Tunisia, donna kamikaze si fa esplodere nel centro di Tunisi. Appare un gesto isolato e non frutto di una strategia.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
29 Ottobre 2018 16:22
Tunisia, donna kamikaze si fa esplodere nel centro di Tunisi. Appare un gesto isolato e non frutto di una strategia.

La notizia è stata battuta da tutte le maggiori agenzie internazionali. Un attentato suicida è avvenuto qualche ora fa sulla centralissima Avenue Bourguiba di Tunisi. Una donna, munita di cintura esplosiva, si è fatta esplodere davanti al Teatro Municipale della capitale (vedi foto di copertina) dopo essersi avvicinata ad alcuni poliziotti. Almeno due i feriti, secondo fonti di sicurezza, ma i feriti secondo l’agenzia Turca Anadolu potrebbe essere almeno nove. L’attentato si è verificato mentre era in corso un sit-in di fronte al ministero degli Interni.

Nel frattempo venerdì 2 novembre è atteso in visita a Tunisi il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte. L’attentato ha alzato nuovamente la tensione nel Paese maghrebino. L’ultimo atto terroristico era avvenuto lo scorso 8 luglio quando otto agenti della sicurezza tunisina furono  uccisi in un agguato, con una mina anticarro, nella provincia di Jendouba, al confine nord occidentale del paese con l'Algeria (nei proessi del posto di frontiera di Ghardimaou). Questi due casi però appaiono gesti isolati e non il prodotto di una strategia pianificata.

Infatti a più di tre anni dalla strage di bagnanti sulla spiaggia di Port el-Kantaoui, a Sousse, e dall'attacco agli stranieri nel museo del Bardo, in Tunisia quest’estate è stato boom di turisti. E per l'economia del Paese mediterraneo è una boccata d'aria indispensabile. Il turismo è un settore trainante per l'intero Paese, vale almeno il sette per cento del Pil. La maggiore tranquillità, assieme alla svalutazione del dinaro, hanno portato le prenotazioni estive ai livelli di prima del 2015.

Per i viaggiatori in cerca di affari, l'offerta tunisina è particolarmente allettante, anche perché l'incubo di attacchi terroristici è in parte sfumato, grazie alle misure di sicurezza adottate dagli impianti turistici e alla maggior decisione del governo con gli integralisti. "La Tunisia ormai sta fra i primi Paesi in termini di sicurezza, ma in modo intelligente, senza opprimere i viaggiatori", dice Abdel Behiri, dell'Ente nazionale per il turismo tunisino. Telecamere di sorveglianza, agenti di sicurezza nelle spiagge, polizia armata nelle zone ad alta densità di stranieri: il messaggio è chiaro, e si affianca a un atteggiamento governativo di minor tolleranza verso l'integralismo.

Nei primi sei mesi del 2018 –ha comunicato il Ministero del Turismo- gli arrivi hanno raggiunto i tre milioni, e le prospettive sono rosee anche per il resto del 2018, con una previsione di arrivi che raggiunge gli otto milioni di persone. Mete ambite come Djerba hanno registrato il tutto esaurito, molte destinazioni hanno raddoppiato le presenze rispetto all'anno passato. Francesco Mezzapelle

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