TRAPANI – Fatture EAS fuori misura nel trapanese, inquinamento idrico ad Erice, mancato trasferimento dei canoni fognari agli enti locali. Fazio interroga.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
08 Aprile 2016 09:55
TRAPANI – Fatture EAS fuori misura nel trapanese, inquinamento idrico ad Erice, mancato trasferimento dei canoni fognari agli enti locali. Fazio interroga.

Su questi problemi il deputato regionale Fazio ha presentato una interrogazione al Presidente della Regione ed all’Assessore ai servizi di pubblica utilità.Il deputato regionale Girolamo Fazio, presidente del Gruppo Misto all'Ars, ha presentato una interrogazione che pone in evidenza alcune questioni che riguardano l’EAS e che preoccupano migliaia di cittadini dei comuni trapanesi e del comune di Erice, in particolare.L’Ente Acquedotti Siciliani, in liquidazione da ben dodici anni, ormai incapace di gestire le reti idriche ma ancora pienamente operativo sul piano amministrativo, negli ultimi 24 mesi ha inviato ai suoi utenti fatture per eccedenze nei consumi idrici, che in taluni casi ammontano a migliaia di euro, assolutamente fuori misura e sulla base di rilevazioni erronee, forfettarie, non verificate.

Migliaia di fatture relative agli anni 2008/2009 recapitate nel 2015 sono state impugnate giudizialmente dagli utenti perché prescritte, come hanno anche riconosciuto due sentenze del giudice di pace di Alcamo; per molte altre fatture gli utenti, sostenuti dalla associazione CO.DI.CI – Centro per i diritti del Cittadino, hanno richiesto all’EASl’annullamento in autotutela in prima istanza, mentre in questi giorni si stanno svolgendo alcune udienze innanzi ai giudici.

«… a tali istanze con richiesta di annullamento in autotutela – scrive l’on. Fazio nell’atto ispettivo – ufficialmente l’EAS non ha mai dato alcun tipo di riscontro se non sostenendo, a mezzo comunicati stampa ed in nessuna altro modo formale, la correttezza delle misurazioni e quindi delle richieste di pagamento».Il quadro descritto per come accaduto nel 2015 si è ripetuto nelle settimane scorse con il recapito delle eccedenze 2010/2011 e nei giorni scorsi con il recapito delle fatture di eccedenza del 2012 «...

quindi ancora a distanza di quasi 5 anni, con impossibilità da parte dell'utente di poter verificare l'esattezza delle letture riportate».Insieme «a questo aberrante atteggiamento con l'utenza – continua Fazio nell’interrogazione – c'è anche da registrare che l’EAS da quando è stato posto in liquidazione non ha mai riversato agli Enti locali i canoni fognari e depurativi che pure ha incassato con il pagamento delle fatture dagli utenti, e che trattenuti indebitamente potrebbero aprire un altro filone di contenzioso giudiziario con i vari Enti Locali».Oltre a trattenere somme non sue l’EAS non è più in grado di intervenire operativamente sulle reti idriche come dimostra il caso del Comune di Erice dove «esiste un conclamato stato di calamità naturale per gravi problemi di natura igienico sanitaria dovuti alla fatiscenza delle rete idrica (delibere di Giunta regionale n.

134 e 135 del 23 e 24 aprile 2008 del Governo Lombardo)» e dove «nel quartiere di Raganzili - Casa Santa si registra l’inquinamentodell'acqua che giunge per il tramite della conduttura EAS».Oltre a ciò il comune di Erice è costretto ad una spesa di circa 500mila euro l’anno per sobbarcarsi spese per interventi e riparazioni alla rete idrica in sostituzione dell’EAS.Nell’interrogazione il deputato Fazio chiede di conoscere: i tempi e dei modi di chiusura della liquidazione di EAS; se l’EAS intenda «continuare con le procedure dell’invio di fatture il cui importo sia calcolato su consumi forfettari ed in via presuntiva» e se il presidente Crocetta o l’assessore Contraffatto intendano «adottare misure di controllo e richiesta di chiarimenti, alla luce dei fatti esposti, sull’attività e la gestione amministrativa di Eas».L’intervento del Presidente Crocetta viene auspicato anche perché «EAS rispetti le norme e retroceda ai comuni gli importi per loro conto incassati relativi ai canoni fognari e depurativi» ed infine per l’inquinamento dell’acqua ad Erice viene richiesto alla Regione di dare seguito alla indicazione data nel 2008 dal Dipartimento di Protezione Civile con la quale si prescriveva di fronteggiare la richiesta di finanziamento di una nuova rete idrica in una parte del territorio comunale di Erice tramite il Fondo speciale Regionale ex Legge 225/1992.Indicazione mai ottemperata dalla Regione.

Ecco il testo dell'interrogazione:

INTERROGAZIONE(risposta scritta)

N. 0000 – PROBLEMATICHE EAS. CONTESTAZIONI PER L’EMISSIONE DI FATTURAZIONI FORFETTARIE PER ECCEDENZE DI CONSUMI IDRICI E MANCATA RETROCESSIONE AGLI ENTI LOCALI DEI CANONI FOGNARI E DI DEPURAZIONE.

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all'Assessore regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità:

TESTO

premesso che l'Ente Acquedotti Siciliani, partecipato dalla Regione Siciliana, è in liquidazione per effetto della legge regionale del 31/05/2004 n. 9 e che benché siano trascorsi più di dieci anni dalla apertura della liquidazione ancor oggi gestisce la rete idrica di molti comuni del comprensorio dell'agro ericino (Trapani) e del messinese;

premesso che EAS, di fatto, continua a fatturare ed incassare gli importi per i consumi idrici degli utenti contrattualizzati, cittadini, esercizi commerciali ed Enti locali, dei territori in precedenza indicati;

premesso che ad oggi l'EAS, a fronte di questa ancora residuale operatività dal punto di vista della riscossione dei canoni per i servizi idrici non svolge più alcun tipo di intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle residuali reti idriche di competenza;

premesso che nei primi giorni del mese di gennaio dello scorso anno 2015, l'Ente Acquedotti Siciliani inviava ai propri utenti, a mezzo raccomandata a/r, fatture per eccedenze di consumo idrico relative agli anni 2008/2009, per le quali migliaia di utenti eccepivano tuttavia l'intervenuta prescrizione quinquennale ex art. 2948 codice civile, inviando a loro volta per raccomandata a/r, istanza di annullamento in autotutela delle suddette fatture, aprendo così per diretta opposizione o per tramite di alcune associazioni di consumatori alcune migliaia di contestazioni;

premesso che a tali istanze con richiesta di annullamento in autotutela ufficialmente l’EAS non ha mai dato alcun tipo di riscontro se non sostenendo, a mezzo comunicati stampa ed in nessuna altro modo formale, la correttezza delle misurazioni e quindi delle richieste di pagamento;

premesso che, al contrario di quanto pubblicamente, ma mai formalmente, sostenuto da EAS, il Giudice di Pace di Alcamo, con sentenze n. 45 e n. 46 del 2016 ha dichiarato prescritte le fatture per eccedenze relative agli anni 2008 - 2009 di utenti che hanno impugnat in sede giudiziale le fatture, dando quindi riscontro alle ragioni di molti cittadini ed alle tesi delle associazioni di consumatori;

premesso che il Giudice di Pace è intervenuto solo ed esclusivamente rispetto ai termini di prescrizione ai sensi dell'art. 2948 del codice civile ma che, inoltre, diverse associazioni di consumatori avevano posto in rilievo che EAS non poteva avanzare pretese di pagamento di eccedenze dei consumi a distanza di diversi anni, vista l’impossibilità per i cittadini di contestare anomalie intercorse, ma soprattutto, così agendo, negando il diritto ad ogni tipo di contraddittorio per il servizio reso;

premesso che al di là della citata sentenza molti cittadini dei comuni del trapanese serviti (sic!) da EAS hanno lamentato che molte delle fatture inviate sono risultate abnormi nella quantificazione dei metri cubi di acqua consumati, e quindi spropositate negli importi, piene di errori in relazione ai metri quadrati dell'immobile, al numero dei familiari, all'utilizzo per pochi giorni l'anno dell'immobile, a conteggi a forfait o per via presuntiva, ed ancora in relazione a contatori di vecchia generazione, mal funzionanti, illeggibili, e quindi non affidabili nella misurazione dei consumi idrici;

premesso che diversi cittadini hanno denunciato disservizi vari verificatisi in particolare dal 2010 al 2014 quali: la pessima qualità dell'acqua, l'interruzione del servizio di fornitura per diversi mesi al punto da dover ricorrere all'acquisto di acqua da ditte private o per tramite di autobotti messe a disposizione dai Comuni.

premesso che nonostante l'aspro contenzioso aperto con migliaia di utenti, nuovamente l’EAS tra il settembre 2015 ed il gennaio 2016 ha inviato richieste di pagamento per fatturazioni di eccedenze di consumi idrici relativi agli anni 2010-2011, (quindi ancora a distanza di quasi 5 anni, con impossibilità da parte dell'utente di poter verificare l'esattezza delle letture riportate!!!);

premesso che nuovamente, come già accaduto in precedenza migliaia di cittadini hanno segnalato anomalie e fatturazioni eccessive rispetto all'effettivo consumo e che questa volta il contenzioso sembra essere approdato alla magistratura penale considerato che alcuni utenti hanno inoltrato esposti alla Procura della Repubblica di Trapani, contestualmente invitando l’EAS a produrre e fornire copia di documentazione idonea a provare l’esattezza dei dati delle letture, compreso il nominativo del responsabile del procedimento;

premesso che ad oggi EAS continua a non dare alcun riscontro, se non inviando ai cittadini, diffide di pagamento con minacce di recupero coattivo del credito, e in questi giorni ha per giunta cominciato ad inviare richieste di pagamento per eccedenze 2012 senza che neppure siano stati preliminarmente inviati i relativi canoni fissi;

premesso che oltre a questo aberrante atteggiamento con l'utenza c'è anche da registrare che l’EAS da quando è stato posto in liquidazione, cioè da ben 12 anni, non ha mai riversato agli Enti locali i canoni fognari e depurativi che pure ha incassato con il pagamento delle fatture dagli utenti, e che trattenuti indebitamente potrebbero aprire un altro filone di contenzioso giudiziario con i vari Enti Locali;

premesso che a fronte dalla richiesta di rimborso di tali canoni avanzata da alcuni Comuni, come è stato il caso del Comune di Erice, l'Ente Acquedotti Siciliani ha risposto subordinando la retrocessione delle somme alla presa in carico della rete da parte del Comune stesso, giusta nota del 1 aprile 2016 a firma del Commissario Liquidatore;

premesso che proprio nel Comune di Erice esiste un conclamato stato di calamità naturale per gravi problemi di natura igienico sanitaria dovuti alla fatiscenza delle rete idrica (giuste delibere di Giunta regionale n. 134 e 135 del 23 aprile 2008 n. 23 e 24 del Governo Lombardo);

premesso che riguardo al Comune di Erice esiste una nota, n. 35021 del 27.05.2008, a firma dell'allora Capo del Dipartimento di Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, con la quale si indicava di fronteggiare la richiesta di finanziamento di una nuova rete idrica tramite il Fondo speciale Regionale ex Legge 225/1992;

premesso che nel popoloso quartiere di Raganzili - Casa Santa di Erice, sin dall'ottobre 2015 si registra una grave emergenza igienico-sanitaria dovuta ad inquinamento dell'acqua che giunge per il tramite della conduttura (mal) gestita, ed ormai assolutamente fatiscente, da EAS per la distribuzione nelle case dei cittadini ericini;

premesso che la situazione è ormai divenuta davvero insostenibile:

  • per i cittadini che devono affrontare ingenti spese per rifornirsi con le autobotti private, alcuni dei quali non più nelle condizioni di sostenere i relativi costi pro-quota condominiali;
  • per l'amministrazione comunale di Erice - gravata dalle difficoltà di bilancio - che deve sostituirsi quotidianamente ad EAS per i necessari e costanti interventi di manutenzione ordinaria, oltre che per incombenze correlate, in ragione di circa 500.000 € annui;

per sapere se sia a conoscenza, e se intenda riferirne all’Assemblea Regionale Siciliana, dei tempi e dei modi di chiusura di una liquidazione di EAS che dura ormai da dodici anni e se ritenga che tali tempi siano accettabili e funzionali rispetto alla gestione del servizio di approvvigionamento idrico in vasti territori della Regione Siciliana;

per sapere se sia a conoscenza, nelle more della chiusura della liquidazione, delle intenzioni di EAS di continuare con le procedure dell’invio di fatture il cui importo sia calcolato su consumi forfettari ed in via presuntiva con potenziali aperture di contenziosi giudiziari con i singoli utenti;

per sapere se non ritenga di intervenire presso EAS perché siano normalizzate le procedure di fatturazione e le misurazioni dei consumi adeguando le richieste di pagamento ai reali ed effettivi consumi degli utenti;

per sapere se non ritenga di dover adottare misure di controllo e richiesta di chiarimenti, alla luce dei fatti esposti, sull’attività e la gestione amministrativa di Eas;

per sapere se non ritenga di dover chiedere ad EAS interventi perché si sostituiscano i vecchi contatori con quelli di nuova generazione in modo tale da dare certezza dei rilievi dei consumi e quindi della fatturazione;

per sapere se non ritenga di dare seguito alla nota, n. 35021 del 27.05.2008, a firma dell'allora Capo del Dipartimento di Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, con la quale si indicava di fronteggiare la richiesta di finanziamento di una nuova rete idrica in una parte del territorio comunale di Erice tramite il Fondo speciale Regionale ex Legge 225/1992;

per sapere se non ritenga intervenire perché EAS rispetti le norme e retroceda ai comuni gli importi per loro conto incassati relativi ai canoni fognari e depurativi considerato che tali somme potrebbero essere utilizzate per interventi sulle stesse reti altrimenti impossibili per la cronica mancanza di risorse economiche degli enti locali.

L’interrogante chiede risposta scritta e con urgenza.

FIRMATARI

FAZIO

Comunicato stampa

08/04/2016

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INTERROGAZIONE

(risposta scritta)

 

 

N. 0000 – PROBLEMATICHE EAS. CONTESTAZIONI PER L’EMISSIONE DI FATTURAZIONI FORFETTARIE PER ECCEDENZE DI CONSUMI IDRICI E MANCATA RETROCESSIONE AGLI ENTI LOCALI DEI CANONI FOGNARI E DI DEPURAZIONE.

 

DESTINATARI:

 

Al Presidente della Regione, all'Assessore regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità:

 

TESTO

 

premesso che l'Ente Acquedotti Siciliani, partecipato dalla Regione Siciliana, è in liquidazione per effetto della legge regionale del 31/05/2004 n. 9 e che benché siano trascorsi più di dieci anni dalla apertura della liquidazione ancor oggi gestisce la rete idrica di molti comuni del comprensorio dell'agro ericino (Trapani) e del messinese;

premesso che EAS, di fatto, continua a fatturare ed incassare gli importi per i consumi idrici degli utenti contrattualizzati, cittadini, esercizi commerciali ed Enti locali, dei territori in precedenza indicati;

premesso che ad oggi l'EAS, a fronte di questa ancora residuale operatività dal punto di vista della riscossione dei canoni per i servizi idrici non svolge più alcun tipo di intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle residuali reti idriche di competenza;

premesso che nei primi giorni del mese di gennaio dello scorso anno 2015, l'Ente Acquedotti Siciliani inviava ai propri utenti, a mezzo raccomandata a/r, fatture per eccedenze di consumo idrico relative agli anni 2008/2009, per le quali migliaia di utenti eccepivano tuttavia l'intervenuta prescrizione quinquennale ex art. 2948 codice civile, inviando a loro volta per raccomandata a/r, istanza di annullamento in autotutela delle suddette fatture, aprendo così per diretta opposizione o per tramite di alcune associazioni di consumatori alcune migliaia di contestazioni;

premesso che a tali istanze con richiesta di annullamento in autotutela ufficialmente l’EAS non ha mai dato alcun tipo di riscontro se non sostenendo, a mezzo comunicati stampa ed in nessuna altro modo formale, la correttezza delle misurazioni e quindi delle richieste di pagamento;

premesso che, al contrario di quanto pubblicamente, ma mai formalmente, sostenuto da EAS, il Giudice di Pace di Alcamo, con sentenze n. 45 e n. 46 del 2016 ha dichiarato prescritte le fatture per eccedenze relative agli anni 2008 - 2009 di utenti che hanno impugnat in sede giudiziale le fatture, dando quindi riscontro alle ragioni di molti cittadini ed alle tesi delle associazioni di consumatori;

premesso che il Giudice di Pace è intervenuto solo ed esclusivamente rispetto ai termini di prescrizione ai sensi dell'art. 2948 del codice civile ma che, inoltre, diverse associazioni di consumatori avevano posto in rilievo che EAS non poteva avanzare pretese di pagamento di eccedenze dei consumi a distanza di diversi anni, vista l’impossibilità per i cittadini di contestare anomalie intercorse, ma soprattutto, così agendo, negando il diritto ad ogni tipo di contraddittorio per il servizio reso;

premesso che al di là della citata sentenza molti cittadini dei comuni del trapanese serviti (sic!) da EAS hanno lamentato che molte delle fatture inviate sono risultate abnormi nella quantificazione dei metri cubi di acqua consumati, e quindi spropositate negli importi, piene di errori in relazione ai metri quadrati dell'immobile, al numero dei familiari, all'utilizzo per pochi giorni l'anno dell'immobile, a conteggi a forfait o per via presuntiva, ed ancora in relazione a contatori di vecchia generazione, mal funzionanti, illeggibili, e quindi non affidabili nella misurazione dei consumi idrici;

premesso che diversi cittadini hanno denunciato disservizi vari verificatisi in particolare dal 2010 al 2014 quali: la pessima qualità dell'acqua, l'interruzione del servizio di fornitura per diversi mesi al punto da dover ricorrere all'acquisto di acqua da ditte private o per tramite di autobotti messe a disposizione dai Comuni.

premesso che nonostante l'aspro contenzioso aperto con migliaia di utenti, nuovamente l’EAS tra il settembre 2015 ed il gennaio 2016 ha inviato richieste di pagamento per fatturazioni di eccedenze di consumi idrici relativi agli anni 2010-2011, (quindi ancora a distanza di quasi 5 anni, con impossibilità da parte dell'utente di poter verificare l'esattezza delle letture riportate!!!);

premesso che nuovamente, come già accaduto in precedenza migliaia di cittadini hanno segnalato anomalie e fatturazioni eccessive rispetto all'effettivo consumo e che questa volta il contenzioso sembra essere approdato alla magistratura penale considerato che alcuni utenti hanno inoltrato esposti alla Procura della Repubblica di Trapani, contestualmente invitando l’EAS a produrre e fornire copia di documentazione idonea a provare l’esattezza dei dati delle letture, compreso il nominativo del responsabile del procedimento;

premesso che ad oggi EAS continua a non dare alcun riscontro, se non inviando ai cittadini, diffide di pagamento con minacce di recupero coattivo del credito, e in questi giorni ha per giunta cominciato ad inviare richieste di pagamento per eccedenze 2012 senza che neppure siano stati preliminarmente inviati i relativi canoni fissi;

premesso che oltre a questo aberrante atteggiamento con l'utenza c'è anche da registrare che l’EAS da quando è stato posto in liquidazione, cioè da ben 12 anni, non ha mai riversato agli Enti locali i canoni fognari e depurativi che pure ha incassato con il pagamento delle fatture dagli utenti, e che trattenuti indebitamente potrebbero aprire un altro filone di contenzioso giudiziario con i vari Enti Locali;

premesso che a fronte dalla richiesta di rimborso di tali canoni avanzata da alcuni Comuni, come è stato il caso del Comune di Erice, l'Ente Acquedotti Siciliani ha risposto subordinando la retrocessione delle somme alla presa in carico della rete da parte del Comune stesso, giusta nota del 1 aprile 2016 a firma del Commissario Liquidatore;

premesso che proprio nel Comune di Erice esiste un conclamato stato di calamità naturale per gravi problemi di natura igienico sanitaria dovuti alla fatiscenza delle rete idrica (giuste delibere di Giunta regionale n. 134 e 135 del 23 aprile 2008 n. 23 e 24 del Governo Lombardo);

premesso che riguardo al Comune di Erice esiste una nota, n. 35021 del 27.05.2008, a firma dell'allora Capo del Dipartimento di Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, con la quale si indicava di fronteggiare la richiesta di finanziamento di una nuova rete idrica tramite il Fondo speciale Regionale ex Legge 225/1992;

premesso che nel popoloso quartiere di Raganzili - Casa Santa di Erice, sin dall'ottobre 2015 si registra una grave emergenza igienico-sanitaria dovuta ad inquinamento dell'acqua che giunge per il tramite della conduttura (mal) gestita, ed ormai assolutamente fatiscente, da EAS per la distribuzione nelle case dei cittadini ericini;

premesso che la situazione è ormai divenuta davvero insostenibile:

  • per i cittadini che devono affrontare ingenti spese per rifornirsi con le autobotti private, alcuni dei quali non più nelle condizioni di sostenere i relativi costi pro-quota condominiali;

  • per l'amministrazione comunale di Erice - gravata dalle difficoltà di bilancio - che deve sostituirsi quotidianamente ad EAS per i necessari e costanti interventi di manutenzione ordinaria, oltre che per incombenze correlate, in ragione di circa 500.000 € annui;

per sapere se sia a conoscenza, e se intenda riferirne all’Assemblea Regionale Siciliana, dei tempi e dei modi di chiusura di una liquidazione di EAS che dura ormai da dodici anni e se ritenga che tali tempi siano accettabili e funzionali rispetto alla gestione del servizio di approvvigionamento idrico in vasti territori della Regione Siciliana;

per sapere se sia a conoscenza, nelle more della chiusura della liquidazione, delle intenzioni di EAS di continuare con le procedure dell’invio di fatture il cui importo sia calcolato su consumi forfettari ed in via presuntiva con potenziali aperture di contenziosi giudiziari con i singoli utenti;

per sapere se non ritenga di intervenire presso EAS perché siano normalizzate le procedure di fatturazione e le misurazioni dei consumi adeguando le richieste di pagamento ai reali ed effettivi consumi degli utenti;

per sapere se non ritenga di dover adottare misure di controllo e richiesta di chiarimenti, alla luce dei fatti esposti, sull’attività e la gestione amministrativa di Eas;

per sapere se non ritenga di dover chiedere ad EAS interventi perché si sostituiscano i vecchi contatori con quelli di nuova generazione in modo tale da dare certezza dei rilievi dei consumi e quindi della fatturazione;

per sapere se non ritenga di dare seguito alla nota, n. 35021 del 27.05.2008, a firma dell'allora Capo del Dipartimento di Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, con la quale si indicava di fronteggiare la richiesta di finanziamento di una nuova rete idrica in una parte del territorio comunale di Erice tramite il Fondo speciale Regionale ex Legge 225/1992;

per sapere se non ritenga intervenire perché EAS rispetti le norme e retroceda ai comuni gli importi per loro conto incassati relativi ai canoni fognari e depurativi considerato che tali somme potrebbero essere utilizzate per interventi sulle stesse reti altrimenti impossibili per la cronica mancanza di risorse economiche degli enti locali.

 

L’interrogante chiede risposta scritta e con urgenza.

 

8 aprile 2016

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