Tre anni di reclusione all’imprenditore marsalese Felice Tumbarello: merce gli fu pagata con carte credito clonate o rubate

Redazione Prima Pagina Marsala

Qualche anno fa, alcuni clienti ai quali vendette porte e infissi lo pagarono con carte di credito che poi risultarono clonate o rubate in vari paesi esteri. Scattò, quindi, un’indagine della Guardia di finanza e lui si ritrovò sul banco degli imputati. 

Protagonista della vicenda è l’imprenditore marsalese Felice Tumbarello, titolare della ditta “CasaBella” di contrada Cuore di Gesù, che adesso, a conclusione del processo con rito abbreviato, è stato condannato a 3 anni di reclusione dal gup Francesco Parrinello.

Per recuperare le somme, lo Stato aveva anche sequestrato al Tumbarello beni, quote sociali e persino una polizza assicurativa. Ma nel luglio 2013, su richiesta dell’avvocato Stefano Pellegrino, il Tribunale della libertà dispose il dissequestro. “Il mio cliente – dice il difensore - non aveva modo di immaginare che si trattasse di denaro illecito. Non si tratta di riciclaggio. Tutti i passaggi di denaro sono andati a buon fine. Il mio cliente non poteva sospettare che si trattava di carte di credito rubate o clonate”.

La merce è stata venduta in due blocchi: uno di 45 mila euro, l’altro di 22 mila. L’imprenditore ha dichiarato di avere venduto porte e infissi a sconosciuti che nel suo negozio si sono presentati con carte di credito Visa, Cartasì e altre americane. Quelle originali, ma rubate, erano state rilasciate in Svezia, Norvegia, Germania, Inghilterra e Qatar. Quelle clonate, invece, negli Usa: Florida, Ohio e Illinois). L’indagine è stata svolta della Guardia di finanza.

Francesco Mezzapelle

04-07-2015 18,00

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