Nota del Msft, deflazione: effetti negativi anche sull’agricoltura
La deflazione registrata nel 2016, che porta l'Italia indietro di oltre mezzo secolo, è la conseguenza diretta della caduta costante dei consumi domestici. Con oltre 16 milioni di cittadini che solo nell'ultimo anno hanno ridotto gli acquisti di carne; più di 10 milioni quelli di pesce e 3,5 milioni quelli di ortofrutta.
L’andamento negativo si fa sentire anche all'origine, dove i prezzi spuntati dagli agricoltori sui campi non riescono, in molti settori, a coprire neanche i costi di produzione. Facendo una media tra i principali prodotti, si può stimare che per ogni euro speso dal consumatore finale, solo 15 centesimi sono andati nelle tasche dell'agricoltore.E' chiaro, quindi, che c'è ancora tanta strada da fare per tornare ai livelli pre-crisi e che anche nell'anno appena passato i consumi delle famiglie sono rimasti deboli - osserva il Segretario Provinciale del MSFT Francesco Messina.
Il 2016 certifica anche la sofferenza delle imprese agricole che, con i prezzi di vendita dei loro prodotti, sempre più raramente riescono a coprire le spese.Bisogna colmare con urgenza il divario di prezzo nei vari passaggi della filiera -aggiunge Messina - e, per farlo, serve un progetto che, da un lato, riduca le distanze tra gli attori con l'agricoltura più centrale, e dall'altro preveda nuovi orizzonti e favorisca la nascita di nuove relazioni e forme di dialogo con le Istituzioni.
Comunicato stampa11/1/2017{fshare}