Eruzione dell'Etna: intensa attività vulcanica per la prima volta dal 2021, voli e turismo ancora in sicurezza
L'Etna, il vulcano più alto e attivo d'Europa, ha eruttato domenica con un'intensità che non si registrava dal febbraio 2021. Sopra al vulcano attivo più alto d'Europa si è estesa una nube di cenere e lapilli alta qualche chilometro.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha dichiarato in un comunicato che l'eruzione è iniziata alle 3:50 del mattino, ora locale, a seguito di scosse vulcaniche iniziate a mezzanotte.
I video condivisi sui social media hanno mostrato diversi turisti in fuga lungo il fianco della montagna mentre una densa nube vulcanica si intensificava sopra di loro.
La prima ricercatrice dell'osservatorio etneo dell'Ingv Rosa Anna Corsaro ha dichiarato in un'intervista a Repubblica che "I flussi piroclastici sono imprevedibili e rapidissimi. Nessun sistema di allerta attualmente può anticiparli al cento per cento". Corsaro ha parlato degli escursionisti che si trovavano sul vulcano al momento dell'evento.
"È un problema ricorrente. I segnali delle nostre reti di monitoraggio sono accessibili a tutti via web. Ci sono appassionati che interpretano in autonomia i segnali che precedono un’eruzione. A volte si avventurano da soli sulla sommità per assistere allo spettacolo", ha detto la ricercatrice, che ha poi sottolineato come "davanti a un flusso piroclastico non c’è competenza che tenga. Anche noi dell’Ingv lunedì abbiamo seguito l’eruzione da remoto con le reti di strumenti. Aspetteremo un giorno per fare i rilievi sul terreno".
I vulcanologi hanno aggiunto che l'Etna ha registrato esplosioni stromboliane di "intensità crescente". Queste esplosioni sono tipicamente un tipo di eruzione moderata.
Un flusso piroclastico, una valanga di roccia calda, cenere e gas, è stato visto dalle telecamere di sorveglianza intorno alle 11:30 ora locale. È stato "probabilmente prodotto da un crollo di materiale dal fianco settentrionale del cratere di Sud-Est", ha dichiarato l'Ingv.
Questo flusso non sembra aver attraversato il bordo della Valle del Leone, una valle situata ai piedi dei crateri sommitali dell'Etna.
L'Etna ha una storia di frequenti eruzioni che risale a circa 3.000 anni fa. L'ultima eruzione risale a febbraio, quando un fiume di lava di tre chilometri è uscito da un cratere chiamato Bocca Nuova.
L'eruzione ha causato alcuni piccoli disagi alla circolazione, con la chiusura di parti dell'aeroporto di Catania a causa della ridotta visibilità.
L'aeroporto di Catania-Fontanarossa, noto anche come aeroporto Vincenzo Bellini, sulla costa orientale dell'isola, è l'aeroporto siciliano più frequentato dai turisti internazionali. Si trova ai piedi dell'Etna e offre ai passeggeri in partenza e in arrivo una vista spettacolare del vulcano.
Il Centro di consulenza sulle ceneri vulcaniche di Tolosa, in Francia, che monitora i rischi per l'aviazione, ha emesso un'allerta rossa per l'aviazione nella giornata di domenica. Successivamente, l'allerta è stata declassata ad arancione e l'aeroporto di Catania è rimasto pienamente operativo.
Le partenze si sono svolte come previsto, con solo alcuni arrivi da Roma, Milano e Berlino ritardati nel pomeriggio.
Si consiglia comunque ai passeggeri di controllare lo stato del proprio volo con la compagnia aerea prima di partire, poiché l'attività vulcanica può cambiare rapidamente la situazione. Informazioni aggiornate su arrivi e partenze sono disponibili anche sul sito dell'Aeroporto di Catania.
In caso di interruzione dei voli all'Aeroporto di Catania, le compagnie aeree sono tenute a offrire un altro volo o un rimborso se il volo viene cancellato o ritardato di oltre tre ore.