Iniziato, al Tribunale di Marsala, processo “stralcio” operazione antimafia “Eden 2”

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
10 Settembre 2015 08:37
Iniziato, al Tribunale di Marsala, processo “stralcio” operazione antimafia “Eden 2”

E’ iniziato, davanti il Tribunale, il processo a tre soggetti rimasti coinvolti nell’operazione antimafia “Eden 2”. Alla sbarra sono i castelvetranesi Luciano Pasini, di 27 anni, Vito Tummarello, di 54, e il marsalese Andrea Pulizzi, di 50 anni. I primi due sono accusati di una rapina commessa, nel 2013, a Campobello di Mazara, in danno di una agenzia della “Tnt”.

 

Secondo la Dda, basista della rapina sarebbe stato Pasini, dipendente della Tnt, mentre il palermitano “Luca” Bellomo, il nipote del capomafia Matteo Messina Denaro, ne sarebbe stato il “regista”. Tummarello è imputato anche di estorsione in danno del titolare di un ristorante-pizzeria di Castelvetrano (Giovanbattista Ligambi). Andrea Pulizzi deve rispondere di accesso abusivo a sistema informatico per avere, secondo l’accusa, fornito ad alcune persone dati che potevano essere utilizzati per favorire la latitanza di Matteo Messina Denaro.

Pulizzi è difeso dall’avvocato Stefano Pellegrino, mentre Peppe Ferro di Gibellina assiste Tummarello e Giuseppe Incandela il Pasini. Nel corso della prima udienza, sulla base di documentazione prodotta dall’avvocato Pellegrino, il pubblico ministero Maurizio Agnello ha chiesto la modifica del capo d’imputazione per Pulizzi. A quest’ultimo, infatti, si contestava di avere fornito dati riservati del sistema informatico della Motorizzazione a Francesco Guttadauro, nipote di Matteo Messina Denaro. Ora, invece, la Dda gli contesta di avere fornito quei dati non a Guttadauro, ma a persone, delle quali evidentemente non sospettava rapporti con la mafia, che a loro volta li hanno girati a Guttadauro.

La posizione dell’imputato, insomma, appare adesso meno grave. Sulla rapina all’agenzia Tnt è stato, invece, ascoltato il responsabile amministrativo della AG Trasporti, Filippo Calluso. “In sette o otto – ha detto il primo teste del processo - si sono introdotti vestiti da poliziotti, ma con passamontagna. Hanno chiuso gli impiegati in un gabbiotto e hanno svaligiato un camion”. Il 20 maggio, davanti al gup di Palermo, hanno chiesto il giudizio con rito abbreviato Girolamo Luca Bellomo, di 37 anni, Ruggero Battaglia, palermitano, 39 anni, i castelvetranesi Rosario e Leonardo Cacioppo, 34 e 38 anni, Giuseppe Fontana (detto Rocky), 58 anni, Calogero “Lillo” Giambalvo, 39 anni, ex consigliere comunale di Articolo 4 a Castelvetrano, Salvatore Marsiglia, 39 anni, Giuseppe Nicolaci, 32 anni, tutti e due di Palermo, Salvatore Vitale, palermitano, 37 anni, tutti soggetti in atto detenuti.

Rito abbreviato anche per due collaboratori di giustizia, i palermitani, Salvatore Lo Piparo e Benito Morsicato 43 e 37 anni. Indagati a piede libero sono Marco Giordano, palermitano, 33 anni, Giovanni Ligambi, castelvetranese, 47 anni. Le accuse a vario titolo contestate nell’indagine “Eden 2” sono associazione mafiosa, rapina pluriaggravata, estorsione, sequestro di persona, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e altri reati aggravati dalle finalità mafiose.

A.P.

10/09/2015

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