Sequestro da 25 milioni ai “Funaro”, padre e figlio imprenditori di Santa Ninfa. I dettagli dell’operazione

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
06 Agosto 2014 13:40
Sequestro da 25 milioni ai “Funaro”, padre e figlio imprenditori di Santa Ninfa. I dettagli dell’operazione

Nella mattinata di ieri, Agenti di Polizia della Divisione Anticrimine della Questura e Finanzieri del Nucleo di P.T. della Guardia di Finanza di Trapani

hanno eseguito in Trapani, Campobello di Mazara (TP), Santa Ninfa (TP), Alcamo (TP), Castellammare del Golfo (TP) e Santa Venerina (CT) il sequestro anticipato di beni ai fini della confisca ai sensi dell'art. 20 del D.L.vo n. 159 del 2011, nei confronti degli imprenditori da anni operanti soprattutto nel lucroso settore dei lavori appaltati da enti pubblici:FUNARO Domenico, di Santa Ninfa e del figlio FUNARO Pietro per un valore di circa 25 milioni di Euro.

Il Provvedimento ablativo è stato emesso dal Tribunale di Trapani su Proposta del Questore di Trapani, datata 19 giugno u.s., per l'applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale redatta ai sensi degli artt. 4, 16 e segg. del decreto legislativo n. 159 del 2011 (Testo unico Antimafia) a conclusione di analisi condotte dalla Divisione Anticrimine su pregresse acquisizioni degli organi di polizia giudiziaria ed all'esito delle indagini societarie e patrimoniali disposte dallo scrivente, ai sensi dell'art.

19 del decreto legislativo n. 159 del 2011, e svolte congiuntamente dalla Divisione Anticrimine e dal Nucleo di P.T. della Guardia di Finanza di Trapani, mediante la costituzione di un apposito "Gruppo di Lavoro", quale soluzione sinergica e strutturata di contrasto alle organizzazioni criminali che, dal gennaio 2011, ha già portato a 5 importanti operazioni di sequestro antimafia (maggio 2011, "operazione Salus Iniqua"; gennaio 2012, "operazione Panoramic"; settembre 2012, "operazione Araknos"; aprile 2013,"operazione Corrupti Mores"; dicembre 2013, "operazione Niceta –Guttadauro").

Le figure dei FUNARO campeggiano quale espressione della vocazione imprenditoriale di "Cosa Nostra" e del suo perdurante nefasto potere ben più esteso del territorio provinciale trapanese, distribuito, piuttosto, in gran parte del territorio regionale attraverso la costituzione di un reticolo imprenditoriale per il condizionamento illecito della fase di aggiudicazione della gestione dei lavori e delle forniture concernenti la realizzazione di opere pubbliche appaltate.Gli elementi indiziari su cui si fonda la valenza criminale dei suindicati soggettideriva da un complesso di investigazioni svolte da vari organi di polizia giudiziaria, in particolar modo tra la seconda metà degli anni '90 e il più recente periodo.Innanzitutto rileva il rapporto che legava il FUNARO Domenico ad esponenti di spicco delle "famiglie mafiose" di Mazara del Vallo e di Santa Ninfa emergente già negli anni '90 in seguito alle dichiarazioni rese da SINACORI Vincenzo, già accertato capo del mandamento mafioso di Mazara del Vallo e divenuto collaboratore di giustizia, circa i rapporti intrattenuti dal FUNARO Domenico con l'imprenditore edile ACCOMANDO Michele, risultato, nel 2007, avere fatto parte della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo e di essere stato in particolare impegnato nel curare e gestire in via continuativa e stabile la latitanza dei membri delle "famiglie mafiose" di Mazara del Vallo e di Marsala, tra cui MANCIARACINA Andrea e BONAFEDE Natale.Successivamente è emerso anche il rapporto di cointeressenza dei FUNARO Domenico e Pietro con il vertice del mandamento mafioso di Trapani, grazie alle risultanze rassegnate nella informativa di reato "Progetto Mafia – Appalti Trapani fase III" del 2007, che compendia un ulteriore approfondimento investigativo maturato a seguito delle tre precedenti operazioni di p.g.

che hanno consentito di incidere profondamente sull'assetto strutturale ed organizzativo di cosa nostra nella sua rilevante componente territoriale del mandamento di Trapani.Si fa riferimento al"Progetto Mafia Appalti I" del 2004,nonché alle consequenziali o.c.c."Mafia Appalti fase I" e "Mafia Appalti fase II", che hanno portato all'individuazione del gruppo di vertice a capo del mandamento mafioso di Trapani, e del suo reggente pro tempore PACE Francesco nonché all'arresto di funzionari della Provincia Regionale di Trapani, e di una nutrita schiera di imprenditori attraverso i quali cosa nostra esercitava il proprio controllo occulto sugli appalti.Proprio in tale contesto investigativo emergevano i rapporti dei FUNARO con COPPOLA Tommaso e BIRRITTELLA Antonino, noti imprenditori locali e principali referenti operativi del citato PACE.Il BIRRITTELLA Antonino, nel corso delle sue dichiarazioni confessorie descriveva la strutturazione di un comitato d'affari volto alla gestione illecita degli appalti,spiegando come tutte le attività di turbativa d'asta, falso e corruzione, relative al controllo occulto sugli appalti, venivano poste in essere, tra gli altri, dal FUNARO Domenico e FUNARO Pietro,confermando il loro ruolo centrale nel condizionamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti posto in essere da cosa nostra sul territorio trapanese, a seguito di una specifica autorizzazione rilasciata dal reggente del mandamento PACE Francesco per delega di questi dal COPPOLA Tommaso o dallo stesso BIRRITTELLA Antonino.In particolare, il BIRRITTELLA, parlava, tra gli altri, dei noti imprenditori TARANTOLO, MANNINA e FUNARO, specificando gli accordi intercosi con il PACE per i lavori relativi all'aeroporto militare di Birgi aggiudicati in A.T.I.

con la COGETA del TARANTOLO Vito.Si trattava dell'appalto aggiudicato nel 2002 per la "Realizzazione di n.9 shelters anello est, riqualificazione anello e voli notte" per l'importo a b.a. di € 13.537.500,00 all'A.T.I. composta dalle ditte "DEC S.p.A." di Bari, "CO.GE.TA. s.r.l."di Trapani, del TARANTOLO Vito, "SACAIM S.p.A." di Venezia, "Sud Montaggi s.r.l." di Modugno e "FUNARO Costruzioni s.r.l." di Santa Ninfa, per un importo contrattuale di € 10.946.977,50.Sempre nell'ambito del "Progetto Mafia – Appalti Trapani fase III" rilevano gli episodi di corruzione, falso e turbativa di pubblico incanto commessi dai FUNARO per la gara relativa ai "lavori di completamento della galleria naturale e suoi raccordi nel tratto Scindo Passo della S.P.

di Favignana" del 2001, turbata in favore della ditta FUNARO COSTRUZIONI S.r.l.A ulteriore conferma di come i FUNARO Domenico e Pietro fossero inseriti nel novero degli imprenditori asserviti e beneficiati dal sistema di condizionamento mafioso del settore degli appalti pubblici, voluto dal vertice trapanese di cosa nostra, si rileva il loro coinvolgimento nella vicenda relativa alla Calcestruzzi Ericina, impresa sequestrata perché riconducibile al boss mafioso VIRGA Vincenzo, nello specifico con riferimento a quella precisa volontà del sodalizio mafioso trapanese di abbattere il volume di affari della Calcestruzzi Ericina, al fine di permetterne l'acquisto da parte di imprenditori collegati al PACE ad un prezzo molto più basso di quello reale.Sempre con riferimento alla FUNAROCOSTRUZIONI s.r.l., nell'ambito del Progetto Mafia Appalti rilevano le intercettazioni delle conversazioni fra presenti condotte negli uffici del famigerato COPPOLA Tommaso, si ricavavano ulteriori elementi per ritenere come i due FUNARO fossero imprenditori inseriti nell'occulto cartello asservito alle strategie della cosca mafiosa di Trapani, ed operanti in un contesto ben più esteso del territorio provinciale trapanese per la sistematica individuazione di incanti pubblici indetti in varie zone della Regione, onde pilotarne la spartizione, sia con forme di illecita aggiudicazione, sia con accordi mirati a controllare gli indotti per la distribuzione di forniture e servizi relativi ad ogni singola opera pubblica controllata, in guisa tale da alterare ed amplificare, nell'interesse economico della singola azienda e dei vari cartelli occulti, le normali capacità di concorrenza sul mercato e di competizione negli incanti pubblici.In particolare rileva la conversazione intercettata del 21.12.2003 tra il COPPOLA TOMMASO e l'avvocato CASTELLI Carmelo, nel corso della quale i due si soffermavano sulle vicende giudiziarie che, un mese prima, avevano portato all'arresto dei surripetuti funzionari della Provincia Regionale di Trapani; durante il colloquio, il CASTELLI spiegava che vi erano molti imprenditori che erano preoccupati in ragione di alcuni incanti che si erano aggiudicati verosimilmente artatamenteInoltre, in occasione di un'ulteriore intercettazione ambientale del 31.08.2001, sempre il COPPOLA Tommaso fa riferimento ad un procedimento penale incardinato presso la Procura della Repubblica di Patti (per fatti avvenuti alla fine degli anni '90), che vedeva coinvolto anche l'odierno proposto FUNARO Pietro.Nello specifico si trattava di una costante e programmata attività di turbativa di gare d'appalto pubbliche indette da svariati comuni del territorio messinese che inquadravano la FUNARO COSTRUZIONI tra le imprese protagoniste di questo occulto sistema di spartizione illecita degli incanti.

Per quanto riguarda, invece, le più recenti acquisizioni, le figure di FUNARO Pietro e Domenico sono emerse anche dalle attività di indagini patrimoniali e societarie svolte relativamente alla proposta inoltrata per l'applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di TARANTOLO Vito, con il quale gli stessi sono risultati avere rapporti di illecita cointeressenza caratterizzati sia dalla compartecipazione in appalti pubblici in A.T.I. con le imprese occultamente controllate dal TARANTOLO (come la CO.GE.TA.

s.r.l.), che, soprattutto, dalla costituzione comune di società in cui il FUNARO Pietro ha operato nella piena consapevolezza del ruolo assunto in esse dal TARANTOLO Vito attraverso la interposizione fittizia di prestanome (come nel caso della ELIMI COSTRUZIONI s.r.l.).I rapporti di cointeressenza tra i FUNARO e TARANTOLO sono evidenti anche nella società CONSORZIO CALTAGIRONE nella quale la FUNARO COSTRUZIONI S.R.L è socia al 50% con la CO.GE.TA. s.r.l.Ad ulteriore conferma di tale considerazione rilevano i pubblici incanti aggiudicati in A.T.I.

tra la CO.GE.TA. s.r.l. e la FUNARO Costruzioni s.r.l. dal 2000 ad oggi.

Sulla scorta del suesposto compendio indiziario i FUNARO risultano, quindi, pienamente inseriti nel novero degli imprenditori asserviti e beneficiati dal sistema di condizionamento mafioso del settore degli appalti pubblici, voluto dal vertice trapanese di cosa nostra ed attuato pure grazie alla "compiacenza" di funzionari corrotti anch'essi asserviti alle medesime strategie.In questo modo i FUNARO hanno, nel tempo, potuto contare su proventi di attività d'imprese dai chiari profili illeciti, divenendo, in sintesi portatori di una pericolosità anche e soprattutto di natura economica, alla stregua del suo risalente ed attuale inserimento in un sistema produttivo manipolato dalle profonde infiltrazioni mafiose allo scopo di violare le regole della libera concorrenza nell'aggiudicazione degli incanti e l'offerta sul mercato dei relativi servizi.Pertanto, in questa prima fase, ai fini dell'applicazione della misura personale e patrimoniale, è stato ottenuto dal Tribunale, ai sensi degli artt.

4, 16 e segg. del decreto legislativo n. 159 del 6 settembre 2011, il sequestro anticipato ai fini della confisca di nr. 3 beni immobili, nr. 38 beni mobili (autovetture, furgoni, mezzi meccanici) registrati, nr. 11 società/imprese (capitali sociali e pertinenti complessi aziendali), nr. 22 partecipazioni in altre società, nr. 82 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura, per un valore complessivo, stimato in atti, di circa 25 milioni di euro.

E in particolare:Complessi aziendali (beni mobili, immobili, mobili registrati, conti correnti) e tutte le quote sociali delle società/imprese: FUNARO COSTRUZIONI s.r.l. P.D. s.r.l. IMPRESA INDIVIDUALE ACCARDI ANTONINA, MARIA ROSA IMPRESA INDIVIDUALE FUNARO DOMENICO CONSORZIO CALTAGIRONE CONSORZIO MONTEVAGO SOCIETA' CONSORTILE RESTAURO BASTIONE DELL'IMPOSSIBILE a r.l. CONSOLIDAMENTO SANTA VENERA SOCIETA' CONSORTILE a r.l. SOCIETA' CONSORTILE CAPO BOEO a r.l. SOCIETA' CONSORTILE MAZARA DEL VALLO a r.l. CASTIGLIONE 1 SOCIETA' CONSORTILE

Quote sociali : ELIMI COSTRUZIONI s.r.l.: quote intestate a FUNARO Pietro TELESUD 3: quote intestate a FUNARO Pietro PETRALIA SOPRANA SOCIETA' CONSORTILE: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. CONSORZIO CALTAGIRONE: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. CONSORZIO VIRGILIO SUD: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. CONSORZIO ECOLOGIA E AMBIENTE: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. CONSORZIO MONTEVAGO: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. ELIMI COSTRUZIONI S.R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE FLORIO-FAVIGNANA A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. CONSOLIDAMENTO SANTA VENERA SOCIETÀ CONSORTILE A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. COMISO SOCIETÀ CONSORTILE A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE RESTAURO BASTIONE DELL'IMPOSSIBILE A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE CAPO BOEO A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE AEROPORTO V.

FLORIO A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE MAZARA DEL VALLO A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE NEGLETTE A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE SAN GIOVANNI BOSCO A R.L. (IN LIQUIDAZIONE): quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. SOCIETÀ CONSORTILE IGEA-SAN CARLO A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. CONSORZIO LICODIA ACQUE: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. ESAGONO SOCIETÀ CONSORTILE A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. BASE AEREA BIRGI-SOCIETÀ CONSORTILE A R.L.: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l. CASTIGLIONE 1 SOCIETA' CONSORTILE: quote intestate alla FUNARO Costruzioni s.r.l.

(Comunicato stampa)

06/08/14  15,30

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