I circoli del PD di Partanna, Petrosino, Mazara e Castellamare si oppongono all’ordinanza di Musumeci su chiusura degli hotspot

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
24 Agosto 2020 18:18
I circoli del PD di Partanna, Petrosino, Mazara e Castellamare si oppongono all’ordinanza di Musumeci su chiusura degli hotspot

I circoli del Partito Democratico di Partanna, Petrosino, Mazara del Vallo e Castellamare del Golfo si oppongono all’ordinanza del Presidente Musumeci che prevede la chiusura degli hotspot dei migranti. Infatti, noi segretari dei circoli che rappresentiamo, siamo unanimi nel ritenere tale ordinanza assurda ma allo stesso tempo pericolosa. Considerato che dal punto di vista della competenza, tale ordinanza non ha alcune valore, in quanto la materia è di competenza dello Stato, la stessa non fa altro che alimentate un clima, seppur effimero, di odio e di razzismo dovuto al periodo che stiamo attraversando.

Siamo consapevoli che la situazione degli sbarchi in Sicilia è diventata  considerevole, e che sono necessari interventi statali per armonizzare e normalizzare la situazione, ma è pur vero che la situazione non è diversa da quella dello scorso anno e dell’anno precedente in termini di sbarchi in Sicilia nel periodo estivo. Il fatto che il Presidente Musumeci pensi di arginare il contagio da coronavirus chiudendo gli hotspot e quindi diventando sempre più intolleranti a nostro avviso ha dell’assurdo.

Dalle statistiche e dalle percentuali di contagi in Sicilia nelle ultime settimane si può notare come il virus ha cambiato rotta, colpendo di più i giovani, e spesso vettori sono stati le persone provenienti dalle altre regioni e solo in percentuale bassa i migranti. Che tra l’altro, sono monitorati e messi in quarantena. Queste scelte non fanno altro che alimentate il benestare di quei partiti che vogliono l’Italia e la Sicilia un paese chiuso e xenofobo. Chiediamo al Presidente Musumeci di rivedere la sua posizione, perché confidiamo nella sua capacità di armonizzare, come sa fare il buon padre di famiglia, cercando le soluzioni migliori per la regione, per arginare i contagi, senza che la Sicilia diventi intollerante.

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