Salemi, contenzioso con un tecnico. Il Comune condannato a pagare 67 mila euro

Redazione Prima Pagina Marsala
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15 Giugno 2020 14:14
Salemi, contenzioso con un tecnico. Il Comune condannato a pagare 67 mila euro

Salemi. Francesca Bellafiore, giudice del Tribunale civile di Marsala, ha condannato il Comune di Salemi al pagamento della somma di 67 mila euro per un contenzioso con un tecnico incaricato della direzione dei lavori di un appalto risalente al 2007. Tutto ha inizio nell’agosto del 2007, quando il Comune di Salemi affida la direzione dei lavori ad un tecnico esterno (A. P.), per realizzare il progetto delle opere di urbanizzazione primaria, a servizio degli alloggi popolari di Via Tiziano e Viale Regione Siciliana.

I lavori, dopo una serie di interruzioni, furono completati nel 2015, in attesa del collaudo finale che, come prevedeva il codice degli appalti all’epoca vigente, doveva essere eseguito previa nomina di un collaudatore da parte del competente Assessorato regionale. Il Comune di Salemi però, nonostante avesse verificato la regolarità dell’operato del direttore dei lavori nominato, non aveva provveduto al pagamento delle somme dovute a causa di un debito del professionista con la propria Cassa di appartenenza.

Da qui sarebbe iniziata la disputa. Secondo quanto riportato dall’avvocato Francesco Salvo, difensore del tecnico A.P., a gennaio 2016 il proprio assistito, visti i continui rinvii, ha emesso la fattura e diffidato il Comune al pagamento dell’importo dovuto, pari ad oltre 67 mila euro. Non ottenendo l'esito sperato da parte dell'Amministrazione oramai inadempiente, l’avvocato Salvo, ha diffidato nuovamente il Comune al pagamento, e a settembre del 2017 ha depositato un ricorso per decreto ingiuntivo per l’importo della fattura.

Il ricorso accolto dal Tribunale è stato opposto dall’Ente, che ha contestato l’intera somma richiesta. Il contenzioso durato circa tre anni si è concluso lo scorso 20 maggio con la sentenza da parte del Tribunale marsalese, che ha condannato l’Amministrazione Comunale al pagamento dell’importo di 34 mila euro circa in favore del professionista (oltre interessi e spese legali), mentre la restante somma di 33 mila euro dovrà essere versata dal Comune direttamente alla Cassa previdenziale di appartenenza.

«A nostro parere, visto l’esito del giudizio la questione non è ancora conclusa e probabilmente è destinata a continuare in sede di appello» ha chiosato l’avvocato Francesco Salvo. Mirto Valentina

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