TRAPANI – Arte al buio al Museo Pepoli.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
08 Marzo 2016 17:55
TRAPANI – Arte al buio al Museo Pepoli.

E’ possibile immaginare l’arte al buio?Quale può essere la percezione della bellezza dell’arte senza l’uso della vista?E’ la sfida per superare una nuova frontiera: pensare ad un nuovo modo per fruire l’arte anche per coloro che non possono usare gli occhi.Un’esperienza sensoriale in due tappe:La prima è la realizzazione di didascalie stampate con l’uso dei caratteri Braille che illustrino le opere d’arte del Museo regionale Agostino Pepoli.La seconda è una mostra con un percorso di sculture.

La collezione permanente del Museo regionale Agostino Pepoli e le opere di Roberta Conigliaro, una siciliana “figlia del mediterraneo per vocazione” che ispira lo spirito della sua arte soprattutto alle donne del Maghreb. Usa materiali, forme e dimensioni rivolte ad una percezione prioritariamente tattile e non ottica.Il percorso di mostra che proponiamo inverte i ruoli dei fruitori: solo i non vedenti o coloro che vorranno coprire i loro occhi potranno avere una percezione tattile delle sculture e vivranno un’esperienza nuova ed appagante.

“Due sponde un solo mare”

Due continenti, l’Africa e l’Europa, uno di fronte all’altro, separati da una striscia di mare, il Mediterraneo, il “mare di mezzo”. Un mare sulle cui coste si affacciano diversi popoli, con differenti culture che nei secoli si sono scontrati ma anche mescolati lasciandoci un patrimonio artistico che risente di queste reciproche influenze.Due coste: quella nordafricana e quella siciliana che si guardano, una porto di partenza, l’altra, terreno di approdo di popolazioni in fuga da guerre e povertà, che sognano una nuova vita, un nuovo inizio.

L’altra costa, così vicina, a volte irraggiungibile ed il viaggio si interrompe a metà strada e, giorno dopo giorno, un tratto di mare che diventa la culla sempre più grande di sogni naufragati.Il cammino segue del tracce di un viaggio di ritorno o comunque della memoria dell’emigrazione italiana prima che lo Stivale diventasse terra di immigrazione, in particolare ascoltando le storie dei siciliani che nell’ottocento e alcuni anche prima, partirono verso le coste africane.Dallo sguardo puntato a lungo su questo orizzonte nasce il progetto di questa mostra della scultrice siracusana Roberta Conigliaro.

Una serie di opere in pietra e terracotta che raccontano di un sud dai confini liquidi. Una mostra che parla di speranze, di sogni infranti e di … incontri. Uno sguardo di chi si trova dalla parte della costa di approdo, quella costa così vicina al continente africano da poterlo quasi vedereL’artistaRoberta Conigliaro, scultrice, siracusana, vive e lavora a Roma.Realizza opere in pietra, terracotta e rete metallica. Inizia ad esporre nel 2002, partecipando a varie fiere e concorsi, in Italia come all’estero.

Tra le sue mostre: “La scuola dei Generi”, galleria Cà d’Oro Roma; “Riparte 2002”, International Art Fair Roma; mostra personale, galleria “l’arco e la fonte”, Siracusa; “Profondo rosa” 2006 e 2007 (catalogo Giorgio Mondatori editore); fiera Art Verona; fiera di Innsbruck ’08 “Periplo 2006”, Palazzo del Governo di Siracusa; Tour “euart 2009”, Miami, Boston, Dubai; fiera Berlinerliste ’09, Berlino; mostra personale, studio Vera, palazzo Doria Pamphili, Roma; mostra personale “sud”, galleria quadrifoglio, Siracusa; fiera Affordable art fair 2012, Milano; mostra personale “un’esile scia di silenzio”, dialogo con la poesia di Antonia Pozzi, Antico Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio, Milano.

www.roberta-conigliaro.it  - robertaconigliaro@virgilio.it https://www.youtube.com/watch?v=vfGC0eBDa_w 

Comunicato stampa

08/03/2016

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