Università e didattica online, criticità e riflessioni degli studenti

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
26 Maggio 2020 01:28
Università e didattica online, criticità e riflessioni degli studenti

Da Monza a Firenze, a Palermo, Messina, Marsala e alla stessa Trapani. Sono tanti gli studenti universitari fuorisede che in questi mesi hanno cambiato i propri programmi e sono stati obbligati ad adattarsi alla nuova forma online per seguire le lezioni e gli esami. Il sistema telematico potrebbe essere una soluzione, soprattutto per tutti gli studenti pendolari costretti a viaggiare fin dal mattino, come dichiara Giovanna. Certo, potrebbe ma non lo è. Ascoltando molti studenti universitari risalta all’orecchio una frase detta da tutti: «Ci hanno abbandonato».

Ed è una frase generale che si riferisce ai professori, ai vari Rettori e al Ministro dell’Università. Perché, come ha affermato Silvia, che frequenta il quarto anno di una facoltà a ciclo unico, «i professori non hanno modificato il programma nonostante fossero consapevoli delle difficoltà riscontrate nel reperire i testi e della stanchezza dovuta allo stare per tempi prolungati davanti lo schermo del proprio computer». Non c’è stato, quindi, nessun cambiamento riguardo gli orari, il materiale e i programmi.

Non c’è stata una soluzione per laboratori e tirocini. Anzi. E tutto ciò causa problemi di salute e un calo di attenzione rispetto alle lezioni frontali. Ma questo, in realtà, non è un problema che riguarda tutti. Perché ci sono anche studenti che non hanno un computer o una linea abbastanza buona da sopportare le tre ore ininterrotte di lezione. Problema da non sottovalutare, perché molti di questi ragazzi potrebbero perdere la borsa di studio e l’alloggio universitario, come fa notare Alessia, studentessa dell’Ateneo di Firenze.

È strano sapere che esistano degli studenti che riscontrano questo problema, pensando che l’Università è stata, per lo più, un luogo per chi predisponeva di una possibilità economica. Ma negli ultimi anni, soprattutto con la creazione della NO TAX AREA, che permette l’esenzione delle tasse per molti studenti, sono tanti coloro che hanno deciso di iscriversi in uno dei tanti atenei italiani. Lo Stato e le Università si sono dimenticati soprattutto di loro, che non hanno un computer o non possono permettersi il materiale accademico, dai prezzi troppo elevati.

Come ci si è dimenticati di tutti i laureandi, costretti a delle scadenze irragionevoli, ad eliminare parte del proprio lavoro di tesi, soprattutto se sperimentale, poiché non vi è possibilità di reperire dati e a non sapere ancora le modalità di discussione finale. Gli universitari e i laureandi, poco menzionati ma tanto dimenticati, vivono una situazione fin troppo esasperata. E tutto questo è sbagliato perché, come ha affermato Davide, studente iscritto in ingegneria, «saremo i prossimi lavoratori».

E in quanto futuro prossimo di questa società è giusto essere ricordati. Chiara Conticello

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