La storia della pizza: un viaggio tra tradizione e innovazione

Redazione Prima Pagina Marsala

La pizza, uno dei piatti simbolo dell’Italia nel mondo, ha radici profonde che affondano nel cuore di Napoli, dove nacque nel XVIII secolo come un piatto semplice e povero. Originariamente, i pizzaioli napoletani vendevano le loro creazioni per strada e nei mercati, offrendo una pietanza fatta con pasta lievitata, pomodoro e formaggio che conquistò presto il gusto della popolazione locale.

Il momento che ha scritto la storia della pizza moderna è quello del 1889, quando la regina Margherita di Savoia visitò Napoli. Per onorarla, Raffaele Esposito creò una pizza decorata con pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentando i colori della bandiera italiana. La regina rimase così colpita da questa invenzione che la “Pizza Margherita” divenne un simbolo di identità e di tradizione italiana, apprezzato ben oltre i confini nazionali.

Con il passare degli anni, la pizza si è evoluta, dando vita a una vera e propria cultura gastronomica. Negli anni ’50 e ’60, grazie anche all’emigrazione italiana, il piatto si diffuse in tutto il mondo, dando origine a tante varianti, dal classico alle più creative versioni gourmet.

Oggi, la pizza è un fenomeno globale: presenti in ogni angolo del pianeta, simbolo di convivialità e versatilità, capace di adattarsi a ogni gusto e preferenza. Tuttavia, non mancano le differenze tra le varie tipologie, con due scuole di pensiero che si contendono il primato: da un lato, la pizza napoletana, con il suo impasto morbido, il cornicione pronunciato e cotta in forno a legna; dall’altro, la pizza romana, più sottile, croccante e spesso più grande, cotta anche in forni elettrici o a gas.

Entrambe queste tradizioni racchiudono un patrimonio di sapori e tecniche che rappresentano l’orgoglio del Made in Italy: provare entrambe è il modo migliore per apprezzare le differenze e la lunga storia che rendono questa pietanza unica al mondo. In fondo, la pizza, nata come un piatto umile, si è trasformata in un simbolo di convivialità, storia e passione, capace di unire culture e generazioni attraverso un semplice, ma eccezionale, boccone.