In stato di agitazione gli assistenti amministrativi precari della scuola. Tanti in Sicilia occidentale

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
02 Marzo 2016 21:37
In stato di agitazione gli assistenti amministrativi precari della scuola. Tanti in Sicilia occidentale

In perenne attesa di stabilizzazione, sono in stato di agitazione gli assistenti amministrativi impiegati dal 2001 nelle segreterie scolastiche con contratti di collaborazione coordinata e continuativa finanziati dal ministero della Pubblica istruzione. Sono circa 900 in tutta Italia. La metà sono in Sicilia. Moltissimi quelli che lavorano nelle province di Trapani e Palermo. Senza di loro, molte segreterie scolastiche sarebbero in affanno. Se non addirittura, in qualche caso, bloccate.

Ciò nonostante, neppure il governo Renzi, che pure ha stabilizzato tantissimi insegnanti precari, sembra voler rispettare la promessa fatta dallo Stato a questi lavoratori. Nel 2001, infatti, il decreto ministeriale che istituiva questa figura (il D.M. 66/2001) prevedeva la stabilizzazione lavorativa entro il 2006. Una scadenza che non è stata rispettata. Sono, infatti, trascorsi altri dieci anni e lo Stato ha continuato con proroghe che hanno assicurato il lavoro, ma non certo la tranquillità ai lavoratori.

Che, per altro, hanno uno stipendio (e soprattutto contributi previdenziali) inferiore ai loro colleghi di ruolo. Negli anni, i sindacati hanno aperto un tavolo di trattative con il ministero della pubblica istruzione che, però, non è mai approdato a una decisione definitiva. A condurre le trattative, in questi anni, sono stati i sindacati Felsa Cisl, Cgil Nidil e Uil Temp. “Lo stato della vertenza – hanno già sottolineato i tre sindacati in una nota congiunta - ha assunto un livello preoccupante di disagio che affonda le radici anche nel malessere generale dovuto alla crisi economica.

Il decreto ministeriale 20 aprile 2001, n. 66, all'articolo 2 ha previsto la stipula di contratti di collaborazione coordinata e continuativa in favore di quei lavoratori socialmente utili che prestavano servizio presso gli istituti scolastici, transitati dagli enti locali allo Stato, fissando il percorso di stabilizzazione entro cinque anni”. Una promessa, però, come detto, non rispettata dallo Stato. “Insieme alle proroghe – continuano i sindacati - si sono succeduti, in tutti questi anni, gli annunci di una stabilizzazione nei fatti mai raggiunta; impegni assunti e puntualmente disattesi da parte del Miur dei vari Governi”.

Da ultimo, il governo Renzi, che assume con contratti a tempo indeterminato migliaia e migliaia di docenti, ma continua a dimenticare chi assicura il funzionamento delle segreterie scolastiche. Forse, perché in numero minore e quindi un minore bacino di voti.

A.P.

02/03/2016

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