Appalti truccati, è il giorno di Cuffaro e Romano davanti al GIP
La complessa inchiesta che ha scosso il panorama politico siciliano entra oggi, venerdì 14 novembre, nella sua fase più attesa: l'interrogatorio di Salvatore Cuffaro (Totò), ex Presidente della Regione Siciliana, chiamato a rispondere davanti al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), Carmen Salustro.
"Sono fiducioso nella giustizia" dichiara Cuffaro poco prima di entrare in aula GIP, il cui interrogatorio è previsto proprio nel momento in cui scriviamo.
Cuffaro è tra i 18 indagati sui quali la Procura di Palermo ha avanzato una richiesta di misura cautelare agli arresti domiciliari, per reati gravi che includono corruzione, turbativa d'asta e associazione a delinquere. Le indagini, condotte dal ROS dei Carabinieri, hanno messo in luce un sistema che gli inquirenti ritengono abbia compromesso le fondamenta del potere in Sicilia.
La presenza dell'ex Governatore, già condannato in via definitiva per favoreggiamento a Cosa Nostra e rivelazione di segreto d'ufficio in un "terremoto giudiziario" precedente, catalizza l'attenzione mediatica e politica. La sua convocazione odierna rappresenta un momento topico non solo per la sua posizione personale, ma per l'intera inchiesta.
Oltre a Cuffaro, l'indagine coinvolge anche esponenti dell'attuale Assemblea Regionale Siciliana (Ars), tra cui il deputato Saverio Romano (il cui interrogatorio è previsto anche oggi 14 novembre) di Noi Moderati e il capogruppo della Democrazia Cristiana Carmelo Pace.
Il GIP Salustro, dopo aver iniziato il ciclo di interrogatori nei giorni scorsi (di cui l'ultimo gruppo era calendarizzato per martedì 11 novembre), valuterà ora il quadro probatorio fornito dalla Procura in merito alla posizione di Cuffaro e degli altri indagati. La decisione sull'accoglimento o meno delle richieste di arresto domiciliari sarà determinante e prefigura significative ripercussioni sullo scenario politico siciliano. L'esito di questa fase preliminare è atteso con grande trepidazione. Ieri, sotto la lente del GIP, il direttore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, Giovanni Tomasino, che ha respinto ogni accusa di corruzione e turbativa d’asta, negando recisamente la conoscenza dell’imprenditore Alessandro Vetro e di qualsiasi sua partecipazione a gare d'appalto dell'ente.
Accompagnato in aula dagli avvocati Luigi Mattei e Velio Sprio, Tomasino ha così smontato il quadro accusatorio che lo vede coinvolto in un presunto giro di tangenti, finalizzate a favorire Vetro, e che sarebbero state veicolate, secondo gli inquirenti, con la mediazione dell'ex governatorxe Totò Cuffaro. Ha risposto alle domande del giudice anche Alessandro Caltagirone, manager dell’Asp di Siracusa e anch'egli tra gli indagati nell'inchiesta. Lasciando il Palazzo di Giustizia, e affiancato dall’avvocato Giuseppe Seminara, Caltagirone ha scelto la via del silenzio stampa, astenendosi dal rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti.
Dell'interrogatorio di Tomasino, ne avevamo parlato qui: https://www.primapaginamarsala.it/consorzio-di-bon...
Il calendario delle convocazioni: