Titan su Netflix: il documentario sul tragico incidente e il rischio dell’ego smisurato
Negli ultimi anni, Netflix ha deciso di raccontare molte storie vere, attraverso serie e film che offrono narrazioni coinvolgenti e approfondite. Tra le serie più note ci sono Dahmer, dedicata al serial killer Jeffrey Dahmer; Apple Cider Vinegar, che narra la storia della truffatrice australiana Belle Gibson; Monsters, sulla vicenda dei fratelli assassini Lyle ed Erik Menendez; e The Watcher, che svela i misteri dello stalker della villa al 657 Boulevard.
Ma anche tra i film, Netflix ha proposto storie vere come La società della neve, sul disastro aereo delle Ande; The Good Nurse, basato sulla storia dell’infermiera killer Charlie Cullen; e il recente La vedova nera, approfondimento su un caso di cronaca nera spagnola.
Oltre alla narrazione romanzata e drammatica, la piattaforma ha dato grande spazio anche al documentario, come nel caso di Yara Gambirasio, l’assedio di Waco o la vicenda del fondamentalista Warren Jeffs: tutte storie profonde e drammatiche, narrate senza sensazionalismo.
E proprio questa strada è quella che Netflix ha scelto anche per il suo nuovo docufilm sul tragico incidente del sottomarino Titan.
L’incidente, avvenuto nel giugno 2023, rappresenta uno dei drammi più discussi dell’ultimo periodo. Lo batiscafo, dell’azienda privata OceanGate, si è schiantata durante una spedizione verso il relitto del Titanic. A bordo c’erano cinque persone, tra cui il fondatore dell’azienda, Stockton Rush, e altri noti esploratori e imprenditori: Hamish Harding, Paul-Henry Nargeolet, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman.
L’incidente si è verificato poco più di un’ora e 45 minuti dopo il lancio, il 18 giugno 2023, quando il sottomarino ha perso il contatto. La corsa contro il tempo ha coinvolto le ricerche per scoprire cosa fosse successo, e pochi giorni dopo, il 22 giugno, sono stati trovati i relitti, confermando la tragica implosione del Titan. La perdita degli ultimi limiti di ossigeno, previsto in quattro giorni di autonomia, ha provocato l’esito fatale.
Il documentario di Netflix ripercorre questa vicenda attraverso testimonianze di professionisti e familiari delle vittime. Tra interviste e materiali di repertorio, si analizza la nascita del progetto e la progressiva distruzione del Titan, con particolare attenzione a Stockton Rush, il fondatore, descritto come un uomo vittima del suo stesso ego e della sua ambizione sfrenata.
Se ci si aspetta un documentario sensazionalista o ricco di emozioni immediate, bisogna chiarire: Titan non è questo. Si tratta di un lavoro rigoroso, che si concentra sui fatti e sulle testimonianze, senza una spettacolarizzazione del racconto. Tuttavia, il film spinge a riflettere profondamente sul rapporto tra vita, ego e ambizione, considerazioni spesso causa di tragedie evitabili.
Oltre il semplice racconto, Titan invita a riflettere sui rischi e i limiti della nostra sete di esplorazione, e su come spesso ci si perda nel desiderio di superare i confini, anche a costo di ritrovarsi al proprio limite. Un motivo in più per guardarlo su Netflix: uno spunto di consapevolezza sulla fragilità umana e il pericolo di un ego smisurato.