Il Consiglio dei ministri ha indicato il 29 marzo come data per svolgere il referendum sulla riforma costituzionale approvata dal Parlamento che taglia il numero dei parlamentari dagli attuali 945 complessivi a 600 totali (200 senatori e 400 deputati).
Come prevede la Costituzione, "la legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi". Dunque, per la validità del referendum costituzionale non è previsto alcun quorum minimo di votanti. E' sufficiente che i consensi superino i voti sfavorevoli. Se il risultato della consultazione è positivo, il Capo dello Stato promulga la legge. In caso contrario, è come se la legge stessa non avesse mai visto la luce e l'esito della consultazione viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Dunque, con un'anticipazione a fine febbraio, quando si svolgeranno le elezioni suppletive a Napoli, la prossima sarà una lunga primavera elettorale, con i cittadini italiani che saranno chiamati a votare nel giro di pochi mesi anche per le amministrative e per un'altra serie di regionali.
Redazione