“E’ una provocazione!”. Abitanti delle contrade “rosse” del marsalese protestano contro targa per colonnello Erminio Sommaruga
Ha il sapore di un’autentica beffa, quasi uno scherzo di cattivo gusto, la lapide dedicata al tenente colonnello dell’esercito Erminio Sommaruga posta dai Carristi di Marsala su un muro in contrada Ventrischi, cuore “rosso” delle borgate del versante sud lilibetano.
Una targa che non è passata certo inosservata a molti abitanti della zona, alcuni dei quali avevano anche pensato di fracassarla a colpi di mazza. Poi, però, hanno desistito per evitare polemiche. Ma quella che definiscono una “provocazione” non riescono proprio a mandarla giù.
A parte la fede fascista di Sommaruga, infatti, c’è anche il fatto che quella dei “Carristi” è l’associazione che a livello locale è presieduta dall’avvocato Silvio Forti, ex consigliere comunale del Msi-Destra nazionale. Ce n’è, insomma, abbastanza per far scoppiare un caso. “Preferisco non esprimere un commento politico – dice il sindaco Di Girolamo - ma voglio evidenziare che questa amministrazione non ha mai autorizzato questa targa.
Quindi, se chi l’ha messa l’ha fatto in modo illegale ne piangerà le conseguenze. Bisogna vedere se qualcuno, prima del nostro insediamento, ha dato l’ok. Noi, sicuramente, no. Io apprendo adesso la notizia. Bisognerà accertare se c’è stato un iter regolare e se il prefetto ha dato l’ok, oppure qualcuno s’è sognato di notte di mettere quella lapide. Se non c’è stato un percorso legale, la targa va rimossa”.
Erminio Sommaruga, ufficiale di artiglieria di origine pavese, il 24 luglio 1943 fu fucilato dagli americani lungo la via Salemi dopo aver resistito, da solo (i soldati, infatti, decisero di fuggire), fino all’arrivo del nemico. E per questo, successivamente, a Sommaruga fu conferita dallo Stato la medaglia d’oro al valor militare. Non tutti, però, all’epoca, considerarono “eroica” la sua strenua e inutile resistenza all’esercito Usa. Non condivise, infatti, il suo “coraggio” e senso dell’onore la maggior parte degli abitanti del versante nord marsalese, sui quali continuavano a cannoneggiare le navi americane che si trovavano ormai a ridosso della costa, nonché i carri armati già sbarcati. Cannonate che terrorizzarono la popolazione civile, rischiando di fare vittime innocenti, che partivano proprio in risposta ai colpi d’artiglieria esplosi da Sommaruga.
A.P.
03/01/2016
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