Condannato a 7 mesi il netturbino dell’Aimeri che accoltellò il suo caposquadra

Redazione Prima Pagina Marsala

Nel marzo 2012 fece parecchio scalpore, a Marsala, il caso del netturbino dell’Aimeri (Massimo Ingrassia) accusato di avere accoltellato, al culmine di una lite, il suo caposquadra (Giacomo Gandolfo Occhipinti). Il fatto avvenne in via Stefano Bilardello, durante un turno di servizio.

Adesso, Ingrassia è stato condannato a sette mesi di reclusione per lesioni personali. La sentenza è del giudice monocratico Vivona, che ha inflitto una pena superiore a quella invocata dallo stesso pubblico ministero (il pm aveva chiesto 4 mesi). Pare che alla base della furiosa lite vi sia stata una richiesta di contestazione disciplinare avanzata, alcune settimane prima, dal caposquadra. A quest’ultimo, al Pronto soccorso, fu rilevata una ferita lacero contusa giudicata guaribile in nove giorni.

Legale dell’imputato è stato l’avvocato Edoardo Alagna, che durante il processo, oltre a sottolineare che l’arma non è stata trovata, ha affermato: “Anche il mio assistito rimase ferito alla mano destra da arma da taglio. I sanitari del pronto soccorso riscontrarono anche altre varie contusioni”. Entrambi, infatti, furono trasportati in ospedale dalle ambulanze del 118.

Francesco Mezzapelle

21/07/2015

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