L'artista marsalese Sergio Di Paola seduce Roma con il mistero di NVMINA

Redazione Prima Pagina Marsala

Sta registrando un ampio consenso di pubblico NVMINA, la personale di Sergio Di Paola, inaugurata ieri sera nella cornice del suggestivo giardino d'inverno di Palazzo Tittoni. L'evento, inserito nel programma della X edizione della Rome Art Week, è stata ospitata grazie alla disponibilità del Duca Luigi Catemario Tittoni di Quadri, segnando un ulteriore riconoscimento per l'artista marsalese, ormai affermatosi tra le voci più originali e raffinate del panorama contemporaneo.

Il vernissage, presentato da Gigi Vinci e dal Maestro Massimo Bomba, ha visto un'affluenza eccezionale, con la partecipazione di numerose personalità del mondo dell'arte, della cultura, dello spettacolo e dell'aristocrazia. Tra gli ospiti: S.A.R. Sisowath Ravivaddhana Monipong, principe di Cambogia; l'attrice e conduttrice televisiva Laura Lattuada; la fotografa di cinema Azzurra Primavera; lo stilista e designer Marco Coretti; la Principessa Irma Capece Minutolo; il medico estetico Anadela Serra Visconti; la giornalista e scrittrice Mariù Safier; Andrea Ripa di Meana; il marchese Emilio della Fontanazza; la nobildonna Eleonora Afan de Rivera Costaguti; il principe Giuseppe Grifeo di Partanna; il nobile Danilo Moncada Zarbo di Soria; la principessa Manuela Lascari Altieri; e lo Jamal Taslaq. Un parterre d'eccezione che conferma la capacità di Di Paola di attrarre un pubblico trasversale, unendo il linguaggio dell'arte contemporanea al fascino della mondanità colta.

Accolto da una folla attenta e curiosa, l'artista ha presentato un corpus di opere dal tratto deciso e dagli inchiostri di china che sembrano incarnare energie primordiali. La sua grammatica visiva – sospesa tra mito e psicologia, tra archetipo e sensibilità contemporanea – non offre letture immediate, ma invita alla contemplazione e all'ascolto silenzioso. La tavolozza, dominata da rossi intensi e blu meditativi, si fa linguaggio simbolico: il rosso vibra di passione e ritualità, il blu evoca profondità del pensiero e mistero. Le opere si articolano in tre nuclei di forte potenza evocativa: la sezione dionisiaca, dove il colore diventa materia e frenesia del mito; la "genealogia del sole", in cui il disco solare si fa emblema di ciclicità e divinità immortale; e il "blu misterico", ispirato alle visioni ipogee di Porta Maggiore, che invita all'abbandono interiore.

L'allestimento, curato da Massimiliano Reggiani, dialoga armoniosamente con la magnificenza architettonica del giardino d'inverno di Palazzo Tittoni – mirabile esempio del classicismo tardo barocco di Carlo Fontana – creando un raro equilibrio tra arte, architettura e spirito. A fare gli onori di casa, insieme all'artista, Gigi Vinci, figura eclettica dalla mise ispirata all'eleganza senza tempo di Franca Florio, il Maestro Massimo Bomba, raffinato interprete di simboli, e Donna Giulia Borghese, organizzatrice culturale di lungo corso tra Milano, Roma e Noto. Con NVMINA, Sergio Di Paola conferma la sua capacità di coniugare innovazione e sensibilità espressiva, proponendo al pubblico non solo un'esperienza estetica, ma un vero e proprio incontro con il sacro e l'interiore. Un successo che ne consolida il percorso e ne avvalora la progressiva affermazione nel panorama artistico italiano.