Marsala, Nuova assoluzione dell’agente di commercio Antonio Ignazio Correra.

Redazione Prima Pagina Marsala

Il Giudice Dr. Matteo Torre del Tribunale di Marsala, in composizione monocratica, ha pronunciato sentenza di assoluzione dell’imputato Antonio Correra, perché il fatto di reato non sussiste. La pubblica accusa aveva sostenuto che l’imputato fosse responsabile di insolvenza fraudolenta e ne aveva chiesto la condanna ad un anno di reclusione.

La vicenda trae spunto da una denuncia presentata alla Guardia di Finanza, aliquota di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Marsala, da parte dell’allora legale rappresentante della ITALCONCIMI srl Baldassare LENTINI che lamentava il mancato pagamento di alcune fatture del 2008 per €.44.691,00 da parte della Kemical Green srl, a fronte di tale presunto debito il Correra avrebbe emesso un assegno bancario di €.11.000 rimasto non pagato.

Il Lentini Baldasssare, che ha più volte testimoniato contro il Correra anche in altri procedimenti penali compreso quello in difesa di Bellitteri Massimo e Sieri Antonino accusati e assolti dall’accusa di usura ai danni del Correra, ha ribadito in dibattimento le sue accuse, sebbene piuttosto “sbiadite” da imprecisioni, contraddizioni e tantissimi “non ricordo”.

Dall’istruzione dibattimentale, per attività di produzione documentale della difesa dell’imputato Correra rappresentato dall’avvocato Francesco Messina di Castelvetrano, è emerso che gli importi delle fatture indicate dal Lentini erano state debitamente pagate dalla Kemical Green srl, secondo quanto dimostrato dai partitari e documenti contabili prodotti ed esaminati dal commercialista della società che ha anche affermato che il Correra e la Kemical Green fossero in effetti creditori di Lentini e della Italconcimi, sia nell’anno finanziario 2008 che nell’anno 2009 e che complessivamente in quegli anni il Lentini aveva incassato più di 300.000 mila euro dal Correra.

E' apparso così evidente quindi che la somma di €.11.000 di cui all’assegno bancario in contestazione, fosse andata in compensazione fra le due società nei loro vicendevoli rapporti commerciali di dare ed avere.

L’avvocato Francesco Messina ha osservato nella sua arringa difensiva che “non fosse plausibile una contestazione di insolvenza fraudolenta contrattuale che avrebbe dovuto sottacere una grave situazione di insolvibilità del Correra che, al momento del sorgere dell’obbligazione contrattuale, avrebbe avuto il volontario proposito di non adempiere per 11.000 euro, dopo aver provveduto a pagare allo stesso Lentini, nello stesso periodo, ben oltre 300.000 mila euro di merce”.

Occorreva la prova della sussistenza dello stato di insolvenza al momento dell’assunzione dell’obbligazione ed è stata acquisita prova contraria al proponimento accusatorio di effettivi pagamenti per centinaia di migliaia di euro in favore del denunciante ed, invece, emersa la prova che la Kemical Green fosse creditrice della Italconcimi.

E’ stata la stessa Italconcimi srl a dichiarare l’esistenza del credito nell’istanza di concordato preventivo che sottoscritta dal commissario giudiziale nominato dal Tribunale civile di Marsala, venne notifica alla creditrice Kemical Green srl.

Non sussisteva lo stato di insolvenza, non vi era alcun debito da pagare, bensì un credito da riscuotere dalla Italconcimi, tanto che era stato azionato un procedimento monitorio con un decreto ingiuntivo emesso dal giudice che intimava il pagamento in favore della Kemical Green.

L’avv. Francesco Messina ha sostenuto la insussistenza del reato di frode contrattuale poiché, dalla corretta ricostruzione del fatto, apparivano mancanti del tutto i requisiti essenziali persino del mero illecito civile, stante persino la prova della inesistenza del credito della Italconcimi srl.

Questa ulteriore piena assoluzione del Correra, dopo quella ottenuta qualche mese or sono per altra accusa di evasione fiscale contestata dalla Guardia di Finanza di Marsala e definita con sentenza favorevole del Tribunale penale di Marsala, fa emergere un nuovo volto dell’agente di commercio che era stato, forse troppo frettolosamente, descritto come il “male assoluto”, il genio del male pluri processato dall’Autorità giudiziaria lilibetana.

Per la seconda volta, viene scritta una nuova sentenza che offre una speranza di riscatto sociale all’agente di commercio marsalese trasferitosi al nord d’Italia proprio a causa delle sue vicende giudiziarie.

Francesco Mezzapelle

05-10-2016 ore 8,00

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