Sostegni all'editoria in Sicilia: l'Ars approva il fondo da nove milioni di euro per il triennio 2026-2028
L'Assemblea regionale siciliana ha dato il via libera definitivo all'istituzione di un fondo dedicato al sostegno del comparto editoriale, stanziando un budget complessivo di nove milioni di euro per il triennio che va dal 2026 al 2028. La norma, inserita all'interno della legge di stabilità, giunge al termine di un percorso parlamentare complesso che in passato aveva visto il naufragio della proposta a causa del voto segreto. In questa occasione, invece, le forze politiche hanno accolto l'invito del presidente Gaetano Galvagno a procedere con una votazione palese, segnando un momento di convergenza bipartisan tra maggioranza e opposizione.
Il provvedimento mira a rafforzare il pluralismo informativo nell'isola attraverso l'erogazione di questi nove milioni di euro in contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati gestiti tramite l'istituto finanziario Irfis. La platea dei beneficiari è stata ampliata durante il dibattito d'aula e comprende oggi una vasta gamma di realtà, dalle testate giornalistiche cartacee e digitali alle emittenti radiofoniche e televisive, incluse quelle comunitarie, fino alle agenzie di stampa che operano sul territorio siciliano da almeno un triennio.
Un punto centrale della nuova legge riguarda la tutela del lavoro giornalistico. L'assessore all'Economia Alessandro Dagnino ha confermato che i decreti attuativi introdurranno criteri di premialità per tutte quelle aziende che applicano correttamente il contratto collettivo nazionale di categoria. Per accedere ai finanziamenti del fondo triennale dei nove milioni, le imprese editoriali devono documentare l'impiego di almeno due giornalisti operativi sul territorio siciliano che siano inquadrati con regolari contratti di lavoro dipendente o come soci lavoratori di cooperative giornalistiche. Tale requisito è stato inserito per assicurare che le risorse pubbliche favoriscano esclusivamente l'occupazione stabile e regolare all'interno della regione, escludendo forme di collaborazione precaria e sostenendo le strutture redazionali dell'isola.
Il presidente della Regione Renato Schifani ha salutato l'approvazione come una risposta concreta e responsabile alle esigenze della società siciliana, sottolineando come la collaborazione istituzionale sia stata la chiave per superare le precedenti criticità. Anche le opposizioni, pur definendo la norma ulteriormente perfezionabile, hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto. Il Partito Democratico ha rivendicato l'inserimento delle radio tra i beneficiari, mentre il Movimento 5 Stelle ha sottolineato l'importanza di aver esteso le tutele anche alle realtà editoriali più giovani per favorire il ricambio generazionale.
Dal mondo professionale, la Federazione Editori Digitali ha accolto con favore l'iniziativa, definendola un passaggio storico che riconosce finalmente l'informazione locale come una infrastruttura civile indispensabile per la democrazia. Il fondo di nove milioni punta infatti a contrastare la crisi del settore, acuita dalla pressione dei social network e dalle sfide poste dall'intelligenza artificiale, offrendo un polmone finanziario a un comparto ritenuto vitale per la trasparenza e il controllo sociale nei territori siciliani.