Processo Michele Licata: la Procura indica Petrosino come parte offesa

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
25 Gennaio 2017 17:11
Processo Michele Licata: la Procura indica Petrosino come parte offesa

La Procura di Marsala ha indicato il Comune di Petrosino come parte offesa in uno dei processi a Michele Licata, già imputato per diversi reati. “Com'è noto – ha dichiarato il sindaco Gaspare Giacalone - Licata è accusato di essere uno dei maggiori evasori in Italia e responsabile di vari abusi e truffe. Sarà l'avvocato Giuliano Pisapia, collaborato dall'avvocato Valerio Vartolo, a difendere gli interessi di tutti i cittadini di Petrosino con la costituzione di parte civile. Facciamo valere una Sicilia migliore”.

Giuliano Pisapia è noto alle cronache nazionali per aver preso parte in qualità di difensore ad alcuni dei processi più rilevanti degli ultimi anni, dal processo per i fatti del G8 di Genova, in cui ha rappresentato la famiglia Giuliani al processo SME-TOGHE SPORCHE, che ha visto imputati i giudici Metta e Squillante, oltre all'avvocato Cesare Previti, passando per il processo in cui ha assistito la famiglia di Davide Cesare, il ragazzo ucciso nel 2003 da un neonazista.

L'Avvocato Valerio Vartolo, che lo collaborerà, è difensore di numerosi giornalisti, ha preso parte in qualità di difensore al maxi processo di mafia Aemilia, in corso di celebrazione a Reggio Emilia, e ha già assistito il Comune di Petrosino in altre vicende.

Il procedimento penale in questione riguarda la presunta lottizzazione abusiva per la costruzione di un Caseificio, nonchè la cementificazione di una zona a protezione speciale ed in prossimità di una spiaggia. La costituzione di parte civile è finalizzata a continuare il percorso di legalità e cambiamento cominciato quasi cinque anni fa dal sindaco Giacalone e che intende contribuire anche adesso a spezzare qualsiasi meccanismo riconducibile a condotte che non siano corrette e limpide.

L'imprenditore Michele Licata, proprietario di un vero e proprio impero turistico fra Petrosino e Marsala, è oggi imputato in più processi dinanzi al Tribunale di Marsala, per evasione fiscale, truffa, false fatturazioni, ed è stato al centro di numerose inchieste da parte della Procura, che ha peraltro disposto numerosi sequestri di beni per una somma, record, di circa 130 milioni di euro, sequestri che hanno condotto a porre sotto amministrazione giudiziaria tutte le attività dello stesso Licata.

Comunicato stampa25/1/2017{fshare}

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