Marsala, condanna confermata per lo spacciatore: un anno e quattro mesi di reclusione

Redazione Prima Pagina Marsala

La Corte di Cassazione, con una decisione della quarta sezione penale, ha confermato la condanna di un 25enne tunisino, Mahdi Hamrouni, a un anno e quattro mesi di reclusione per possesso di droga a fini di Spaccio. La sentenza, con rinvio a un diverso giudice del Tribunale di Marsala per un nuovo procedimento limitato alla confisca dei beni sequestrati durante la perquisizione domiciliare — escludendo la droga stessa — ha comunque confermato l'esito del primo giudizio. La condanna comprende anche una multa di 4.000 euro.

L'imputato era stato già condannato il 28 gennaio scorso dal Tribunale di Marsala, che aveva riconosciuto la sua responsabilità per detenzione di marijuana.

Attualmente, Mahdi Hamrouni affronta un processo davanti al giudice dell'udienza preliminare di Marsala, Riccardo Alcamo, con accuse di rapina e lesioni. Le accuse derivano dall’aggressione avvenuta il 13 settembre 2024 sul lungomare Boeo, quando la vittima, una ragazza di 21 anni di Marsala, stava passeggiando con alcuni amici. Secondo le accuse, i due giovani a bordo di uno scooter elettrico si sarebbero avvicinati alla ragazza, accusati di averla aggredita con un coltello puntato alla gola, sputandole addosso e rubandole lo smartphone. Durante la colluttazione, la vittima avrebbe riportato un taglio alla mano sinistra, probabilmente mentre cercava di proteggersi.

Gli aggressori avrebbero anche tentato di colpire uno degli amici della ragazza al torace, senza riuscirci, e poi sarebbero fuggiti via sul monopattino, portando con sé il cellulare e 40 euro che la ragazza portava con sé.

Grazie all’intervento tempestivo della polizia, supportata dai bersaglieri dell’operazione “Strade Sicure”, gli agenti sono riusciti a rintracciare gli aggressori. La geolocalizzazione ha permesso di trovare lo smartphone nascosto tra gli arbusti in piazza della Vittoria, vicino al busto di Garibaldi, mentre i soldi erano già stati sottratti. I due giovani tunisini sono stati fermati poco dopo e trasferiti in custodia.

In seguito, nell’ambito delle indagini, i poliziotti hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione di Mahdi Hamrouni, durante la quale hanno trovato della marijuana.