nel pitturato ed è il classico lungo con punti nelle mani (21.6 a match), poiché dotato di ottima tecnica in post basso (55% dalla media), pur non rinunciando ad “uscire” per colpire dalla distanza (35% da oltre l’arco dei 6.75). Altri numeri da MVP? Ebbene, anche 3.9 falli subiti e 6.7 rimbalzi ad incontro. Non è certo un timido, con 17 tentativi di media dal campo. Sempre “in corsa” si è aggiunta la guardia, ex Tortona, Francesco Stefanelli (1995) che ha doti da attaccante puro e, non a caso, è stato MVP della scorsa Coppa Italia, vinta da protagonista.

Poi un brutto infortunio lo ha tenuto a lungo fuori ma, nelle ultime gare, le sue statistiche (e percentuali) sono da urlo. Va a referto con 8 p.ti (57% da due) e 2.2 rimbalzi a match. Tira prevalentemente dai 6.75 (con un eccellente 40% su oltre 4 conclusioni per volta) mentre non ama troppo giocare uno contro uno e, da lì, i pochi falli subiti e viaggi in lunetta. Il playmaker del 1998 Federico Massone gioca più di 14’ di media ed ha un peso decisivo nelle rotazioni di coach Carrea. Tira stranamente meglio da tre (32%) che da due (22%) e, per il resto, contribuisce con 2.8 p.ti, 1.9 rimbalzi e 2.1 assist ad allacciata di scarpe.

Infine la guardia del 1999 Matteo Pollone che ha perso minuti rispetto al passato con l’arrivo dei “nuovi” ed il lungo del 1995 Obinna Nwokoye che finora ha trovato poco spazio ed inciso ancor meno a referto.

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