Bonafede, pena ridotta per uno dei principali fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro

Redazione Prima Pagina Marsala

La Corte d’appello di Palermo ha ridotto la pena di Andrea Bonafede, classe 1969, originario di Campobello di Mazara (Trapani), coinvolto nel supporto alla latitanza del boss Matteo Messina Denaro. La sentenza ha riconosciuto una riduzione di otto mesi, portando la condanna a sei anni di reclusione.

Bonafede, cugino omonimo del geometra classe 1963 che aveva prestato l’identità al boss di Castelvetrano, aveva ricoperto il ruolo di postino tra il capoclan e il latitante. I giudici hanno respinto la richiesta avanzata dalla Procura di Palermo di aggravare le imputazioni, che prevedevano una condanna per associazione mafiosa, preferendo confermare il reato di favoreggiamento aggravato dall’agevolazione a Cosa Nostra.

La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) valuterà ora il ricorso in Cassazione. Secondo le accuse, Bonafede avrebbe svolto una funzione di collegamento tra Messina Denaro e il suo medico di fiducia, Alfonso Tumbarello. In particolare, si sarebbe occupato di accompagnare il boss a Palermo nel 2012 e nel 2014, per commissioni e acquisti, tra cui un tatuaggio. Nel 2020, avrebbe inoltre facilitato l’acquisto di un’automobile tramite documenti falsi e consegnato un cellulare durante il ricovero ospedaliero di Messina Denaro a Mazara del Vallo.