TRAPANI – Questuanti ai semafori e richieste di denaro agli automobilisti trapanesi. Il consigliere Salone chiede l’intervento della polizia

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
01 Luglio 2016 14:42
TRAPANI – Questuanti ai semafori e richieste di denaro agli automobilisti trapanesi. Il consigliere Salone chiede l’intervento della polizia

Due cittadini stranieri che quotidianamente stazionano all’incrocio semaforico tra corso Piersanti Mattarella e via Cofano, hanno chiesto denaro con molta insistenza ad una automobilista, perfino ponendosi davanti alla vettura e impedendone la marcia.

All’episodio ha assistito il consigliere comunale Francesco Salone che è intervenuto e che in seguito alle intemperanze dei due stranieri ha poi chiamato Polizia municipale e Polizia di Stato. Uno dei due cittadini stranieri è fuggito, l’altro è stato bloccato, identificato ed il denaro frutto delle sue richieste, a volte troppo insistenti, è stato sequestrato.

«Ringrazio gli operatori della polizia municipale e della squadra volante, intervenuta con due equipaggi, per il rapido e risolutivo intervento - ha dichiarato Francesco Salone -. Se non fossero giunti la situazione avrebbe potuto degenerare. Ritengo che chiedere del denaro, quando si è in difficoltà è legittimo, ma tale richiesta non può travalicare nei modi, fino a giungere quasi ad una azione illecita o, in taluni casi, a una forma di estorsione».

«Ho già chiesto un incontro con il dott. Domenico Meola, dirigente della squadra volante, per avanzare la richiesta di intensificare i controlli e renderli, se necessari quotidiani, proprio all'incrocio tra Corso Piersanti Mattarella e via Cofano. Analoga richiesta ho avanzato al comandante della polizia Municipale Biagio De Lio. Quando la questua diventa presidio territoriale siamo già in una situazione border line - conclude Salone -; siamo già quasi al reato o alle porte di esso. È bene vigilare perché ciò non avvenga a tutela della sicurezza di tutti, perfino degli stessi questuanti che, quando stranieri e richiedenti asilo, non si rendono conto, in tal modo, di mettere a rischio lo status giuridico nel quale si trovano e quindi la loro permanenza nel nostro Paese. L’accoglienza, sacrosanta, non può comprimere il rispetto della legalità».

Comunicato stampa

01/07/2016

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