Acqua, zone città alta “a secco” da giorni. Gravi disagi. Si ricorre ad autobotti private

Redazione Prima Pagina Marsala

Sono a dir poco inferociti i residenti della parte più alta del centro storico marsalese. Quella intorno a piazza Marconi, la popolare “Porticella”. A distanza, infatti, di qualche giorno dal momento in cui (venerdì scorso alle 12.45) il Comune, con una nota informava che l’ennesimo guasto alla rete idrica che passa per via Tunisi, alle porte della città, era stato riparato, come da comunicazione il Servizio Acquedotto comunale di Marsala, e che verso le 16 dello stesso giorno era “prevista la messa in funzione degli impianti di pompaggio” e che, pertanto, l’acqua sarebbe tornata a sgorgare dai rubinetti delle abitazioni, le zone più alte della città fino a domenica sera erano ancora a secco.

Con la conseguenza che i residenti, per potere provvedere alle minime esigenze igieniche, hanno dovuto rifornirsi con le autobotti private: spendendo 50 euro a “viaggio”. Disagi, naturalmente, anche per ristoratori e albergatori, come riferisce anche uno degli autisti delle autobotti. E così, mentre i marsalesi sono costretti a sborsare parecchio denaro per potersi fare la doccia, scaricare l’acqua nel water dopo avere fatto i propri bisogni fisiologici, lavare i piatti dopo avere pranzato e cenato, etc., i proprietari delle autobotti fanno affari d’oro.

Anche perché le autobotti del Comune sono poche e non possono soddisfare le esigenze di tutti. Spesso, tecnici e funzionari del Servizio comunale acquedotto evidenziano che dopo la riparazione delle condutture principali “scoppiate” o danneggiate nel corso di lavori, l’acqua non arriva subito nelle abitazioni perché nelle condutture ci sono grandi sacche d’aria. “Ma per ovviare a questo problema – afferma, visibilmente e comprensibilmente accigliato, un residente di un condominio di Porticella – ci sono le valvole di sfiato.

E se non funzionano è perché, evidentemente, non viene fatta la giusta manutenzione”. Intanto, quando l’acqua finisce a tarda sera o di notte non è facile trovare una un’autobotte privata pronta ad intervenire in soccorso. In passato, problemi analoghi si sono più volte registrati a causa delle condutture in vetroresina per l’eccessiva pressione dell’acqua o per i furti di cavi elettrici negli impianti di sollevamento dell’acqua dei pozzi comunali. Da diversi anni, intanto, si lavora ad un’altra soluzione.

E cioè l’allacciamento all’acquedotto di Montescuro Ovest, che però registra stasi nel completamento della linea. La “soluzione Montescuro”, condivisa anche dall’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Accardi, fu individuata nel 2008 dall’amministrazione del sindaco Renzo Carini, che avviò l’iter amministrativo. Ma se le condutture continuano a non reggere la pressione, il problema si riproporrà sempre. Antonio Pizzo