Silenzio e riflessioni per le vittime parigine al Liceo Scientifico “Ruggieri” di Marsala

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
17 Novembre 2015 11:25
Silenzio e riflessioni per le vittime parigine al Liceo Scientifico “Ruggieri” di Marsala

Un momento di riflessione comune, che ha coinvolto a scuola, tutti gli alunni di tutte le classi, che si sono avvicendati in aula magna nel corso dell'intera mattinata. E’ quello che è stato promosso al Liceo Scientifico “Pietro Ruggieri” di Marsala nella giornata di ieri, per dedicare un momento di silenzio alle vittime parigine e poi "almeno un'ora" alla riflessione, come da indicazioni del MIUR, con la conseguente riflessione collettiva sulle vittime del terrorismo e della follia umana. È così che il momento di silenzio è stato esteso, oltre che ai morti della strage di Parigi, anche a quelli causati dai terroristi di Boko Haram in Nigeria, a Garissa in Kenya, dell'aereo Russo esploso in volo in Sinai.

Don Tommaso, parroco di Sant'Anna, Riccardo Lembo, educatore AGESCI e l'avvocato Giacomo Frazzitta, hanno offerto spunti, talvolta provocatori, che sono stati pienamente accolti dai ragazzi, che hanno avuto la capacità di manifestare i molteplici sentimenti contraddittori che provano in questo momento di sgomento legandoli a considerazioni mai banali sulle dinamiche internazionali. Due alunni di religione islamica sono intervenuti per esternare il loro punto di vista e le loro emozioni dando un'altra chiave di lettura. Un momento particolare è stato vissuto quando si è parlato dei bombardamenti di Raqqa di domenica sera e dei significati che possono avere.

I video del brano "Pace" di Arisa e di "Pale blue dot: a vision of the human future in space" dell'astronomo Carl Sagan, hanno rispettivamente aperto e chiuso il momento di riflessione comune in aula magna.

“Abbiamo riflettuto insieme - dice il Dirigente Scolastico Fiorella Florio - senza che la scuola, o i tre ospiti, si siano arrogati il diritto di fornire soluzioni preconfezionate o, peggio, di influenzare le idee dei ragazzi. Abbiamo condiviso il senso di precarietà di questi giorni, la necessità di informazioni da reperire da diverse fonti, perché non siano "di parte", il bisogno di ponderazione razionale delle emozioni. I ragazzi alla fine si sono allontanati continuando a discutere tra di loro: una discussione e un confronto sereni per lo sviluppo del senso di responsabilità dei cittadini di domani”.

(Comunicato Stampa)

17/11/2015

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