Condannato a più di 23 anni di carcere il giovane Pietro Franco per l’omicidio dell’agricoltore salemitano Antonino Di Giorgi.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
10 Dicembre 2015 07:09
Condannato a più di 23 anni di carcere il giovane Pietro Franco per l’omicidio dell’agricoltore salemitano Antonino Di Giorgi.

Con sentenza emessa ieri dal dott. Riccardo Alcamo, Gup del Tribunale di Marsala, il 23 enne Pietro Franco, di Salemi, è stato condannato a 23 anni e 4 mesi di carcere per l’omicidio dell’agricoltore Antonino Di Giorgi, 74enne anch’egli di Salemi.

Per tale reato il Pm aveva chiesto 30 anni di carcere per Pietro Franco, disoccupato, fermato perché indiziato di delitto all’alba del 15 luglio del 2014 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e della Stazione di Salemi, a seguito di un ordine emesso dalla Procura della Repubblica di Marsala perché lo stesso Franco, allora 22enne, considerato l'autore dell'omicidio di Antonino Di Giorgi. (in foto rispettivamente a sx e dx).

L'agricoltore salemitano era stato ritrovato cadavere il 29 giugno del 2014 nei pressi dell'orto della propria abitazione di C.da Terraglia – San Miceli di Salemi. Sul corpo, parzialmente carbonizzato e in avanzato stato di decomposizione, erano state riscontrate numerose e profonde ferite al cranio provocate con una pala, rinvenuta a poca distanza dalla vittima.

Dopo il ritrovamento erano scattate le indagini dei Carabinieri, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Marsala, Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, che avevano eseguito per tutta la notte e nei giorni successivi numerose perquisizioni, accertamenti e interrogato decine di possibili testimoni.

L'attenzione era stata però subito focalizzata sull'arrestato, che aveva avuto in passato violente discussioni proprio con il Di Giorgi. Questi infatti aveva già denunciato, nel 2009 e nel 2010, il giovane salemitano ancora minorenne, per furto e lesioni personali. I primi accertamenti permisero di rilevare che, nel corso degli anni, quella di Pietro Franco nei confronti del Di Giorgi era divenuta una vera e propria persecuzione, tanto che l'anziano agricoltore, intimorito, non aveva avuto il coraggio di denunciare le ulteriori angherie subite.

Le indagini sviluppate dai Carabinieri nei confronti di Franco, eseguite con le tradizionali attività investigative, supportate dalle anche delle intercettazioni ambientali sulla sua autovettura, permisero di fare chiarezza sulla dinamica dell'omicidio e sul movente. L'autovettura dell'arrestato fu sequestrata per essere sottoposta ad accertamenti tecnici dal R.I.S. Carabinieri di Messina. Pietro Franco, dopo l'interrogatorio del P.M., fu rinchiuso nel carcere San Giuliano di Trapani.

Era stato lo stesso arrestato, intercettato a bordo della sua autovettura, a spiegare ai più stretti congiunti le modalità dell'aggressione con la pala, ritrovata poi a poca distanza dal cadavere, per uccidere; nonché precauzioni utilizzate per evitare di essere individuato e, infine, il movente scatenante di tanta ferocia.

Alla base di tutto, infatti, sembrano esserci proprio le denunce sporte in passato dal Di Giorgi, che si sarebbe rifiutato di rimettere, nonostante le reiterate richieste dell'arrestato, nonché una causa penale contro una zia di Pietro Franco, ove la vittima dell'omicidio compariva quale parte civile. La donna, accusata di lesioni dal Di Giorgi, era stata già condannata due giorni prima dell'omicidio (il 25 giugno 2014) dalla Corte di Appello di Palermo a tre mesi di reclusione e al risarcimento danni.

La risolutezza del Di Giorgi nel voler dare comunque corso alle denunce presentate in passato nei confronti di Pietro Franco, avrebbe determinato quest'ultimo a passare alle vie di fatto, eliminando il suo accusatore. Pertanto l’arresto dell’allora indiziato di delitto si rese indispensabile, oltre che per i gravi indizi di colpevolezza raccolti, anche per l' imminente e concreto pericolo di fuga: le indagini infatti evidenziarono la sua volontà di lasciare la propria cittadina d'origine.

Francesco Mezzapelle

10-12-2015 8,00

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