Trapani, oggi e domani convegno dei commercialisti “protagonisti della rinascita al Sud”

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
22 Settembre 2016 11:59
Trapani, oggi e domani convegno dei commercialisti “protagonisti della rinascita al Sud”

Commercialisti della provincia di Trapani e di tutta Italia a convegno, il 22 e il 23 settembre, nella sede del Polo Universitario di Trapani, sul lungomare Dante Alighieri. A discutere e confrontarsi sul tema “I commercialisti: protagonisti della rinascita al Sud” – nelle due sessioni in programma – saranno professionisti, docenti universitari, rappresentanti delle Istituzioni e imprenditori.

Giovedì 22 il convegno inizierà alle ore 15.30 con l’incontro-dibattito “Perché il Sud è rimasto indietro. Situazioni storiche ed economiche”, moderato dal segretario del Consiglio nazionale dei Commercialisti Achille Coppola, preceduto dai saluti di Mario Sugameli, presidente dell’Ordine dei dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Trapani, e del presidente nazionale del CNDCEC Gerardo Longobardi.Seguiranno gli interventi di Antonio La Spina, docente di Analisi e Valutazione delle Politiche pubbliche alla LUISS di Roma, Antonio Purpura, docente di Cultura di Impresa per il Turismo dell’Università di Palermo, Gaetano Armao, docente di Contabilità Pubblica presso l’Ateneo palermitano, Mario Lavezzi, docente di Economia dell’Università di Palermo, Giuseppe Provenzano, vice direttore dello SVIMEZ, Salvatore Tramontano, presidente della Fondazione ODCEC di Napoli, Roberto Cunsolo, tesoriere CNDCEC, e del presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno.

Il tema del scelto per Venerdì 23 settembre, seconda giornata di lavori - che saranno moderati da Nino Amadore de “Il Sole24Ore” - è “La sfida per tornare a crescere: i fondi strutturali e la posizione geografica. Casi di successo e testimonianze imprenditoriali”. Dalle 9 alle 13, dopo il saluto di Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo, la relazione introduttiva è affidata al docente di Statistica economica dell’Ateneo palermitano Pietro Busetta.

Le altre due relazioni saranno a cura del docente di Politica economica Fabio Mazzola, sempre dell’Università di Palermo, e del dottore commercialista Raffaele Marcello. Sono, inoltre, previsti, gli interventi di Attilio Liga, consigliere nazionale del CNDCEC, Giuseppe Berretta, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Alessandro Pagano, vice presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, e Piero Agen, presidente di ConfCommercio Sicilia.

Seguiranno poi le testimonianze del sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele, e di alcuni imprenditori: Federico Lombardo di Monte Iato (Azienda vinicola Firriato), Vito Pellegrino (Sud Marmi), Emilio Lombardo (Cicli Lombardo), Giovanni Lipari (Lipari Consulting srl), Manfredi Barbera (Manfredi Barbera & figli Spa), Sergio Amenta, presidente della Banca di Credito Cooperativo “Don Rizzo”, e Marcello Campo (Nino Castiglione srl).Concluderà i lavori il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Davide Faraone.

L’incontro – che vale 8 crediti ai fini della formazione professionale continua – è organizzato dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, dall’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Trapani, dall’Università degli studi di Palermo con la collaborazione scientifica della Fondazione Curella.

Di seguito si anticipa il contenuto dell’intervento del dottore commercialista Mario Sugameli, presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Trapani.

“I Commercialisti: protagonisti della rinascita del Sud” non è solo un titolo ambizioso e impegnativo, ma un obiettivo categorico che dobbiamo darci come categoria, nella consapevolezza che i commercialisti non possono solo occuparsi di fisco, ma devono occuparsi anche dei diversi ambiti del mondo economico ed impegnarsi per lo sviluppo socio-economico del territorio.I commercialisti sono il primo e talvolta l’unico interlocutore professionale delle imprese e sono il collante tra imprese e ambiente esterno, non solo per i rapporti con gli enti fiscali e previdenziali, ma anche per i rapporti con gli enti locali, con la regione, con la burocrazia in generale.Nel corso del periodo 2008-2014 abbiamo assistito ad un cataclisma: nel Meridione gli investimenti sono crollati del 59% e i consumi del 13%; in tutto il paese hanno chiuso migliaia di aziende, mentre noi commercialisti eravamo chiusi e rintanati nei nostri studi, e non c’è stata alcuna voce che si è alzata per chiedere "ma che sta succedendo?".Noi commercialisti abbiamo vissuto sulla nostra pelle la grande crisi economica che ci ha sottratto lavoro, volumi di affari e anche la speranza in un futuro migliore.Ma non possiamo dire che i commercialisti di Bolzano, con circa 140.000 euro di reddito pro-capite, hanno sofferto come quelli di Castrovillari, che hanno un reddito medio pro-capite di 15.000 euro e come i colleghi dello stesso Ordine con età inferiore a quarant’anni, con un reddito medio di 11.000 euro! Così come non possiamo dire che fare il commercialista, con un rapporto di un commercialista ogni 523 abitanti, è lo stesso che esercitare la professione a Bolzano, a Vicenza o nel Nord-Est, piuttosto che nel Meridione o a Castrovillari.Dobbiamo essere protagonisti del cambiamento e dello sviluppo socio-economico, consapevoli che la ricerca, l’innovazione e i processi di internazionalizzazione sono la base di partenza di chi vuole avere un futuro.Dobbiamo convincere i nostri imprenditori che da soli non si va da nessuna parte e che i processi aggregativi come le reti d’impresa, i consorzi export, sono strumenti indispensabili per crescere e competere nel mercato globale.Fare rete sul territorio con le università, con i centri di ricerca, con gli incubatori di imprese non è una opzione ma una necessità.Questi concetti valgono per il settore del turismo, come per l’agroalimentare, così come per il settore lapideo.

La qualità, la tipicizzazione del prodotto e la tracciabilità, nell’agroalimentare, il rispetto per l’ambiente, l’efficienza energetica, la green economy, le tecnologie informatiche rappresentano il volano per il futuro.Dalla pubblica amministrazione dobbiamo pretendere semplificazione, certezza del diritto, tempi rapidi: condizioni che in tutti i paesi che si definiscono civili sono assicurate ordinariamente.Come Commercialisti dobbiamo metterci in gioco: avviare la crescita dimensionale con le aggregazioni, fare rete tra di noi e offrire un approccio multidisciplinare ai nostri clienti, sempre nell'ottica dello sviluppo e della competizione globale.Non possiamo rimanere all’esterno di quelli che sono i processi decisionali che riguardano la comunità e i territori.I professionisti del Meridione devono fare sentire la propria voce, dare il proprio contributo nella gestione di Fondi strutturali che la nuova programmazione 2014-2020 li ha riconosciuti anche come beneficiari.Non possiamo assistere passivamente, o consentire ciò che è successo con la programmazione 2007/2013 dei Fondi Strutturali: a fronte di contributi a favore dell’Italia di circa € 106.mld/00, abbiamo ricevuto accrediti per € 65.mld/00, per poi ristornarne parte alla UE a causa della lentezza della macchina burocratica.I Commercialisti possono e devono dare il loro contributo:• Partecipando ai tavoli di concertazione negli organismi di programmazione e gestione della spesa comunitaria;• Asseverando i business plan predisposti dalle imprese che partecipano ai bandi, a garanzia della solidità e della coerenza economico-finanziaria dei progetti;• Garantendo elevati livelli di professionalità nell’attività di monitoraggio e rendicontazione dei progetti.

Il rischio in Sicilia, in assenza di interlocuzione con la Regione, è che i professionisti rimarranno esclusi, anche questa volta, dal beneficiare dei fondi legittimamente riconosciuti dall’Unione Europea, e da ogni coinvolgimento che può contribuire a semplificare le procedure e ad incrementare l’efficacia della spesa.Chiediamo al Consiglio Nazionale, alla nostra classe dirigente:• di istituzionalizzare l’odierno appuntamento, rendendolo annuo per parlare dei problemi del Mezzogiorno;• di sostenere i colleghi, operanti in territori disagiati, i cui redditi medi sono abnormemente bassi;• di creare un dipartimento, nell’ambito del Consiglio nazionale, che si occupi costantemente del Meridione e della sua crescita socio-economica;• che le SAF (Scuole di Alta Formazione) del Meridione orientino le loro attività alla specializzazione dei colleghi in internazionalizzazione e sviluppo e crescita delle imprese.

Solo la consapevolezza che il mondo è cambiato e che non possiamo continuare ad esercitare la professione in modo tradizionale può dare fiducia ai 116.000 Commercialisti italiani che come sempre saranno “utili al Paese”.Comunicato stampa21/09/2016{fshare}

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