Manifestazione #Ioapro15/01, dai ristoratori trapanesi scarsa adesione
È partita dal web e si concretizzerà oggi la protesta pacifica #ioapro1501 che invita proprio oggi, 15 gennaio, i proprietari di bar e ristoranti ad aprire i propri locali "per non chiudere più". Un' iniziativa che esprime il disagio di una categoria, o almeno di quella parte che ha deciso di scendere in piazza - più o meno metaforicamente - e riprendere la propria attività. In Italia tantissime le adesioni ma a Trapani non si può dire la stessa cosa. A definire la suddetta iniziativa “iniziativa di disobbedienza Civile” ci hanno pensato direttamente Confcommercio Sicilia e la FIPE Sicilia, che attraverso un comunicato, fanno sapere che pur comprendendo che il settore è prossimo al collasso non potendo, pagare affitti bollette e mutui, pagare i dipendenti o anticipare la cassa integrazione, visto che questa continua a ritardare, non aderiscono alla suddetta iniziativa. "Le forme di protesta- affermano- devono essere rispettose delle regole e della Legge e soprattutto non devono mettere a repentaglio la sicurezza delle aziende, dei propri dipendenti e dei collaboratori e dei clienti stessi.
Si ricorda, altresì, che in caso si somministrazione di alimenti e bevande stante l’esplicito divieto del DPCM le aziende rischiano sanzioni amministrative da 400,00 a 200,00€ e persino la chiusura o la revoca della licenza, oltre a possibili denunce penali per procurata Pandemia, gli stessi clienti rischiano sanzioni da 400,00 a 1.000,00€". In città sono tantissime le attività che non aderiranno all'iniziativa. Tra questi l'Osteria il Moro dei fratelli Enzo e Nicola Bandi che per senso di responsabilità, di coerenza, di rispetto per chi non c'è più e chi sta male non aderiranno a nessuna iniziativa che violi le leggi in vigore.
Bisogna avere il polso duro e avere il coraggio di chiudere tutto adesso per almeno 4 settimane.
Poi un pensiero anche ai pochi controlli in città: "Chiedo anche al signor Prefetto, persona che stimo e conosco personalmente, di aumentare i controlli ,sia per il bene di chi lavora ma anche per chi ha necessità reale di recarsi a comprare qualcosa. Troppi assembramenti in diversi luoghi". Vogliamo riaprire- conclude- senza limitazioni, rispettando le regole ma serve un elevato senso di responsabilità da parte di tutti". C.P.