Sieri e Bellitteri assolti da estorsione e usura, 5 mesi per esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
22 Giugno 2015 13:49
Sieri e Bellitteri assolti da estorsione e usura, 5 mesi per esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Il Tribunale di Marsala ha assolto dalle imputazioni di usura ed estorsione il noto ristoratore Massimo Bellitteri e il suo socio in affari Antonino Salvatore Sieri, condannandoli ad appena cinque mesi di reclusione e a 500 euro di risarcimento danni per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni.

 

A denunciarli, nel 2008, era stato l’agente di commercio marsalese Antonio Correra, poi però processato e condannato in primo grado per varie truffe nel campo della compravendita di prodotti per l’agricoltura, calunnia e ricettazione di due assegni rubati (quelli consegnati a Sieri e Bellitteri). Da un paio di settimane, inoltre, Correra è anche agli arresti domiciliari nella sua abitazione (sequestrata) di Montepulciano per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nonché per truffa in danno dello Stato in quanto, affermando “falsamente”, secondo l’accusa, di essere vittima di estorsione e usura, avrebbe indotto in errore la prefettura di Trapani e il commissario straordinario di governo, riuscendo ad accedere al “fondo di solidarietà” per le vittime di estorsione e usura.

Il Tribunale di Marsala ha, quindi, accolto tutto sommatole richieste avanzate dal pm, che al termine della requisitoria, aveva invocato l’assoluzione di Bellitteri e Sieri dall’accusa di usura e la derubricazione delle imputazioni di estorsione e lesioni nel reato, meno grave, di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, per il quale aveva chiesto una condanna a 9 mesi di reclusione.

L’imputazione di lesioni si riferisce agli schiaffi che sarebbero stati dati a Correra per la restituzione di una parte del denaro che gli era stato prestato da Bellitteri e Sieri. A difendere i due imputati, arrestati dai carabinieri il 3 giugno 2008 (all’epoca, in città, la vicenda fece molto scalpore), sono stati gli avvocati Salvatore Fratelli e Paolo Paladino, che hanno già annunciato appello per arrivare a un’assoluzione completa dei loro assistiti.

Francesco Mezzapelle

22/06/2015

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